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Cronaca

Asl Lecce e liste d’attesa: Cisal Sanità chiede la testa del direttore generale

La sospensione o chiusura azione illegittima e punibile per legge. Se gli obiettivi di salute e assistenziali non dovessero essere raggiunti, «cosa evidentissima nell’Asl Lecce», secondo la Cisal Sanità, la Direzione Generale può automaticamente esser rimossa dal suo incarico, per inadempienza: «Lo chiederemo ad Emiliano»

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Quello delle liste d’attesa nella sanità salentina è un cold case che mai ha conosciuto soluzione né tanto meno piccole correzioni in positivo.


Qui non si tratta, come nei crime, solo di trovare il colpevole per n delitto irrisolto, ma di difendere il diritto alla sanità pubblica di ogni cittadino, in nome di quella universalità assistenzialistica che è sempre stato il vanto di noi italiani rispetto a tanti altri paesi del mondo.


Giovanni D’Ambra, segretario generale provinciale del sindacato Cisal Sanità, ha chiesto la destituzione del direttore generale dell’Asl Lecce Stefano Rossi, nominato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, assunto con contratto di diritto privato, circa 200mila euro di retribuzione annua.


«Vogliamo ricordare», specificano dal sindacato, «che alle aziende sanitarie ed ospedaliere è vietato sospendere le attività di prenotazione delle prestazioni di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001».

E, in coerenza con il diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie e all’appropriatezza, la sospensione o la chiusura delle liste rimane un’azione illegittima e punibile per legge. E se gli obiettivi di salute e assistenziali non dovessero essere raggiunti, «cosa evidentissima nell’Asl Lecce», secondo la Cisal Sanità, la Direzione Generale può automaticamente esser rimossa dal suo incarico, per inadempienza.


Ed è ciò che il sindacato richiederà nei prossimi giorni al Presidente della Regione Puglia, suo datore di lavoro.


 


Castrignano del Capo

Agente immobiliare cade nel vuoto a Leuca: vivo per miracolo

Cede il pavimento: volo di 4 metri e corsa in ospedale durante una visita all’immobile con un cliente

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Nel tardo pomeriggio di mercoledì 14 maggio, un grave incidente ha coinvolto un agente immobiliare durante una visita a un chiosco-bar in disuso a Santa Maria di Leuca.

L’uomo, dipendente di un’agenzia con sede a Castrignano del Capo, stava mostrando l’immobile a un cliente quando una porzione del pavimento del balcone ha ceduto, facendolo precipitare nel vuoto per circa quattro metri.

L’agente è stato immediatamente soccorso dal personale del 118 e trasportato all’ospedale di Tricase, riportando lesioni giudicate guaribili in circa 40 giorni.

Le autorità, intervenute sul posto, hanno effettuato un sopralluogo e disposto il sequestro probatorio dell’immobile. La proprietaria dell’edificio è stata denunciata per omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

Il locale, che in passato ha ospitato diverse attività ma che ora è chiuso da diverse stagioni, si trova sul lungomare, affacciato sulla scogliera in prossimità della Porcinara e di Punta Ristola.

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Alliste

Colpo grosso della Guardia di Finanza

Sequestrati un chilo di cocaina, drone, tanti contanti, un diamante ed un Rolex GMT Master II…

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Nella serata di ieri, la Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli, con il supporto dei cani antidroga “Roma” e “Goran” del Gruppo di Lecce e dei militari di Casarano, Tricase e Leuca, hanno portato a termine un’operazione antidroga nel comune di Alliste.

L’intervento ha permesso di scoprire circa 1 kg di cocaina, occultata all’interno di intercapedini ricavate nel pavimento, nei cassonetti delle tapparelle e in tubazioni interne dell’abitazione.

Lo stupefacente, in parte ancora confezionato in panetti all’ingrosso e in parte già suddiviso in dosi, è stato sottoposto a sequestro insieme alla strumentazione per la preparazione e vendita della droga sulla piazza di spaccio.

Inoltre, sono stati trovati; un drone e un sistema di videosorveglianza per gestire in sicurezza l’attività criminale; circa 10.000 euro in contanti; una busta di oltre 10 kg di monete; un orologio Rolex GMT Master II; e un diamante, tutto sottoposto a sequestro.

Sono stati sequestrati anche quattro smartphone, due tablet e altri dispositivi, tutti al vaglio degli esperti per un’accurata analisi forense, utile per il prosieguo delle attività investigative.

Sentita l’Autorità Giudiziaria inquirente, i militari hanno proceduto all’arresto dei tre soggetti accusati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, in concorso tra loro, e tradotti in carcere a Lecce.

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Cronaca

Otranto, spara alla moglie e si uccide

I due spari sarebbero stati avvertiti dai vicini della  coppia, ma scoprire a il fattaccio è stata una parente che li aiutava di tanto in tanto facendo piccole commissioni. La stessa ha subito allertato i carabinieri della Compagnia di Maglie…

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Spara alla moglie e poi si uccide.

E’ successo a Otranto, dove l’uomo 85enne avrebbe sparato alla moglie,  di pochi anni più giovane, con una pistola legalmente detenuta.

Entrambi avevano seri problemi di salute, infatti, si pensa sia questo il tragico epilogo, dovuto alla preoccupante ed esasperante situazione di salute, che si presentava senza vie d’uscita, che avrebbe spinto l’anziano all’insano gesto.

I due spari sarebbero stati avvertiti dai vicini della  coppia, ma scoprire a il fattaccio è stata una parente che li aiutava di tanto in tanto facendo piccole commissioni.

La stessa ha subito allertato i carabinieri della Compagnia di Maglie, e gli del Commissariato di Polizia di Otranto.

Arrivati sul posto gli operatori del 118 hanno subìto trasportato la donna al Vito Fazzi nel disperato tentativo di salvarle la vita.

L’uomo dovrebbe aver lasciato in casa un biglietto per spiegare perché sia giunto a compiere tale azione.

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