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Taurisano: ecco l’Ospedale di Comunità

Le prime immagini della struttura ed i servizi che ospiterà. Il sindaco: “Molto più di un semplice comprensorio medico”

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di Lorenzo Zito


L’Ospedale di Comunità di Taurisano (tecnicamente “Casa della Comunità“) è pronto a prender forma. Il nuovo immobile che sorgerà nei pressi della chiesa Maria SS. Ausiliatrice, ad est – nordest del centro abitato in direzione Miggiano, affacciandosi su via Turati e su via Gramsci, sarà così come nelle planimetrie che qui pubblichiamo in esclusiva (a fine articolo il progetto completo).


Ospiterà una struttura di “sanità di prossimità”, destinata non solo ai taurisanesi ma anche ai cittadini del comprensorio, in particolar modo a quelli dei Comuni che non dispongono di servizi di questa natura.


Ad apparecchiare il terreno è stato il Comune di Taurisano, che ha intercettato i fondi necessari alla sua realizzazione, ottenendo che 2,3 milioni di euro del PNRR venissero destinati a questo progetto. La scadenza per la realizzazione della struttura era in principio la fine del 2025, ora prorogata a fine 2026.


Il progetto è portato avanti in partnership con l’Asl di Lecce, cui il Municipio taurisanese ha già consegnato una concessione in comodato d’uso gratuito di 99 anni per l’area interessata.


Il sindaco


Siamo tra i pochi in provincia ad aver ottenuto questo tipo di finanziamento”, spiega il sindaco Luigi Guidano, che ha già in mente la creazione di questo servizio sul territorio da anni: “In una delle mie precedenti amministrazioni (è stato sindaco già dal 2001 al 2010, NdA), dopo lo scioglimento degli IPAB, mi trovai nelle condizioni di poter disporre di un bene che era stato gestito dalla parrocchia della Maria SS. Ausiliatrice e che era ritenuto proprietà comunale. Vi insediai il servizio di guardia medica, un consultorio ed un raggruppamento di cinque medici di base. All’epoca, raggiunsi anche l’intesa con l’Asl per la nascita di un’UTAP (così venivano chiamate una volta le Unità Territoriali di Assistenza Primaria). Una struttura che permettesse di disporre di qualcosa in più dei medici di base, ospitando periodicamente specialisti per malattie croniche ed altre patologie che interessano soprattutto la fascia della terza età, in modo tale da rendere la trasferta ospedaliera una extrema ratio per i cittadini di Taurisano. A quell’idea non fu dato seguito, tant’è che in quella struttura negli anni sono rimasti solo gli ambulatori medici. Per questo motivo per sono tornato con determinazione sul tema, riproponendo il mio progetto in questa mia nuova esperienza da sindaco. I fondi del PNRR ci daranno l’opportunità di ricalcare quella stessa tipologia di servizio con il nascituro Ospedale di Comunità”.


Non è tuttavia ancora dettagliato quali prestazioni verranno esattamente erogate: “Il Comune si è occupato del mettere in campo tutti gli strumenti necessari alla realizzazione dell’opera. La palla passerà poi all’Asl, che deve ancora formalizzare nel dettaglio il servizio che andrà a proporre, per il momento definito solo per grandi linee (NdA, alla direzione dell’Asl di Lecce abbiamo chiesto un approfondimento in merito: la risposta nel paragrafo che segue). La volontà è quella di garantire un servizio intermedio tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Rivolto a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minore o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, potenzialmente erogabili a domicilio, ma che hanno bisogno quella assistenza e sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a casa. Mi aspetto che possano rendere questa struttura una nuova casa della salute a tutti gli effetti, ben oltre un semplice comprensorio per medici di base, quale potrebbe essere la destinazione in prima battuta”, commenta il sindaco Guidano, “anche se mi preoccupano le correnti verso cui sta muovendo la politica sanitaria nazionale, sempre più orientata verso la privatizzazione. Non vorrei che questo potesse influenzare anche le scelte che interesseranno quest’opera. Spero di essere smentito…”.


Dal Municipio di Taurisano seguiranno con attenzione quanto accadrà, come accaduto sin qui nel processo di progettazione della struttura, curato dall’Asl “di concerto con il Comune, in un rapporto che ha visto un costante scambio di pareri tra le parti”, come sottolinea il primo cittadino che, in proposito, aggiunge: “Oltre a rispettare tutti i dovuti crismi in materia sanitaria e di opere pubbliche, la struttura avrà anche il valore aggiunto dell’autosufficienza energetica, grazie ad una serie di impianti che la renderanno autonoma”.


Parola all’Asl


Dall’Asl di Lecce la conferma circa l’affidamento in comodato d’uso dell’area citata: “L’Amministrazione Comunale di Taurisano ha da subito espresso la volontà di cedere in uso alla ASL Lecce un terreno situato in Via G. Di Vittorio (identificato in Catasto al foglio 12 p.lle 3880, 3882 e 3884, della superficie complessiva pari a mq 1683.00). Con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 42 del 22.08.2022 è stato approvato lo Schema del “Protocollo d’Intesa per la costituzione a titolo gratuito del diritto di superficie in favore dell’ASL Lecce” per un periodo di 99 anni sul terreno ubicato di via G. Di Vittorio, e contestualmente è stato autorizzato il Sindaco alla sottoscrizione del protocollo ai fini dell’assunzione delle parti a stipulare un atto pubblico di costituzione in favore dell’Azienda del diritto di superficie. Il 30/03/2023 è stato firmato il contratto per l’esecuzione dei tre livelli progettuali (PFTE, Progetto Definitivo e Progetto Esecutivo) con la soc. coop. MATE. La stessa MATE ha proceduto ad inviare i progetti nei tempi stabiliti dal contratto. Il 27/12/2023 è stato firmato il contratto specifico per i lavori con la Ditta Matarrese Bari. Il 13/03/2024 è stato rilasciato il titolo edilizio abilitativo da parte del SUAP del Comune di Taurisano. Trattandosi di nuova costruzione, sono previste opere strutturali per le quali è necessario individuare il collaudatore statico. Entro la prossima settimana un professionista sarà incaricato formalmente e quindi si potrà dare inizio ai lavori previsti”.


Quali servizi


Rispetto ai servizi previsti, dall’Asl spiegano che “a tutti i progettisti era stato ordinato di prevedere, all’interno di ogni Casa di Comunità, innanzitutto i servizi obbligatori previsti nel DM 77/2022 ed eventualmente ai servizi raccomandati e facoltativi“. Rifacendosi pertanto al decreto citato, i servizi obbligatori che è lecito attendersi saranno i seguenti:



  • Servizi di cure primarie erogati attraverso équipe

    multiprofessionali (MMG, PLS, Specialisti

    ambulatoriali interni (SAI), IFoC, ecc.)

  • Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario

  • Servizio di assistenza domiciliare

  • Servizi di specialistica ambulatoriale per le patologie ad

    elevata prevalenza (cardiologia, pneumologia,

    diabetologia, ecc.)

  • Servizi infermieristici, (sia in termini di prevenzione

    collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa

    l’attività dell’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFeC),

    ambulatori infermieristici per la gestione integrata della

    cronicità e per la risposta ai bisogni occasionali)

  • Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP

    aziendale

  • Integrazione con i Servizi Sociali
  • Partecipazione della Comunità e valorizzazione della

    co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini e

    volontariato

  • Collegamento con la Casa della Comunità hub di

    riferimento

  • Presenza medica (almeno 12h al giorno per 6 giorni su 7)

  • Presenza infermieristica (almeno 12h al giorno per 6 giorni su 7)


Da definire invece la presenza di ulteriori servizi, non obbligatori per decreto, ma che potrebbero comunque essere previsti, quali:



  • Servizi diagnostici di base (finalizzati al monitoraggio

    della cronicità con strumentazione diagnostica di base

    (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, oct,

    spirometro, ecc.) anche attraverso strumenti di

    telemedicina (es. telerefertazione, ecc.)

  • Continuità assistenziale

  • Punto prelievi

  • Attività Consultoriali e attività rivolta ai minori

  • Interventi di salute pubblica (incluse le vaccinazioni per

    la fascia 0-18)

  • Programmi di screening

  • Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche

    e la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza

  • Medicina dello sport


La struttura: le tavole


Il prossimo step è la consegna dei lavori, già andati a bando, all’impresa aggiudicataria, la “Matarrese” di Bari. Come prassi con i fondi del PNRR, i tempi per ultimare l’opera non sono lunghi: salvo ulteriori proroghe, resta appena un anno e mezzo per la sua realizzazione. Ecco le tavole del progetto.



 


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Bandiera Blu: a Patù al mare in sicurezza

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Il 25 luglio è la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento. 

Si tratta di un’iniziativa dell’OMS che segue la Risoluzione dell’ONU dell’aprile 2021 e che mira a evidenziare il tragico e profondo impatto dell’annegamento e a offrire strategie di prevenzione salvavita.

“Ogni annegamento è prevenibile. Esistono soluzioni”. 

Quest’anno in Italia tutte le località #BandieraBlu hanno dedicato la giornata alla sensibilizzazione e all’informazione sulla necessità di prevenire annegamenti, attraverso incontri con istituzioni e operatori, dimostrazioni sulla sicurezza in spiaggia e sul primo soccorso, laboratori per i bambini.

A Patù l’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla società Salento Navigando, che gestisce le postazioni di salvamento per conto del Comune tramite bagnini abilitati.

L’iniziativa si è svolta presso il chiosco Blu Night, lungo la spiaggia di Felloniche, insignita quest’anno per la prima volta del prestigioso riconoscimento rilasciato dalla FEE. 

Gli operatori addetti al salvamento, coordinati dagli operatori della Protezione Civile di Matino, hanno simulato, alla presenza di numerosi bagnanti, due operazioni di salvataggio in mare. Nella prima, due bambine con salvagente portate al largo dalla corrente sono state soccorse con il pattino a remi. Nella seconda un sub in difficoltà è stato soccorso dalla moto d’acqua e, una volta portato a terra, dai sanitari con auto ambulanza nel frattempo allertati.

L’iniziativa ha visto l’intervento del comandante dell’Ufficio Locale di S.M. Leuca della Capitaneria di Porto, Vito Fersini, della Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Grecuccio, e dell’Amministrazione Comunale. 

Hanno partecipato il Gruppo Scout di Patù, gli ospiti della Comunità di Riabilitazione Psichiatrica Cento Pietre Unite, gli ospiti del progetto SAI MSNA gestito da Arci Lecce, le bambine e i bambini della Ludoteca “Il Tempo Ritrovato” di Patù. 

Dopo la dimostrazione pratica e la presentazione dell’iniziativa da parte del Sindaco e del Comandante della Capitaneria, i più piccoli si sono intrattenuti per un breve laboratorio sull’importanze delle regole di sicurezza in mare, ricevendo in cambio maglietta e cappellino a ricordo di questa giornata.

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Cosa sono quegli oggetti colorati? Chi è Maya?

Che mistero ad Ugento! Perchè quei colori sgargianti? Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del nostro territorio?

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In tanti se lo saranno chiesto come noi: che saranno mai quegli oggetti colorati apparsi a luglio sulle spiagge ugentine, tra Torre San Giovanni e Torre Mozza?

Chi è Maia che dalla Svizzera ha deciso di venire ad Ugento per capire il mistero della sua famiglia?

Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del territorio?

Quello che siamo riusciti a scoprire è che si tratta di un progetto del comune di Ugento e dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per il momento gli ideatori preferiscono non svelare troppo ma hanno promesso che a breve giro di posta illustreranno pubblicamente tutti i particolari della loro iniziativa.

I colori pop di questi oggetti fuori scala fanno pensare alla Cracking Art.

L’operazione, che ai più raffinati e tradizionalisti potrebbe sembrare anche dissacrante rispetto ad una visione seriosa della cultura, parte in realtà da una riflessione più profonda. Il nostro mondo infatti sta diventando più artificiale, in continua trasformazione tra storia, natura e digitale.

Con i colori sgargianti delle opere esposte si vuole sollecitare una riflessione collettiva sui temi del disinnamoramento dell’uomo per la sua storia, della scissione tra noi, il nostro patrimonio e le nuove realtà artificiali e digitali; e lo si fa attraverso un’azione basata su meccanismi narrativi e ludici.

Per saperne di più e soddisfare ogni nostra curiosità non resta che attendere il lancio ufficiale dell’iniziativa.

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Casarano e il solito “circo” Ferrari

Incontro saltato ma la gente ha il diritto di sapere, conoscere le motivazioni e capire. Lo vuole adesso, che alle Regionali manca un anno e, forse, qualcosa si può ancora fare

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di Antonio Memmi

Dici Ferrari e subito pensi alla Formula 1, a Maranello ed alle auto sportive per milionari… ma se la parola Ferrari la dici a Casarano, il primo sentimento che appare è un impeto di rabbia che sale dal profondo per quello che, negli anni, ad opera di politici a dir poco stolti (se non addirittura in malafede) è stato fatto ad uno degli ospedali più efficienti e che del Senatore Ferrari porta, appunto, il nome.

Ne abbiamo parlato tanto su questo giornale ed in tanti ne parlano da anni ma, sino ad ora, l’esito è stato un lento, inesorabile e costante processo di ridimensionamento del nosocomio che conduce lì dove quegli stessi boiardi di Stato (che vanno dai politici a chi dagli stessi politici viene nominato per imposizione sacra delle mani) hanno deciso che si debba andare: cioè chiudere Casarano, potenziare Gallipoli e costruire (spendendo milioni di euro) un nuovo colosso ospedaliero dalle parti di Maglie; basta riepilogarlo cosi sinteticamente per capirne al volo l’assurdità (senza voler a tutti i costi pensar male).

Dove collocare un ospedale pubblico, che abbia ovviamente lo scopo di servire il maggior numero di persone possibile, è una questione più che altro geografica e per capirlo basterebbe prendere una mappa della provincia di Lecce ed un compasso, anche semplice, da scuola elementare; basterebbe aprirlo a piacere e posizionarlo su Casarano disegnando un bel cerchio e vedendo quanti comuni, con i relativi abitanti, entrerebbero in quel cerchio; poi, senza cambiare l’apertura di quel compasso, si potrebbe puntare su Gallipoli, facendo la stessa operazione ed il relativo conteggio, al netto, però, dei cefali e delle spigole che entrerebbero nel computo nel semicerchio tracciato verso ovest.

I maligni dicono che la scelta della Regione di fregarsene del compasso e di preferire invece proprio Gallipoli, sia dovuta all’amicizia che da tempo unisce il sindaco (e presidente della Provincia Stefano Minerva) a Re Emiliano I di tutte le Puglie ma si sa che i maligni non ne capiscono di geometria per cui è giusto che l’ospedale di primo livello sia nella “città bella” piuttosto che a Casarano.

Questo il quadro sintetico di questo piano che viene ormai perpetrato da anni; tutto il resto sino ad ora sono state solo chiacchiere, dibattiti, tavoli tecnici ed un mucchio di scartoffie da far impallidire il catasto.

Ovviamente il tutto accompagnato dalle immancabili promesse all’albeggiare di ogni nuova campagna elettorale.

L’INCONTRO SALTATO

Ma la gente almeno vuole sperare sino all’ultimo e lo abbiamo visto con la Tenda dei Diritti che il buon Marco Mastroleo (consigliere di Minoranza di Casarano) ha ideato e stoicamente tenuto in vita finché ha fisicamente potuto; un’iniziativa certo simbolica ma che tante coscienze ha smosso.

La gente vuole sapere, ha il diritto di sapere, conoscere le motivazioni concrete, non fatte di paroloni ma semplici da capire e lo vuole adesso che alle elezioni regionali manca un anno e quindi (volendolo) qualcosa si potrebbe ancora fare.

Per questo desiderio di sapere, era stato organizzato, per giovedì della scorsa settimana, un incontro davvero unico soprattutto perché seduti a rispondere alle domande, ci sarebbero dovuti essere davvero tutti gli attori di questo thriller: politici (di destra e di sinistra, regionali e territoriali) ed anche i manager dell’ASL (quelli di nomina regale di Sua Maestà); l’incontro era stato organizzato per tempo e davvero bene, con ingresso solo su invito per non buttare tutto in caciara e per non farlo diventare una caccia alla streghe; sarebbe stato trasmesso in diretta affinché la gente avesse potuto comprendere le posizioni e le esigenze di tutti, facendo le domande giuste alle persone giuste.

Gli organizzatori hanno fatto di tutto per trovare una data ed un orario idoneo per tutti (anche se “stranamente” i problemi e gli impegni di lavoro pareva li avessero solo i manager dell’ASL o i politici regionali di maggioranza).

Quando, poi, finalmente la data era stata fissata… improvvisi impegni inderogabili (indovinate di chi?) ne hanno fatto saltare la possibilità di realizzazione.

Peccato, sarebbe stata un’occasione per spiegare la razionalità di un piano che nessuno ha ancora capito.

Perché una razionalità dietro questo piano sicuramente c’è!

Non sappiamo quanto, però, sia per loro conveniente spiegarla ai cittadini.

TRA UN ANNO LE ELEZIONI…

Ancora è presto ma tra un po’ ricomincerà la funzione cerimoniale della campagna elettorale per le regionali; Sua Maestà individuerà il suo Delfino e nuovi dibattiti, nuovi tavoli tecnici, speranze ed altrettante promesse investiranno il Ferrari (o quel che  ne resterà).

Alla fine il Partito annuncerebbe pure che 2 più 2 fa 5 e bisognerebbe crederci” (G. Orwell – “1984”).

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