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News & Salento

Infortuni nei cantieri: i dati della Fillea Cgil per il 2010

“145 morti nei cantieri in Italia, 10 in Puglia, 2 a Lecce. Secondo l’Inail le morti sono diminuite dell’1,4%: i decessi sono in realtà aumentati del 15,8% rispetto alle ore lavorate e dell’11,8 rispetto al numero di addetti”.

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“145 morti nei cantieri in Italia, 10 in Puglia, 2 a Lecce. Secondo l’Inail le morti sono diminuite dell’1,4%: i decessi sono in realtà aumentati del 15,8% rispetto alle ore lavorate e dell’11,8 rispetto al numero di addetti”.


Parte nella provincia di Lecce una campagna di comunicazione del sindacato Fillea Cgil Lecce e del patronato Inca sulla sicurezza nei cantieri. Si tratta di una vera e propria “contro campagna” realizzata, a livello nazionale, per rispondere al messaggio, a nostro avviso sbagliato, lanciato nello spot del governo nazionale che di fatto scarica tutta la responsabilità degli infortuni sul lavoratore. “Sicurezza, la pretende chi si vuole bene”, dice lo spot della campagna istituzionale costata allo Stato 9 milioni di euro: “Magari!” aggiunge il Sindacato che spiega nei manifesti e nei volantini (dal 10 novembre affissi in tutta la provincia di Lecce e distribuiti davanti ai cantieri e alle fabbriche) che “la realtà è tutta un’altra cosa”, soprattutto “quando il datore di lavoro non rispetta le leggi e il governo lo permette riducendo regole e controlli”.


Il Governo depotenzia il DURC (Documento unico di regolarità contributiva) che, tramite il sistema delle  Casse Edili ha permesso di far emergere dal nero in edilizia 200mila lavoratori. Non sono più garantite le regole di accesso alla professione dell’imprenditore: chiunque aprendo una partita Iva può diventarlo. Il piano straordinario di ispezioni annunciato dal Governo in estate deve diventare ordinario: a Lecce, in sole 6 settimane, la Guardia di Finanza ha fato emergere dati allarmanti in edilizia: su 264 aziende, 178 sono risultate irregolari; su 577 lavoratori, 105 in nero e 105 irregolari. 206 le violazioni accertate in materia di sicurezza e salute. Il Governo vada a dire a tanti lavoratori edili licenziati e costretti ad aprire partita Iva per poter lavorare che “la sicurezza la pretendere chi si vuole bene”. Non è un caso se anche a Lecce, nonostante, il calo degli addetti cresce il numero delle imprese attive: 2.212 nel 2009 contro le 2.115 del 2008. Fenomeno che denota anche la forte frammentazione del settore che rende più difficoltosi i controlli e in cui si verificano più irregolarità.


Poco è stato fatto inoltre dal Governo per incentivare l’occupazione e per far prevalere le imprese sane e strutturate. La Fillea Cgil, insieme a tutto il sistema delle costruzioni, ha richiesto un intervento sul sistema delle gare al massimo ribasso, fenomeno che a Lecce è stato più volte denunciato, perché distorce il mercato e grava con i suoi effetti, non solo sulle imprese sane, ma anche sui lavoratori, a cui, in virtù del “risparmio”, vengono negati i diritti. Nella provincia di Lecce, se consideriamo soltanto i finanziamenti pubblici (come quelli per l’edilizia scolastica o per la fogna bianca), ci sono oltre 28 milioni e mezzo di euro già stanziati, che non possono essere spesi a causa dei vincoli del patto di stabilità.


I dati Inail parlano di un calo consistente del numero di infortuni nel settore delle costruzioni. È anche vero però che minore è il tempo di persistenza del lavoratore sul cantiere, dovuto al calo di ore lavorate a causa della crisi. In provincia di Lecce, rispetto al 2008, si registra un -5,8%  di ore lavorate nel 2009. Dato che continua ad aggravarsi nel corso del 2010. In  Cassa edile si passa da 10.108 ore lavorate dichiarate nel 2008 alle 8.047 del 2009. Nel 2009, secondo l’Inail, le morti nelle costruzioni sono diminuite in termini assoluti dell’1,4 per cento sull’anno precedente, ma se rapportiamo l’andamento infortunistico ai dati reali del settore, ovvero il numero di addetti e le ore lavorate, i decessi sono in realtà aumentati del 15,8 per cento rispetto alle ore lavorate e dell’11,8 rispetto al numero di addetti.

Secondo le statistiche della Fillea Cgil, questi sono i dati sugli infortuni mortali avvenuti da gennaio a novembre 2010: 145 i morti nei cantieri in Italia; 10 in Puglia; 2 a Lecce.


Tanto ancora deve essere fato per raggiungere una vera cultura della sicurezza sul lavoro, dove tutti i soggetti interessati, a partire dallo Stato, devono mettere in campo gli strumenti per garantire il diritto al lavoro in sicurezza.


Dal 10 novembre partiranno i volantinaggi sui posti di lavoro in collaborazione con il Patronato INCA che svolge attività gratuita di informazione, consulenza, tutela dei diritti previdenziali, sociali, assistenziali per i lavoratori. Inoltre, verrà distribuito il vademecum dell’Inca Cgil dal titolo “Leggi bene per non farti male”. Insieme all’INCA si terranno anche le assemblee con i lavoratori sulla riforma previdenziale che colpisce pesantemente i lavoratori edili. L’anzianità contributiva media di un lavoratore edile infatti è in genere 25-28 anni. È spesso difficile raggiungere il requisito della pensione di anzianità e l’importo della pensione risulta essere basso. Dal 1° gennaio 2011, la riforma della previdenza prevista dal Governo con l’ultima Legge Finanziaria restringe le finestre di uscita, costringendo i lavoratori ad attendere da 12 a 18 mesi prima di ricevere la pensione.


Diventa quanto mai importante per il lavoratore edile, prossimo all’età pensionabile, e per i giovani lavoratori, una scelta cosciente della destinazione del proprio TFR che garantisca un valido supporto alla tanto sperata e attesa pensione. Per metterli al corrente di queste novità e per conoscere le prestazioni e i contributi riservati ai lavoratori edili, il patronato INCA sta tenendo una serie di assemblee nella provincia di Lecce. Nel corso degli incontri sarà anche possibile verificare la propria posizione contributiva e la decorrenza della pensione.


News & Salento

Bambini autistici: «Disservizio gravissimo della ASL di Lecce»

Dei 5 milioni di euro stanziati nel 2023 non è stato ancora elargito neppure un euro! Il Dipartimento è in attesa di avere le risposte da alcune ASL pugliesi… Il consigliere regionale Antonio Gabellone: «Non possiamo restare indifferenti»

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Nella sola provincia di Lecce ci sono 83 bambini da 0 a 5 anni, ai quali è stato diagnosticato l’autismo e che sono in attesa di poter essere inseriti nei CAT (Centro Autistico Territoriale).

Questo si traduce, non solo in 83 famiglie salentine lasciate completamente sole e, soprattutto, in un cammino di assistenza socio-sanitaria rallentata, per gli 83 piccoli, in un’età particolare.

«È evidente che siamo di fronte a un disservizio gravissimo da parte della ASL di Lecce, di fronte al quale non si può rimanere indifferenti»: la vicenda è stata sollevata dal consigliere regionale Antonio Gabellone in Commissione Sanità «che era stata aggiornata per discutere del problema, pur avendo apprezzato gli sforzi per aumentare le ore per i bambini in fascia 6-11 anni».

L’ex presidente della Provincia di Lecce ha chiesto una verifica contabile dei cospicui finanziamenti messi a disposizione dal Bilancio regionale proprio per i servizi assistenziali all’autismo.

I dirigenti del Dipartimento Sanità hanno dichiarato che dei 5 milioni di euro stanziati nel 2023 non è stato ancora elargito neppure un euro! Questo perché il Dipartimento è in attesa di avere le risposte da alcune ASL pugliesi, senza tener conto che ci sono altri 5 milioni per il 2024.

Da qui l’appello di Gabellone appello a sollecitare chi sembra essere indifferente a questa sofferenza: «Cerchiamo di spendere subito e bene le risorse a disposizione, senza trascurare le modifiche di un regolamento che necessita di chiarezza e revisione su alcuni punti se davvero vogliamo aiutare quei bimbi e le loro famiglie».

 

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Attualità

Lecce: quattro Sindaci e 700 candidati consigliere, ad un mese dalle elezioni

Tutti nomi e le liste…

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Entro le 12 si dovranno presentare le liste per le amministrative dell’8 e 9 giugno prossimi.

A Lecce quattro candidati Sindaco e quasi 700 candidati consigliere.

Centrosinistra 

Pronte 9 liste che appoggiano l’uscente Carlo Salvemini (57 anni); il centrodestra, che spera di riportare a Palazzo Carafa, Adriana Poli Bortone (80 anni; sindaco dal 1988 al 2007), schiera 10 liste; 

Due le liste, invece, per Alberto Siculella, grillino, che sarà alleato con Salvemini; 

una per Agostino Ciucci, del Dea di Lecce, più volte schieratosi con i no vax.

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Queste le liste presentate per il centrosinistra: Lecce Città Giusta (Sinistra Italiana, Europa Verde, Psi e il movimento Progetto Civitas) e Lecce Città Pubblica. 

Per il centrodestra, invece: Lecce Futura, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento Regione Salento, Io Sud. 

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Lista “Lecce Città Giusta” 

Per “Lecce Città Giusta” sono 32 i nomi: Pierpaolo Patti, Emanuela Orlando, Santina Cancelli, Fernando Carrozzo, Eugenio Corrado, Claudio Cretì, Marco Cucurachi, Pietro Dell’Aquila, Daniele De Luca, Adriana De Mitri, Diana Doci, Antonio Marco Elia, Massimo Curzio Faggiano, Greta Ferrari, Valeria Maria Giannone, Carla Gorgoni, Marina Leuzzi, Alessandra Lombardo, Stefania Manna, Tommaso Marcianò, Giuseppe Antonio Nuzzoli, Luigi Panico, Emanuele Perrone, Laura Piccirillo, Luigi Piliego, Marco Povero, Rita Quarta, Camilla Rollo, Roberta Ronzino, Giuseppe Todisco, Silverio Tomeo, Ilaria Ulgharaita.

Lista “Lecce Città Pubblica”

Per Lecce Città Pubblica, invece: Ancora Maria, Andretta Elena, Beccarisi Alessandra, Brancasi Alberica, Bruno Roberto, Buccarella Maurizio, Caracciolo Fernando detto Nando, Castoro Giovanni detto Gianfranco, Cesari Massimiliano, Cicirillo Fabia Anna detta Fabiana, Collura Sergio, Cucinella Domenico detto Mimmo, Della Giorgia Sergio, Demetrio Emilio Mauro, De Mitri Carlo, De Pascalis Maria Cristina, Innocente Cecilia, Lazzaretti Valeria, Leuzzi Gennaro detto Rino, Longo Sergio, Mariano Mariano Natalia detta Natasha, Meo Virginia, Miglietta Silvia, Mola Ernesto, Pancosta Maurizio, Presicce Dominique Sara, Quarta Marco, Quarta Paolo, Rella Roberto, Scarnera Antonio, Schipa Guendalina detta Guenda, Sinnathamby Raveendiran detto Ravi.

M5s

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per il M5s, questi i candidati: Arturo Baglivo, Anna Rita Camisa, Angelo Amato, Giacchino Bergamo, Stefania Donateo, Antonio Caforio, Gabriele Cannone, Gabriella Errico, Danilo Carbone, Giovanni Marco Chirienti, Valentina Favale, Pietro Congedo, Diego De Lorenzis, Francesca Ferraro, Manfredi De Pascalis, Emanuele Felsina, Serena Indennitate, Giovanni Gemma, Francesco Giannetta, Ritana Leo, Rosario Musio, Nicolò Primiceri Bianco, Daniela Marazia, Pierpaolo Saracino, Alessandro Scordari, Diletta Milo, Carlo Ruben Seclì, Claudio Suppressa, Angela Perulli, Enrico Verrico.

Alberto Siculella, Sindaco

Per il pentastellato Siculella, si contano due liste: Mind-Menti Indipendenti: Fabio Valente, Anna Gabriella Mazzeo, Guglielmo Sansò, Matteo Gnoni, Simone Spadavecchia, Susanna Perrotta, Eugenio Elia, Claudio Peluso, Giovanni Calabretto, Elise Delle Rose, Marco Ingrosso, Daniela Longo, Oronzo Giuseppe Errichi, Tania Rosato, Mattia De Giorgi, Rossella Perone, Chiara Mazzotta, Francesco Memmola, Denise De Nigris, Manolo Ricchiuto, Michele Nicolì, Gabriele Fasano, Francesca Monittola, Monica De Bonis, Gianluca Bucci.

Nella lista «Aria»: Monica Starace, Alessio D’Elia, Marika Ingrosso, Giacomo Maritati, Antonella Santantonio, Walker Atlas Martina, Antonio Martella, Chiara Rizzo, Francesco Fiorentino, Maria Felice Pepe, Christian Peluso, Marco Apollonio, Simone Freuli, Vito Nicola Dongiovanni, Nicola Bredice, Federico Castoro, Giuseppe De Giorgi, Marta Totaro, Luciano Tricarico, Serena Scorrano, Pier Paolo Pacciolla, Maia Passaseo, Sabina Spagnolo, Cosimo Ciccarese.

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Centrodestra

Lista “Movimento Regione Salento”

Movimento Regione Salento: Maddalena Brocca, Giancarlo Capoccia, Paolo Cisternino, Adriano Conte, Loredana De Benedetto, Patrizia De Donno, Luca De Martinis, Luigi De Mitri, Barbara Esposito, Alessia Falconieri, Cristina Filograna, Orsola Fiorentino, Giuseppe Foti, Maria Maddalena Galante, Roberto Ghironi, Gianmaria Greco, Raffaele Guido, Francesco Luchena, Massimo Mancarella, Paolo Marseglia, Veronica Marsiliano, Carlo Mazzotta, Cristina Melissano, Stefania Mello, Annarita Miglietta, Gustavo Pascali, Anna Maria Petrachi, Patrizia Refolo, Michelino Ricci, Francesca Rizzo, Roberto Russo, Savino Vantaggiato.

Lista “Forza Italia”

Forza Italia, con Poli Bortone: Alberto Alfieri, Andrea Cristina Aurelio, Luciano Battista, Sergio Bursomanno, Paolo Cairo, Daniela De Donno, Monia De Spoto, Lucia Evangelisti, Mario Fazzini, Alessia Ferreri, Carina Alejandra Giles, Maria Grazia Gnoni, Antonio Lamosa, Eva Maggio, Lorenzo Manzo, Sofia Marchello, Carmen Marra, Giulia Massari, Marrico Miglietta, Barbara Mignone, Giancarla Minozzi, Luljeta Moriseni, Riccardo Pasquale Nuzzachi, Elena Ottomano, Francesca Ozza, Silfrido Raolil, Luca Russo, Luigina Sabetta, Mirella Santalucia, Marcello Signore, Ilaria Tafuro.

Lista “Fratelli d’Italia”

Per Fratelli d’Italia, questa la «squadra»: Domenico Bitonto, Gianluca Bruno, Marco Cacciatore, Emanuela Carico, Gloria De Carlo, Fabiola De Giovanni, Monica Faggiano, Giuseppe Gallo, Roberto Giordano Anguilla, Luigia Goffredo, Maria Luisa Greco, Simona Manfreda, Maurizio Miglietta, Benedetta Negro, Riccardo Panarese, Mario Pano, Francesco Pascali, Andrea Pasquino, Gabriele Pedone, Alessandro Perrone, Roberta Rango, Olga Assunta Riccio, Ilaria Rizzello, Vittorio Solero, Massimo Tamborrino, Oronzino Tramacere, Paola Valzano, Rocco Venece, Antonio Verardi, Emanuela Vitali.

Lista “Io Sud”

Io Sud schiera: Bernabei Raffaella, Blago Simona, Camilli Fabrizio Romano, Colonna Ludovica, Conte Francesca Grazia, D’Amato Andrea, D’Amico Andrea, De Meis Maurizio, Erriquez Tonia, Fiorentino Alessandra, Fragola Massimo, Gallo Ilaria, Gemma Gianni, Luggeri Debora, Mele Vittoria, Mirizzi Stefania, Monosi Francesco, Montinari Filippo, Nigro Sabina, Paticchio Francesca, Pedone Katiuscia, Pellegrino Antonio, Personè Egidio, Petrillo Massimo, Poso Alessio, Renis Chiara, Scorrano Gianpaolo, Spagnolo Daniela, Stabile Rosaria, Stolte Ilse, Toma Chiara, Zongolo Paolo.

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Agostino Ciucci, Sindaco

Per Agostino Ciucci sindaco che, ci tiene a precisare, non candida “politici di professione”, questi i nomi: Sergio Martella, Massimo Barbano, Marco D’Elia, Alessandra Litti, Luciana Schirinzi, Antonio Cioffi, Matteo Padula, Claudia Capirola, Marcello Zappia, Rosa Anna Brandi, Filippo Albani, Vincenzo Fina, Anna Maria Calzavara, Maria Rosaria Faggiano, Marika Adilardi D’Aquino, Daniela Rita D’Anna, Francesca De Palma, Luigi Napoli, Alessandro Venturi, Roberta Tundo, Daniele Terragno, Cesare Papaleo, Antonio Gammariello.

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Andrano

Botrugno contro Amati, al centro il rimedio contro la Xylella

L’udienza, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

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Prosegue la singolar tenzone che vede contrapposti il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), di Fasano e l’imprenditore Luigi Botrugno, di Castiglione di Andrano, creatore di NuovOlivo, il rimedio contro l’essiccamento degli ulivi dalla Xylella.

L’udienza predibattimentale, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

Il fatto

Nell’ottobre di due anni fa, lo stesso imprenditore Botrugno, dopo le dichiarazioni del consigliere e presidente della Commissione Bilancio, Amati, che sosteneva che “si è trattato di un raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”,  seguito da un post pubblicato dallo stesso consigliere in cui sosteneva che “era una truffa”, aveva seccamente chiarito a BrindisiReport: “Innanzitutto, io non ho ideato una cura per la Xylella per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, NuovOlivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale”.

Ora il tribunale di Brindisi dovrà decidere se il consigliere regionale Amati debba andare a processo o meno con l’accusa di aver diffamato l’imprenditore Botrugno.

Amati nell’ottobre 2023 era stato citato a giudizio dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro dopo la querela presentata dallo stesso Botrugno.

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