Cronaca
Uggiano, di chi è quel cane?
L’appello dei volontari di AdottaDog: Ci sono state concesse solo 24 ore di tempo per rintracciare il proprietario altrimenti finirà in un canile fino alla morte»

Accorato appello da parte dei volontari dell’Odv AdottaDog Ets: «Ci sono state concesse solo 24 ore di tempo per rintracciare il proprietario di questo buonissimo cagnone apparso ad Uggiano la Chiesa! Scaduto il tempo sarà deportato in canile e per un cane nero taglia grande ciò significa restarci fino alla morte!».
Una corsa contro il tempo quella dei volontari, dunque, che porta con se anche alcune considerazioni fatte da chi conosce quel territorio da anni.
«È il quarto cane che si cerca di accalappiare nell’arco di un mese», spiega la presidente di AdottaDog, Chiara De Paola, «cani non aggressivi o pericolosi, cani che la popolazione rifocilla senza avanzare alcuna lamentela, questo anche grazie all’immane lavoro di sensibilizzazione che l’organizzazione AdottaDog ha svolto per oltre 13 anni in quei territori. Tutto ad un tratto, però, qualcuno decide che la politica deve cambiare e che tutti questi cani devono finire in canile!».
I volontari chiedono a gran voce che «tutte le amministrazioni ottemperino a quanto previsto dalla L.R 2-2020 svolgendo i tre controlli annuali previsti nelle strutture che detengono questi poveri animali e che svolgano i dovuto controlli sanzionando i proprietari di animali sprovvisti di microchip».
«Nel frattempo», la richiesta, «aiutateci a trovare chi ha smarrito questo buonissimo cagnone» .
Arnesano
Presunte frodi con l’accoglienza di migranti: indagini su 3 centri
Si sospettano presenze gonfiate, mancata segnalazione di allontanamenti degli ospiti e numero di personale impiegato inadeguato

Tre centri d’accoglienza con (in passato) centinaia di presenze ed una lunga lista di indagati. Ben 24 rinvii a giudizio richiesti dalla Procura di Lecce per persone che, secondo l’accusa, avrebbero utilizzato il sistema d’accoglienza per mettere in atto una serie di condotte fraudolente, finalizzate ad ottimizzare i profitti ai danni dello Stato ed a favorire alcuni imprenditori.
I centri d’accoglienza salentini nel mirino sono quelli di Ortelle, Santa Cesarea ed Arnesano. Si contesta la inadeguata presenza di personale per la gestione degli stessi, la mancata segnalazione dell’allontanamento di alcuni ospiti (finalizzata alla percezione dei rispettivi rimborsi) e le presenze gonfiate.
Gli indagati compariranno davanti al giudice Francesca Mariano il 6 dicembre prossimo. Parti civili il Comune di Santa Cesarea, il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’economia.
Cronaca
Indagine su bonus edilizi porta GdF nel Basso Salento: maxi sequestro
Dalle consulenze amministrative ai cantieri, poi bonifici e crediti sospetti: lunga lista di indagati in provincia

Non si fermano le indagini sui bonus edilizi: nelle scorse ore sono stati posti sotto sequestro, nel Basso Salento, beni per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro.
Nello specifico, un’azienda di Racale è finita nel mirino della Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta avviata in Campania.
Da Vallo della Lucania, le fiamme gialle stanno vagliando interventi edilizi messi in pratica per mezzo dell’utilizzo di bonus fiscali. Operazioni sospette per un’azienda che dalle consulenze amministrative è passata, due anni fa, al settore edilizio.
Lente d’ingrandimento in particolare puntata su una serie di lavori che, a cavallo tra il 2021 ed il 2022, avrebbero fruttato diversi milioni di euro di bonus. A ciò, si aggiungono una serie di bonifici ricevuti sotto la casuale donazione che lasciano sospettare una vera e propria partita di giro messa in atto.
Le indagini hanno portato quindi a dei nomi: sul registro degli inquirenti, nel complesso di tutta l’inchiesta, in totale 33 persone. La maggior parte sono salentine e risiedono a Racale, Alezio, Surbo, Lecce, Gallipoli, Taviano e Nardò.
Cronaca
Ex insegnante salentina scomparsa a Roma, risolto il giallo
La donna che vive nella capitale, era svanita nel nulla lo scorso 19 settembre, quando atterrò all’aeroporto di Fiumicino dopo un viaggio a Dublino…

Risolto il giallo della scomparsa di Annarita Rizzo: l’insegnante salentina trovata in ospedale a Roma.
La donna vive nella capitale ed era svanita nel nulla lo scorso 19 settembre, ultima telefonata dall’aeroporto di Fiumicino. Nella notte tra sabato e domenica il ritrovamento al San Camillo, ospedale di Roma, dov’è ricoverata in stato confusionale.
La donna che vive nella capitale, era svanita nel nulla lo scorso 19 settembre, quando atterrò all’aeroporto di Fiumicino dopo un viaggio a Dublino.
L’ultimo contatto dell’ex insegnante con i familiari risaliva al 19 settembre quando comunicò di non essere riuscita a trovare un mezzo per tornare a casa, poi il silenzio e il telefono irraggiungibile.
La donna è stata rintracciata sabato scorso, all’ospedale San Camillo, sempre a Roma, dov’è attualmente ricoverata in stato confusionale.
Non avendo più alcuna notizie i parenti che vivono a Lecce hanno presentato una denuncia di scomparsa presso i carabinieri. Poi nella notte di sabato 23 settembre il ritrovamento in ospedale.
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