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Attualità

Tricase, le opposizioni attaccano: “Teatrino irrispettoso”

Dopo il Consiglio comunale sull’emergenza microcriminalità: «Prima hanno chiesto una breve sospensione dei lavori per apportare alcune modifiche al testo presentato dalle minoranze, per poi bocciarlo subito dopo. La maggioranza, dunque, ha bocciato sé stessa»

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Il Partito Democratico di Tricase, di prima mattina ha postato sulla propria pagina Facebook una “intervista ai consiglieri comunali” del Partito Democratico (Francesco Minonne), Cantiere Civico (Giacomo EliaCarmine Zocco e Gianluca Errico) e “Tricase, che fare?“, (Giovanni CaritàAntonio BaglivoArmando Ciardo) più Pasquale De Marco (fuoriuscito dall’Udc), in pratica tutte le minoranze, su quanto accaduto durante i lavori dell’ultimo consiglio comunale, quello convocato su (insistente) richiesta proprio dei gruppi di opposizione ed avente come unico argomento all’ordine del giorno l’emergenza microcriminalità.


Ciò che ha fatto più rumore è la vicenda del documento da approvare in aula che sarebbe prima stato condiviso e poi bocciato dalla maggioranza.


Ecco “intervista-social”, una sorta di comunicato stampa sotto forma di domande e risposte sulla vicenda. Ovviamente con il punto di vista dai banchi dell’opposizione.


L’INTERVISTA AI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE


«Potete spiegarci meglio? Semplice. Quanto accaduto in Consiglio Comunale è l’ennesima dimostrazione della schizofrenia amministrativa cui il sindaco e la sua “residuale e striminzita maggioranza” ci ha ormai tristemente abituato.


Nel dettaglio? L’abbiamo ribadito anche in apertura dei lavori. L’Assise, voluta fortemente dalle minoranze tanto da ricorrere all’applicazione del Regolamento per la sua convocazione, aveva l’obiettivo di dare alla Città una risposta unitaria delle Istituzioni ai ripetuti atti di microcriminalità che stanno generando insicurezza e disagio fra cittadini, attività commerciali e imprenditoriali. Invece, abbiamo assistito ad un teatrino irrispettoso della comunità e del consiglio comunale stesso. La maggioranza prima ha chiesto una breve sospensione dei lavori per apportare alcune modifiche al testo presentato dalle minoranze, per poi bocciarlo subito dopo. La maggioranza, dunque, ha bocciato sé stessa.


Quale obiettivo aveva il documento? Impegnare sindaco e giunta all’istituzione ufficiale di un tavolo permanente di confronto e consultazione per la definizione di iniziative concrete e la predisposizione di strumenti e/o percorsi utili al contrasto alla micro-criminalità e alla prevenzione del disagio sociale. Lo abbiamo spiegato più volte: l’azione repressiva è necessaria, ma da sola non basta. È fondamentale iniziare un’azione approfondita di educazione sociale, di individuazione delle sacche di povertà educativa, delle situazioni di difficoltà e disagio sociale. Sotto il tappeto della “isola felice”, ci sono fette della nostra comunità che soffrono e a cui dobbiamo rivolgere il nostro impegno e la nostra attenzione.

E la maggioranza dunque ha bocciato la proposta… Non poteva essere altrimenti, ci viene da pensare. Basta rivedere il video dei lavori consiliari. Si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto, con una compagine in balia totale delle posizioni di un solo consigliere comunale che “dirige i lavori” (peraltro l’unico a intervenire nel dibattito consiliare), con un sindaco che continua scientemente – per usare una parola a lui cara – a recitare il ruolo di protagonista di un film che non esiste.


La maggioranza aveva proposto una sospensione proprio per addivenire ad una posizione unitaria di tutto il consiglio… Ed è proprio questo che è paradossale e sconcertante. Una presidente del consiglio che legge il testo rimaneggiato, facendolo proprio e dell’intera assise, e che poi vota contro insieme a tutti i suoi compagni di banco. Crediamo che mai sia accaduto qualcosa del genere. Preoccupa poi il silenzio degli altri consiglieri, che con gli sguardi tentavano di capire come votare, nella confusione più totale.


Un giudizio di merito sulla vicenda? Lo ribadiamo. Basta riguardare il video dei lavori consiliari per capire la totale incapacità politica e amministrativa della maggioranza alla guida della città. Non si sono fermati a riflettere neanche davanti ad un problema che richiedeva unitarietà. Hanno preferito agire con la solita superficialità e arroganza che li contraddistingue. Peraltro bocciando se stessi. Se non fosse così grave, verrebbe da ridere».


Se vuoi vedere quanto accaduto (video) nella seduta consiliare sull’emergenza criminalità clicca qui 


 


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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