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Cronaca

Capone Sindaco: 2000 posti di lavoro? Ca va sans dire

Loredana Capone, candidato Sindaco per la Città di Lecce alle prossime amministrative, spiega come si potranno creare tanti posto di lavoro

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“Una città che non ha l’assessore al Lavoro e al Welfare ha diritto di ambire finalmente ad una programmazione che dia speranza di futuro ai giovani leccesi, è per questa ragione che bisogna investire su un piano straordinario per il lavoro che tocchi ogni settore delle attività produttive.  Lecce città Europea: una visione strategica” individua strategie generali di sviluppo, i piani e le politiche necessarie per il loro consolidamento, la definizione dei progetti di attuazione e l’indicazione della emanazione di norme e di regole per il raggiungimento di obiettivi sostenibili e condivisi. Generalmente si pensa che i vantaggi degli interventi in materia di energie rinnovabili, mobilità sostenibile, riutilizzo e riciclo dei rifiuti, siano esclusivamente di carattere ambientale. In realtà il più grande vantaggio che deriva dal loro utilizzo consiste nel creare nuovi posti di lavoro. Gli obiettivi a medio e lungo termine previsti dal piano strategico porteranno, infatti, ad un aumento di circa 2.000 posti di lavoro nell’arco di dieci anni. E questo perchè i progetti innovativi che proponiamo sono concepiti con l’intento primario di implementare quanto più possibile le filiere produttive all’interno dello territorio. L’utilizzo delle nuove fonti di energia ha portato in paesi come la Germania e la Spagna la nascita di nuove forme occupazionali, oltre ai grossi vantaggi per l’ambiente. L’aumento dei posti di lavoro entro il 2020 è stato stimato dalla Commissione Europea, che volendo portare uno sviluppo del 20% entro il 2020 nella produzione di energia da fonti rinnovabili, ha prospettato un notevole incremento dell’occupazione milione di nuovi posti di lavoro. In Germania circa 450.000 posti di lavoro sono stati creati grazie alla diffusione delle energie rinnovabili e nel nostro paese, negli ultimi dieci anni, sono stati creati circa 295.000 posti di lavoro grazie alle rinnovabili. Pensate a cosa vuol dire dotare gli edifici pubblici, le scuole, di pannelli fotovoltaici e ristrutturarli garantendo la riduzione degli sprechi e l’efficienza energetica. Per questo motivo nei giorni scorsi abbiamo assicurato un cospicuo finanziamento a Lecce e all’Area Vasta. Ma è solo l’inizio. Ci sono Comuni molto avanti sul tema. Questi sono dati certi che dimostrano che la realizzazione di posti di lavoro è possibile se si punta a sviluppare i settori adeguati. L’effetto sull’aumento dell’occupazione potrebbe essere ancora maggiore se si puntasse sull’efficienza energetica, sull’attività di recupero dei rifiuti, sulla geotermia, sul solare termico, ecc..  Tali attività, infatti, si basano su lavorazioni “made in Italy” e utilizzano manodopera locale.


E’ fondamentale, dunque, che il rilascio dei permessi a costruire riguardi progressivamente solo edifici che utilizzano criteri di bioarchitettura, materiali sostenibili e tecnologie altamente efficienti adatte al clima mediterraneo. Tutte queste novità comporteranno l’utilizzo delle intelligenze e della manodopera locale. Il “Piano Casa” sviluppato dall’assessorato all’assetto del Territorio con la Legge Regionale 13/2008 “Norme per l’abitare sostenibile” va proprio in questa direzione, ossia quello di concedere ampliamenti o bonus  di volumetria solo a soggetti che vincolano il proprio progetto a criteri di efficienza energetica. Ovviamente va adeguato il Regolamento edilizio. Anche i rifiuti possono avere un ruolo importante in termini occupazionali. Ad esempio la frazione umida dei rifiuti (Forsu) e i fanghi di depurazione possono essere convertiti in biogas e compost di qualità mediante sistemi integrati di trattamento di digestione e di compostaggio. Questo processo creerebbe nuovi posti di lavoro eliminando il problema dei cattivi odori nelle aree in cui sorgono discariche e depuratori (Cavallino e San Cataldo) e  il compost sarà impiegato come concime;

In tema di trasporti è necessaria l’adozione di una nuova pianificazione della mobilità che faciliti i percorsi e riduca la percorrenza media delle auto almeno del 50% all’interno della città. Contemporaneamente andrebbe riconvertito il parco bus urbani con mezzi ad alimentazione a gas metano o metano miscelato ad idrogeno. E andrebbero realizzate le centraline per le auto elettriche. In tal senso si stanno muovendo tutte le più innovative città europee. Guardate Berlino e l’investimento finanziario alle famiglie per l’acquisto di auto elettriche. Gli interventi necessari a realizzare questi obiettivi non creano conflitti fra sviluppo economico e tutela ambientale. La strategia che intendo applicare non prevede l’applicazione di costrizioni o vincoli, ma al contrario l’incentivazione e il sostegno da parte dell’amministrazione comunale di tutte le iniziative che vanno verso la direzione della creazione contemporanea di attività che creano occupazione nei settori in cui non vengono utilizzati prodotti di provenienza estera. Le proposte del piano strategico consentirebbero al territorio di progredire verso un modello di sviluppo che riesca ad arginare i rischi dovuti all’importazione di risorse limitate (energia e materie prime), aumentando l’occupazione interna, poiché si tratta di tecnologie ad alta intensità di lavoro locale. Inoltre, puntando su sistemi di capitalizzazione diffusa (società a capitale diffuso) che coinvolgano economicamente anche i cittadini sarà possibile ottenere una maggiore partecipazione e amplificare le ricadute economiche sul territorio, oltre che ridurre l’inquinamento e le malattie da esso generate migliorando la qualità di vita sotto tutti i punti di vista. I cittadini dovranno diventare consapevoli che differenziando i rifiuti e installando tecnologie efficienti e/o alimentati da fonti rinnovabili avranno, in un’ottica di medio-lungo periodo, benefici economici, maggiore occupazione e una progressiva riduzione delle tariffe.


Alessano

Da domani il 112 vale per tutti

Attivo anche nel distretto telefonico di Lecce, Gallipoli e Maglie quindi valido per tutti anche nella nostra provincia. Intanto sullo smartphone si può scaricare l’app “Where Are U”

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Da domani 112 NUE – Numero Unico di Emergenza Europeo sarà attivo in tutti gli Stati dell’Unione Europea.

Ovviamente, anche nel distretto telefonico di Lecce, Gallipoli e Maglie e quindi varrà per tutti i paesi della provincia di Lecce.

Il servizio, completamente gratuito, garantito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, potrà essere utilizzato per ogni tipo di richiesta di intervento o soccorso.

Il 112 NUE sostituisce tutti quei numeri di emergenza attualmente utilizzati:

  • il 112 dei Carabinieri
  • il 113 della Polizia di Stato
  • il 115 dei Vigili del Fuoco
  • il 118 del Soccorso Sanitario
  • il 1530 dell’emergenza in mare

Il 112 farà capo ad una Centrale Unica di risposta del Dipartimento di Protezione Civile che provvederà ad indirizzare le chiamate a seconda del tipo di emergenza e assistenza necessaria nonché di priorità, avendo un quadro completo delle richieste sull’intero territorio.

Per tale motivo dalla Polizia di Stato invitano gli utenti residenti nei centri che fanno riferimento ai Commissariati di Galatina, Gallipoli, Nardò, Otranto e Taurisano a non contattare il numero diretto del Commissariato competente, ma di chiamare comunque il NUE 112 che sarà in grado di intervenire più velocemente.

Stesso discorso ovviamente per le caserme dei carabinieri, quelle dei vigili del fuoco per il soccorso sanitario e per le emergenze in mare.

Il numero può essere chiamato da rete fissa o mobile, anche da cellulare sprovvisto di SIM o privo di credito o bloccato ed è disponibile inoltre il servizio multilingue.

Inoltre il 112 NUE può essere chiamato direttamente scaricando dall’App store l’applicazione dedicata “Where Are U” che si consiglia di installare sul proprio telefono cellulari, in quanto la tecnologia utilizzata permette una localizzazione della chiamata in modo più preciso e veloce, particolarmente utile nel caso di chiamate mute o di utenti non udenti.

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Cronaca

Rapina a colpi di bastone, in manette 29enne

Operazione congiunta tra carabinieri e polizia di stato permette l’arresto del rapinatore violento

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È risultata decisiva la collaborazione interforze tra Carabinieri e Polizia di Stato che ha consentito di arrestare un rapinatore in merito all’aggressione con un bastone a una coppia di coniugi di Nardò.

In particolare i Carabinieri della Stazione di Nardò, unitamente al N.O.R. della Compagnia di Gallipoli, sono intervenuti presso un’abitazione del centro storico neretino, dove poco prima si era consumata una rapina.

Un uomo, a volto scoperto, dopo aver raggirato la donna con la scusa di aver bisogno di un bicchiere d’acqua per la propria moglie incinta, è riuscito ad intrufolarsi nell’abitazione.

Prima ha aggredito con un bastone la donna e poi si è fatto consegnare il portafoglio con le chiavi della loro autovettura.

Il marito, un uomo di 55 anni, ha anche provato a fermare il rapinatore per tutta risposta è stato ripetutamente colpito al capo dall’aggressore che poi si è dato alla fuga dileguandosi a piedi per le stradine del centro.

I militari della locale Stazione unitamente ai colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce e i poliziotti del Commissariato di P.S. di Nardò, intervenuti presso l’abitazione dei richiedenti, hanno condotto un’immediata e celere attività info-investigativa che ha permesso una dettagliata ricostruzione di quanto avvenuto e la successiva individuazione dell’autore del violento raid.

Indispensabile è stata l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona che hanno ripreso l’uomo, poi individuato in un 29enne neretino.

Raggiunto dagli investigatori è stato arrestato e come disposto dal PM di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, è stato condotto presso la Casa circondariale di Lecce.

Presso la sua abitazione ritrovati l’abbigliamento che lo stesso aveva utilizzato nel compiere la rapina e la refurtiva.

I due coniugi, trasportati in codice rosso presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, sono stati ricoverati per le cure del caso. Nessuno dei due, fortunatamente ha riportato conseguenze “irrecuperabili”.

 

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Andrano

Botrugno contro Amati, al centro il rimedio contro la Xylella

L’udienza, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

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Prosegue la singolar tenzone che vede contrapposti il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), di Fasano e l’imprenditore Luigi Botrugno, di Castiglione di Andrano, creatore di NuovOlivo, il rimedio contro l’essiccamento degli ulivi dalla Xylella.

L’udienza predibattimentale, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

Il fatto

Nell’ottobre di due anni fa, lo stesso imprenditore Botrugno, dopo le dichiarazioni del consigliere e presidente della Commissione Bilancio, Amati, che sosteneva che “si è trattato di un raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”,  seguito da un post pubblicato dallo stesso consigliere in cui sosteneva che “era una truffa”, aveva seccamente chiarito a BrindisiReport: “Innanzitutto, io non ho ideato una cura per la Xylella per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, NuovOlivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale”.

Ora il tribunale di Brindisi dovrà decidere se il consigliere regionale Amati debba andare a processo o meno con l’accusa di aver diffamato l’imprenditore Botrugno.

Amati nell’ottobre 2023 era stato citato a giudizio dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro dopo la querela presentata dallo stesso Botrugno.

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