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Area Marina Protetta Otranto – Leuca, accordo tra i sindaci

Convocati per il 21 novembre, nella 27ª Giornata Mondiale della Pesca, i consigli comunali di nove paesi per deliberare la dichiarazione di intenti sulla istituzione della 4ª Area Marina Protetta in Puglia, sostenuta dal Progetto CORISMA. Interessati Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Gagliano del Capo, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase (Diso e Otranto lo faranno il 28 novembre). A Tricase Porto apre il Polo Regionale per la disseminazione della cultura marinaresca, dei mestieri tradizionali e dei prodotti del mare, Laboratori e Maratona digitale delle Comunità Costiere del Mondo

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Non c’è tempo da perdere, se si vuol salvare il Mediterraneo, il più importante hotspot di biodiversità al mondo abitato da oltre 17mila specie, circa 10 volte superiore alla media mondiale, ma anche il più a rischio per inquinamento e sovrasfruttamento, secondo la FAO, con il 62% degli stock ittici in costante declino e le temperature delle acque superficiali sempre più elevate, che favoriscono specie termofile e aliene con effetti negativi sull’intero ecosistema.


A ciò si aggiunge l’aumento delle plastiche che minacciano la vita di tartarughe e uccelli marini e del traffico marittimo, che può causare la morte di diversi cetacei.


A oggi meno dell’8% della superficie marina mondiale è coperta da aree marine protette, che costituiscono l’unica grande opportunità per conservare gli habitat naturali e aumentare la produttività dell’ecosistema, per garantire attività economiche sostenibili, tutelare antichi mestieri e tradizioni e apportare alle comunità locali benefici ecologici, come la difesa delle coste dall’erosione, ma anche sociali, culturali ed economici, come la creazione di posti di lavoro, l’approvvigionamento alimentare con l’incremento della pesca nelle aree circostanti (spill-over) e la regolazione del clima.


Così martedì 21 novembre, nella Giornata Mondiale della Pesca, ci sarà nel Salento un evento senza precedenti: nove comuni del versante orientale della provincia di Lecce (Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Gagliano del Capo, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase) convocheranno in contemporanea i consigli comunali (mentre Diso e Otranto lo faranno il 28 novembre), per deliberare sulla volontà di avviare nel proprio territorio l’iter tecnico e amministrativo per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca.


Sarebbe la quarta in Puglia, dopo quelle delle Isole Tremiti, Torre Guaceto e Porto Cesareo e tra le più grandi d’Europa, con i suoi 260 Km2 di superficie totale e circa 100 chilometri di costa.


Le delibere degli 11 consigli comunali rappresenterebbero una dichiarazione di intenti, che necessita poi di ulteriori atti di attuazione e recepimento, ma contribuirebbe ad accelerare l’iter per l’istituzione dell’AMP Otranto-Leuca, iniziato anni fa con l’individuazione di un’area marina di reperimento unica per vari motivi.


Si trova in una zona centrale del Mediterraneo e ha caratteristiche geomorfologiche importanti, come la presenza di almeno 32 grotte sommerse e 43 emerse e semisommerse, di una falesia rocciosa che scende rapidamente in profondità e può dare rifugio a specie sensibili alle ondate di calore.


Si tratta di uno dei litorali a più alta naturalità dell’intera costa italiana, con abbondanza di specie bentoniche e habitat chiave, come le praterie di Posidonia e il Coralligeno, aree elettive di riproduzione, sviluppo e accrescimento per molte specie ittiche di interesse per la pesca.


All’interno dell’area ricadono, inoltre, due zone speciali di conservazione: il Posidonieto Capo San GregorioPunta Ristola e quello Costa Otranto – Santa Maria di Leuca, con un’estesa falesia ricca di grotte, cavità, incisioni e insenature.


Il procedimento istitutivo dell’AMP prevede lo svolgimento dell’istruttoria tecnica preliminare affidata all’ISPRA, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che sulla base di studi di carattere ambientale e socioeconomico predispone un’ipotesi di perimetrazione, zonazione e le indicazioni di carattere regolamentare dell’istituenda AMP.


Un importante contributo è stato dato dalla Regione Puglia a partire dal 2021, grazie al Progetto CORISMA (finanziato dal FEAMP-PO 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020), acronimo di una progettualità immaginata per ipotizzare, tra quelli possibili, i migliori scenari di conservazione e gestione delle risorse biologiche marine necessari per impattare positivamente sulla sostenibilità della pesca e delle altre attività connesse all’uso del mare nell’area Marino-Costiera Otranto – S. Maria di Leuca, coordinato dal CIHEAM Bari (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) insieme ai partner Università del Salento (DISTEBA), ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) e Regione Puglia -Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali, i cui risultati sono stati illustrati il 30 settembre scorso, durante un incontro nella sede operativa del CIHEAM a Tricase Porto.


Già in quella occasione i rappresentanti istituzionali di Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase hanno espresso pareri favorevoli sull’importanza di istituire l’AMP e sull’opportunità di esprimere atti ufficiali di indirizzo in seno ai rispettivi consigli comunali, che saranno convocati il 21 e 28 novembre.


POLO REGIONALE PER LA DISSEMINAZIONE DELLA CULTURA MARINARESCA A TRICASE PORTO


Tante le iniziative organizzate sempre a Tricase Porto martedì 21 novembre durante la  27 ª Giornata Mondiale della Pesca, che saranno coordinate dalla sede di Tricase del CIHEAM Bari: dall’inaugurazione in via Marina Serra di un Polo Regionale per la disseminazione della cultura marinaresca, dei mestieri tradizionali e dei prodotti del mare, che avrà all’interno un’esposizione di gozzi storici e workshop di maestri d’ascia ai LIME, laboratori per la gestione integrata dell’Ambiente, che vedrà dalle 14 alle 16, docenti universitari, ricercatori e start up parlare di soluzioni innovative utili per le imprese impegnate in attività di blue e green economy.


Ci sarà, inoltre, la prima edizione della “Maratona digitale delle Comunità Costiere del Mondo”, organizzata da CIHEAM Bari, Coldiretti e la World Farmers Markets Coalition su piattaforma Zoom, che in tre round, dalle 10 alle 21, vedrà alternarsi 22 Paesi in base al fuso orario per discutere su come affrontare sfide significative come la sovrapesca, il degrado ambientale e i cambiamenti climatici, che minacciano non solo le risorse ittiche, ma anche il tessuto sociale ed economico: i Paesi in questione sono Australia, Malesia, Filippine, Indonesia, Thailandia e Sri Lanka, Kenya, Zanzibar, Tunisia, Italia, Turchia, Marocco, Senegal, Stati Uniti d’America, Canada e sette Stati insulari del Pacifico (Isole Cook, Isole Marshall, Nauru, Palau, Timor Est, Tonga, Tuvalu, i cui funzionari sono a Tricase per 2 settimane per seguire un corso Avanzato sullo Sviluppo delle Comunità Costiere nel quadro dei cambiamenti climatici).


Un’occasione importante per esplorare nuove prospettive, condividere esperienze e lavorare insieme per un futuro sostenibile per le comunità costiere di tutto il mondo.






Il CIHEAM Bari


Nato nel 1962, è la struttura operativa italiana del CIHEAM, organizzazione intergovernativa che lavora per migliorare l’agricoltura e la pesca sostenibili, garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale e lo sviluppo dei territori rurali e costieri. È un centro di formazione postuniversitaria, ricerca scientifica applicata e progettazione di interventi in partenariato sul territorio nell’ambito dei programmi di ricerca e cooperazione sui temi della sicurezza alimentare, gestione integrata delle aree costiere, sostenibilità delle attività di pesca, acquacoltura sostenibile, valorizzazione del patrimonio delle comunità costiere. Dal 2015 ha istituito la sede di Tricase, dove si realizzano iniziative di cooperazione, ricerca e formazione nel settore dello sviluppo costiero mediterraneo sostenibile e del monitoraggio e tutela della biodiversità.


ITER ISTITUTIVO AREA MARINA PROTETTA


Un’area marina protetta è dove è presente “un’area marina di reperimento”. Nel caso della costituenda AMP Otranto-Leuca, ai sensi della Legge 394 del 1991, è stata inserita (Art.36) nell’elenco delle aree marine di reperimento, l’area denominata “Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca”. Il procedimento istitutivo prende l’avvio con la convocazione, da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), Direzione Generale patrimonio naturalistico e mare, di un tavolo tecnico-istituzionale, composto dagli enti territorialmente interessati. Lo svolgimento dell’istruttoria tecnica preliminare viene affidato all’ISPRA, organo tecnico del MASE. Sulla base degli studi di carattere ambientale e socioeconomico, l’ISPRA predispone un’ipotesi preliminare di perimetrazione, zonazione e le indicazioni di carattere regolamentare dell’istituenda area marina protetta. Questa ipotesi preliminare viene illustrata ai Comuni e agli altri Enti territorialmente interessati per acquisire un primo orientamento, eventuali osservazioni e indicazioni di cui l’ISPRA tiene conto per definire una proposta più rispondente alle richieste del territorio. Una volta definita viene illustrata nel corso di un’assemblea pubblica e si invita la cittadinanza a trasmettere osservazioni e informazioni. ISPRA tiene conto di queste osservazioni per perfezionare la proposta, ove possibile. Sulla base degli esiti dell’istruttoria tecnica, il Ministero predispone lo schema di decreto di istituzione (perimetro, risorse finanziarie, ente gestore) e lo schema di decreto di adozione del


regolamento di disciplina delle attività consentite nelle diverse zone dell’area marina protetta (zonazione, attività consentite/vietate/regolamentate). Su tali provvedimenti viene chiesto il parere della Regione e dei Comuni interessati e il parere della Conferenza Unificata. Per il decreto istitutivo viene acquisita l’intesa del Ministero dell’economie e delle finanze. Per il regolamento di disciplina viene acquisito il parere del Consiglio di Stato. Completato l’iter, con l’acquisizione dei pareri e intese, i due provvedimenti (decreto di istituzione e decreto di adozione del regolamento di disciplina) sono firmati dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e pubblicati contestualmente in Gazzetta Ufficiale. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (di solito con lo stesso decreto di istituzione) l’area marina protetta viene affidata in gestione. Ai sensi dell’art. 19 della legge 394/91, la gestione delle aree marine protette è affidata a enti pubblici, istituzioni scientifiche o associazioni ambientaliste riconosciute, anche consorziati tra loro.


PROGETTO CORISMA


CIHEAM Bari, Università del Salento e Arpa Puglia, nel quadro delle attività promosse dal progetto CORISMA (finanziato dal FEAMP-PO 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020) hanno condotto un’intensa fase di studio e analisi del territorio, che ha previsto la somministrazione di 560 questionari rivolti ai diversi portatori di interesse operanti negli 11 comuni – referenti istituzionali, associazioni culturali e ambientali, pescatori professionali, sportivi, servizi di noleggio barche, operatori della balneazione, della ristorazione, dell’accoglienza turistica, artigiani, servizi commerciali legati alla vendita di attrezzature da pesca, pescherie – con l’obiettivo di perfezionare il quadro conoscitivo delle condizioni e degli elementi ambientali e socioeconomici utili a delineare scenari di conservazione e gestione delle risorse marine.


I dati ambientali sono stati raccolti in 20 tematismi, come la mappa degli habitat bentonici, le grotte sommerse e semisommerse, i siti di nidificazione, le acque di balneazione, gli scarichi, i beni archeologici sommersi, le ordinanze di interdizione e corridoi di accesso alle grotte. Per ciascun tematismo è stato costruito un database, derivante dall’aggregazione di diverse fonti, con lo scopo di creare un archivio georeferito dell’area, indispensabile per l’elaborazione dei dati che saranno studiati attraverso il software Marxan, che consente la risoluzione dei problemi di pianificazione e conservazione, individuando le soluzioni più idonee al territorio. Significativi anche gli approfondimenti socioeconomici, tra cui un focus sulla percezione dell’area marina protetta, sia in termini di vantaggi e svantaggi, che di ricaduta sulle attività in atto sul territorio.


Sollecitati a rispondere sui principali rischi a cui sono esposti gli ambienti marini del tratto di costa interessato, sono emersi l’eccessiva presenza di plastiche, gli inquinamenti di origine organica, la presenza diffusa di rifiuti di ogni genere e l’eccessivo sfruttamento da parte della pesca professionale e/o sportiva e dal turismo fuori controllo durante la bella stagione.


Le specie maggiormente catturate sono triglia, polpo e seppia, quelle più richieste dal mercato il calamaro, la seppia e il totano.


La domanda di cernia, sarago, aragosta e scorfano non viene soddisfatta dalle catture locali, mentre le specie che subiscono frequenti esuberi di offerta sono il merluzzetto, il sugarello e il pesce San Pietro.


Emerge la necessità di avviare strategie di vendita più vantaggiose per la promozione del prodotto locale attraverso l’organizzazione di una filiera corta e la creazione di un marchio di qualità per la valorizzazione della produzione.


Circa il 90% degli intervistati ritengono “importante” l’introduzione di alcune forme di protezione dell’ambiente marino nel tratto di costa interessato, in particolare attraverso l’istituzione di un’Area Marina Protetta, adducendo come principali motivazioni l’importanza di preservare habitat, specie e luoghi, salvaguardare il territorio e la categoria dei pescatori.


Gran parte degli intervistati indica come vantaggi territoriali e socioeconomici l’incremento del livello di conservazione dell’ambiente marino/biodiversità, il contrasto alla pesca illegale e la crescita dell’educazione ambientale.


Inoltre, gli studi e le analisi hanno contribuito significativamente alla definizione della biodiversità degli habitat marini (inclusi la mappatura e la descrizione dei popolamenti degli ambienti di grotta) presenti nell’area di studio e alla produzione di elementi conoscitivi fondamentali per la istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa-Romanelli-Santa Maria di Leuca.


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Quelle dimissioni che fanno rumore

La consigliera comunale alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità di Alessano, Chiara Giannì, ha rimesso il suo mandato: «Non sono stata ascoltata. Assenti coesione e la coerenza». Il sindaco Osvaldo Stendardo: «Sorpresi dalle dimissioni, ci spiace»

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di Giuseppe Cerfeda

La consigliera comunale alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità, Chiara Giannì, dopo tre anni, ha detto basta. Ci ha provato, ma non pensava, evidentemente, di dover lottare come una novella Don Chischiotte contro i proverbiali mulini a vento.

La ormai ex consigliera ha già protocollato la sua decisione e lo ha fatto consegnando una lunga riflessione (ripresa anche in alcuni manifesti affissi in paese), in parte dedicata ai suoi concittadini, che evidenzia molti punti critici che non si fermano ai confini di Alessano e riguardano anche tanti altri comuni ed enti locali nostrani. Soprattutto se si parla di disabilità.

La consigliera dimissionaria Chiara Giannì

Dopo aver ringraziato «tutti ad uno ad uno per aver creduto in me», premette: «Sono una persona emotiva e a volte questa mia emotività viene scambiata per debolezza. Vi posso assicurare che non sono affatto debole: sono caparbia e una grande osservatrice. Dall’inizio del nostro mandato», spiega, «mi ero prefissata alcuni obiettivi, con scadenza ad un anno. Purtroppo non mi è stato possibile realizzarli».

La sua frustrazione è tanta: «Forse sono stata mal capita, fraintesa o semplicemente non sono stata presa seriamente in considerazione. Così ho pensato di aspettare un altro po’ di tempo prima di mollare».

Il tempo di solito è galantuomo, ma solo lui. Altri meno: «Dopo i lavori nel centro storico ho constatato che non tutte le strade sono state rivalutate. Quello che mi rammarica è che ho fatto un’intera campagna elettorale per abbattere le barriere architettoniche del paese e proprio la mia strada, via Storella, è stata lasciata… a metà!».

Poi, donde evitare nuovi fraintendimenti puntualizza: «Non parlo solo per la mia situazione, ma per la mia e quella di tante altre persone. Mancano i fondi? Sarebbe servito un po’ di buon senso per riqualificare il centro storico».

«Purtroppo», riflette amara, «in questi due anni mi sono resa conto del malcontento generale di chi vive nel nostro paese che è meraviglioso, ma a tratti invivibile. Le famiglie e i giovani sono costretti a spostarsi nei paesi vicini per passare una serata tranquilli senza dover per forza fare attenzione alle automobili che attraversano la piazza, incuranti dei passanti. Allora mi chiedo: è possibile che solo ad Alessano sia impossibile chiudere il centro storico al traffico, almeno nei mesi estivi?».

Chiara si dice anche «rammaricata per la chiusura di Villa Potenza, ritrovo da decenni di giovani e famiglie. È possibile che non si sia potuto fare qualcosa per impedirne la chiusura? È possibile che non si possa fare alcunché per rivalutarla?».

La sua analisi è impietosa. Ma c’è dell’altro, che è decisamente peggio e rischia di essere una macchia per un paese storicamente civile e inclusivo come Alessano: «Vedo questo paese addormentato, quasi impotente nella non curanza altrui. In questi anni ho sentito dire che la mia disabilità è stata usata per raccogliere voti. Non solo da una persona, da tante. Cari cittadini, noi disabili abbiamo una testa e un cuore per decidere da quale parte stare. Io mi sono sentita cercata dall’amministrazione Stendardo e per questo sarò sempre grata al sindaco.

Probabilmente non sono stata ascoltata e questa è un’altra storia».

La ex consigliera puntualizza: «Ci ho messo e ci metto tutto il mio impegno, avrei voluto e voglio fare molto di più. C’è tempo per ogni cosa ma questo forse non è il mio momento. Forse i miei progetti devo mandarli avanti da sola. Amo troppo il mio paese per premettere che rimanga… addormentato».

Sul piano personale ricorda: «Il mio obiettivo nella vita era quello di laurearmi in scienze politiche, perché amo la politica, amo la storia ed il bene comune. Ho ottenuto la prima laurea e tra non molto conseguirò la seconda. Cosa ne faccio del mio sapere», si chiede, «se non posso metterlo in pratica?».

La riflessione sul piano politico: «Mancano due cose importantissime: la coesione e la coerenza. Quella coerenza per la quale non è necessario fare promesse se quelle promesse non possono essere mantenute.

Quella coesione che in passato grandi uomini hanno reso possibile nonostante le differenti idee politiche.

Ci elargiamo a grandi studiosi… forse la storia l’abbiamo studiata ma, da essa, abbiamo imparato veramente poco».

Chiara Giannì è demoralizzata ma non si è ancora arresa. Non può permetterselo: «Lo devo alla mia famiglia, a mio padre e a mia madre che mi hanno insegnato sempre e nonostante tutto ad avere coraggio e rispondere sempre con educazione. Lo devo, però, ancora di più a me stessa, se voglio che qualcosa cambi; se voglio che l’integrazione non sia solo facciata e una giornata all’annoda dedicare. Chi è disabile lo è ogni giorno e ogni giorno combatte. Abbiamo il diritto di farci sentire e, chi di dovere ha il… dovere di ascoltarci».

Nonostante le dimissioni, non smette di «sperare in un futuro migliore nel quale veramente il bene comune venga prima delle poltrone».

IL SINDACO: «SORPRESI E AMAREGGIATI»

Il sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo

Della vicenda si è detto molto amareggiato anche il sindaco Osvaldo Stendardo: «Le dimissioni ci hanno colto di sorpresa e il rammarico è tanto. Perché Chiara è una persona intelligente e capace».

Detto per inciso che l’amministrazione, anche in caso di passaggio della consigliera all’opposizione non avrebbe comunque avuto problemi di numeri e che la maggioranza resta salda, il primo cittadino precisa: «Ho cercato di chiamarla più volte per parlarle direttamente ma non mi ha risposto… Purtroppo non si può tornare indietro e saremo costretti a procedere con la surroga e sostituirla perché le dimissioni, una volta protocollate, purtroppo, sono irrevocabili e non sono ammessi ripensamenti».

«Mi spiace», insiste Stendardo, «perché per noi, per me, resta una brava persona con cui vi era un buonissimo rapporto. La sua è stata una scelta personale e non possiamo entrare nel merito. Al prossimo consiglio la ringrazierò per il lavoro svolto e le confermerò la mia stima».

La consigliera ha, però, denunciato poca coesione e poca coerenza. «No, questo non lo consento. La nostra è una maggioranza molto compatta ed anche la consigliera dimissionaria ha condiviso tutte le scelte fatte dall’amministrazione, compresa quella del centro storico».

Quello dei diritti delle persone con disabilità è sempre un tema delicato. Lei ritiene Alessano un paese inclusivo? «Ci mancherebbe! Noi il nostro è il paese di don Tonino Bello, non esiste! E non potrebbe essere diversamente. Anche per questo sono rimasto amareggiato dalla decisione di Chiara che, comunque, resta una persona squisita e, a nome mio e  della maggioranza, la ringrazio per tutto quello che ha fatto».

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The South: Salento in Tv con i Kalàscima

Su Prime Video e Vimeo il documentario girato girato tra Tricase Porto, Alessano, Miggiano, Ruffano e Nardò con protagonisti la world band salentina e l’artista italo-canadese Andrea Ramolo

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È disponibile da oggi sulle piattaforme Amazon Prime Video Vimeo, distribuito in esclusiva per l’Italia da 8 e Mezzo, “The South”, il film documentario che segue l’artista italo-canadese Andrea Ramolo e la world band salentina Kalàscima dietro le quinte della realizzazione del loro omonimo album.

Diretto dal pluripremiato Giuseppe Marco Albano e creato, scritto e prodotto da Andrea Ramolo, “The South” esplora il profondo legame dell’artista con il Sud Italia, la terra dei suoi avi. 

Attraverso paesaggi mozzafiato e tradizioni secolari (è stato girato tra Tricase Porto, Alessano, Miggiano, Ruffano e Nardò), il film racconta il viaggio emozionante dell’artista che, dopo la morte della nonna, decide di tornare in Italia per esplorare il folklore e le leggende che musica e danza nascondono, nonché il suo legame con la terra e i suoi antenati. In questo film Andrea Ramolo ci guida in un percorso di esplorazione personale e artistica, un viaggio alla scoperta della propria identità culturale, un omaggio a chiunque cerchi di trovare il proprio posto nel mondo.

Nel cast: Andrea Ramolo, Federico Laganá, Massimiliano De Marco, Michele D’Elia, Luca Buccarella, Carlo Massarelli, Giovani Chirico, Veronica Calati, Alessandra Belloni, Francesca Silvano, Biagio Panico, Rosaria Gaballo, Franca Gaballo, Lucia Scarabino, Stefano Campagna, Mattia Politi, Luisa Del Giudice.

La collaborazione tra Kalàscima e Andrea Ramolo nasce nel 2019 al Folk International Alliance di Montreal e porta alla realizzazione del disco “The South”, da cui è tratto il film, presentato in anteprima mondiale il 4 luglio 2023 all’ICFF (Italian Contemporary Film Festival) Lavazza Inclucity di Toronto.

Il disco “The South“, prodotto da Michele D’Elia, presso gli Interstellar Studios a Tricase Porto, è un progetto culturale e musicale guidato da Andrea Ramolo e supportato dal Canada Council for the Arts.

L’obiettivo di Ramolo era quello di esplorare la musica tradizionale e ancestrale dei suoi antenati del sud Italia per far evolvere la sua voce e il suo suono insieme all’electro-folk e world music dei Kalàscima.

Proprio grazie alla guida e all’esperienza della band pugliese in questo genere musicale e nell’utilizzo di strumenti tradizionali italiani, l’inedito ensemble ha riarrangiato quattro brani salentini in modo fresco e contemporaneo per renderli accessibili al pubblico in tutto il Canada.

L’album include anche due brani originali: “The South” e “Balla“, quest’ultimo un pezzo dance che fonde pop, rap, rime italiane ed elettronica, testimoniando l’unione tra passato e presente.

LA BAND

Kalàscima sono sei amici del profondo Salento: Massimiliano De Marco (corde e voce) di Alessano, Federico Laganà (percussioni e voce) di Alessano, Luca Buccarella (organetto e voce) di Tricase, Michele D’Elia (batteria e sequenze) di Tricase, Carlo Massarelli (zampogna, ciaramella, flauti calabresi) di Sava (Ta), Giovanni Chirico (sassofono baritono) di San Michele Salentino (Br).

Cresciuti insieme suonando e cantando le melodie e i ritmi ipnotici del magico rituale della Taranta, reinventano la tradizione con un mix di elettronica, beat lisergici, melodie originali e atmosfere folk delle proprie origini: dialetto salentino, inglese e griko creano un ponte immaginario tra la musica pugliese e la scena internazionale.

Catapultati sulla scena world internazionale, hanno suonato in importanti Festival internazionali con un live in cui strumenti tradizionali si affiancano a quelli moderni ed elettronici.

Hanno calcato il palco di WOMAD CILE 2024, SXSW (US), Roskilde Festival (DK), Colours of Ostrava (CZ), Tallin Music Week (EE), SIM Sao Paulo (BR), Mundial Montreal (CA), Seoul Music Week (KR), Babel Med (FR), Seoul Music Week (KR), Folk Alliance International Conference (CA), Fira Mediterrania de Manresa (ES), Australasian World Music Expo (AU), Medimex (IT), Womex, Jova Beach Party 2022 e tanti altri.

A giugno 2019 hanno aperto il concerto italiano di Patty Smith a Taranto guadagnandosi l’attenzione e l’interesse dell’icona rock che ha lodato la loro energia sul palco. Due tour in Australia e Cina e poi Ecuador, Brasile, Giappone, Corea del Sud, India, USA, Israele, Germania, Danimarca, Belgio, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Austria, Albania, Croazia, Slovenia, Kosovo, Macedonia, Estonia, Lettonia, Giordania hanno reso solida la loro reputazione internazionale.

Il loro album Psychedelic Trance Tarantella (Ponderosa, 2014) li ha portati alla candidatura al Premio Tenco inoltre, al primo posto nella World CMJ Radio Chart e al sesto posto nella World Music Chart Europe, nonché nelle trasmissioni dei più importanti network radiofonici internazionali tra cui: ABC Australia (AU), RTHK (Hong Kong), WDR (DE), RTBF (BE), RSI (CH), Radio 3 RAI (IT). Nel novembre 2015 la rivista musicale francese Trad Magazine ha dedicato loro la copertina. Psychedelic Trance Tarantella presenta inoltre una collaborazione artistica con il maestro Ludovico Einaudi che ha impreziosito, con il suo pianoforte, il brano “Due Mari”.

 

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Lampus! Ci vuole un po’ di swing

Atmosfere da “Dolce Vita” sabato 15 giugno (dalle 21) nella splendida cornice di Palazzo Sangiovanni ad Alessano con Daniela Tenerini alla guida del Four Seasons Swing & Soul Quintet

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Un appuntamento organizzato dall’associazione culturale Lampus in cui una band, unica nel suo genere, propone un repertorio accattivante capace di emozionare e divertire firmando una serata esclusiva dai toni piacevolmente retrò dal titolo “Ci vuole un po’ di Swing”.

Il quintetto nasce a Perugia nel 2015 con la voglia di dare vita ad un cocktail infallibile di Swing & Soul, formata da Daniela Tenerini alla voce, Roberto Cesaretti al basso, David Versiglioni al piano, Alberto Rosadini alla batteria e Paolo Bartoni alla tromba ed al flicorno.

Si considerano una band di “fratelli” che si sono trovati nel tempo e questo senso di comunità si estende anche al loro pubblico.

La loro musica è ispirata al periodo della Dolce Vita e alle orchestrine dei night club; la loro cifra è data dalla miscela delle loro diverse storie, dal rock al soul, dal funk al jazz, dal classico al contemporaneo.

Appuntamento sabato 15 giugno (start ore 21) a Palazzo Sangiovanni in piazza Castello ad Alessano.

Ingresso (20 €) riservato ai soci.

Tessera soci simpatizzanti (5€) sottoscrivibile in abbinamento al biglietto.

Biglietti su www.oooh.events

Informazioni al 347 5169946

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