Attualità
Lucugnano: Il calvario della rotatoria
Una denuncia sollevata dal Movimento Regione Salento dopo l’ennesimo scontro sull’incrocio del Calvario di Lucugnano

Dopo l’ennesimo incidente sull’incrocio tra la SS275 e la SP75 i cittadini di Lucugnano dicono basta. Lo fanno attraverso una nota diramata dal coordinamento cittadino di Tricase del Movimento Regione Salento, unitamente al Coordinatore Prof. Hervé Cavallera, la Vice Coordinatrice Maddalena Antonaci, al Segretario Organizzativo Avv. Pierpaolo Marzo, a Salvatore Ponzetta e Francesco Martino Ciardo. «Chiediamo risposte all’Amministrazione Comunale di Tricase sull’annosa questione della rotatoria di Lucugnano, circa la sua realizzazione, a seguito della richiesta ufficiale partita dai cittadini di Lucugnano, sin da subito dopo le amministrative del 2017, ma di fatto tecnicamente progettata nell’agosto del 2019 a seguito dell’ennesimo e grave incidente stradale intervenuto tra un veicolo e uno scooter verificatosi il 18 luglio di quell’anno, dove ha avuto la peggio un giovane ragazzo di Lucugnano, che per mesi ha dovuto sottoporsi a innumerevoli interventi chirurgici a causa delle gravi lesioni subite».
Una denuncia sollevata dopo l’ennesimo scontro sul maledetto incrocio del Calvario di Lucugnano, che il 12 febbraio era balzato nuovamente agli onori della cronaca a causa di un altro incidente che fortunatamente non ha comportato conseguenze gravi per i coinvolti. «Consideriamo intollerabile l’atteggiamento del Comune di Tricase, dell’Anas e della Provincia di Lecce, che fin da subito hanno voluto rimpallarsi le competenze relative alla realizzazione dell’opera, mentre su quel maledetto incrocio gli incidenti sia pur lievi o meni gravi continuavano a verificarsi» prosegue la nota.
L’Ufficio Urbanistica e Lavori Pubblici della città di Tricase aveva approvato, con determina nr.159 del 07 maggio 2020, gli esiti di gara e di affidamento dei lavori alla ditta esecutrice e vincitrice del bando di gara, ma nonostante nel frattempo sia intervenuta una nuova amministrazione comunale, tutta la questione attinente la realizzazione della rotatoria pare caduta nel dimenticatoio. Uno spiraglio di speranza pare costituito dalla circostanza che l’Ufficio Urbanistica e Lavori Pubblici della città di Tricase con determina nr.114 e registro generale nr.467 del 28 aprile 2021 è giunto all’emissione del versamento delle somme che riguardano le spese di istruttoria per la sottoscrizione della convenzione tra Comune, ANAS e Provincia di Lecce.
Ma l’amministrazione non sembra ancora trovare una soluzione, dato che il 13 luglio scorso i semafori che presidiano quell’incrocio hanno finito di funzionare causando un ulteriore sinistro stradale.
Attualità
Piccinno di FP Cisl Lecce: “Sanità al limite a Casarano e Copertino”

Troppe criticità nella sanità salentina, i casi al limite di Casarano e Copertino
Lo afferma nella nota che segue Antonio Piccinno, Coordinatore Provinciale Sanità FP CISL LECCE
La Fp Cisl Lecce – Comparto Sanità denuncia gravi criticità che ormai da troppo tempo si abbattono sugli operatori e cosa ancora più grave sui pazienti, mettendo a rischio la loro salute.
Criticità nel Pronto Soccorso di Casarano
Grave la carenza di personale medico e paramedico nel Pronto Soccorso di Casarano. Essendoci spesso un solo medico in servizio per turno non possono essere realisticamente garantite le prestazioni in tempi adeguati e questo comporta inevitabilmente il rischio che si possano commettere gravi errori. Il personale medico di Casarano è in fermento per questa grave situazione e chiede una fase di reclutamento di personale in tempi brevissimi per scongiurare una probabile implosione delle attività di emergenza/urgenza.
Criticità gravi nel Reparto Radiologia di Copertino
A causa di esoneri, esenzioni, malattia e altro solo 9 tecnici h 24 svolgono attività di guardia attiva, festivi e sala operatoria di ortopedia.
Tutto ciò comporta il blocco ferie, il richiamo anche per un giorno di ferie programmato, il sovraccarico enorme di lavoro, incrementato dal fatto che il Reparto di Ortopedia opera tutti i giorni. Così, soprattutto nel turno pomeridiano, un tecnico va in sala e l’altro rimane solo e addirittura più volte senza la figura di supporto a disposizione.
Il tutto mentre il Reparto di Radiologia di Copertino rispetto agli anni passati ha raddoppiato le prestazioni, effettua tac, eco, mammografie e tutto ciò che richiedono i reparti di degenza, le prenotazioni esterne e tutti gli accesi da Pronto Soccorso. Insomma, una situazione al collasso.
Situazione disastrosa SPDC (Servizio Psichiatrici Diagnosi e Cura) di Casarano.
Da quando è riaperto il Servizio Psichiatrici Diagnosi e Cura di Casarano lavora sotto organico sia con il personale medico che con il personale infermieristico. Attualmente ci sono solo 6 infermieri – 2 sono in malattia) e 4 Oss con una media di ricoveri nell’ ultima settimana che va dai 7 ai 10 ricoveri. Con questo organico abbiamo in turnazione un solo infermiere per turno con tutto quello che ciò significa in caso di trasferimenti o di attività che lo distolgono dal proprio servizio nell’ unità operativa. Il numero minimo per una regolare turnazione h. 24 dovrebbe prevedere 12 infermieri e 6 OSS ma ciò non avviene dalla riapertura. Con questa organizzazione del lavoro diventa impossibile garantire il servizio in maniera professionale. La FP CISL LECCE ha già segnalato formalmente alla Direzione che un reparto con tali carenze non può sopravvivere e che forse, per autotutela, sarebbe meglio chiuderlo. La Direzione ha scelto invece di proseguire con questa organizzazione, ovvero tenere in piedi una Unità Operativa in piena emergenza per carenza di personale sia medico che di comparto.
Antonio Piccinno
Coordinatore Provinciale Sanità FP CISL LECCE
Lecce, 12/2/2025
Attualità
Eolico Offshore, il sondaggio
Lavoro, cura del territorio, sviluppo delle infrastrutture: aspettative e percezione della popolazione e degli stakeholder pugliesi

È la creazione dei posti di lavoro il principale aspetto su cui puntare per costruire, migliorandola, la Puglia di domani.
A rispondere così il 52% dei circa mille pugliesi intervistati dall’istituto di ricerca SWG per conto della partnership Nadara-BlueFloat Energy con l’obiettivo di ascoltare il territorio, esplorando la percezione che i cittadini hanno di esso e del futuro, oltre che la conoscenza e le aspettative riguardanti i due parchi eolici offshore che il partenariato sta promuovendo in Puglia.
A completare il podio dei temi di maggiore interesse per i pugliesi, la cura del territorio (38% del campione) e lo sviluppo delle infrastrutture (36%).
«Tali aspettative», commenta Riccardo Grassi, head of research di SWG, tra le società leader in Italia nel segmento delle ricerche di mercato e di opinione, «fanno il paio con la visione della Puglia raccontata dagli stakeholder che abbiamo intervistato: una regione che ha tutte le potenzialità per diventare motore energetico dell’Italia a trazione green grazie alle energie da fonte rinnovabile».
Per quanto riguarda, in particolare, i due parchi eolici marini galleggianti che Nadara e BlueFloat Energy stanno sviluppando (Kailia in provincia di Brindisi e Odra in provincia di Lecce, sull’Adriatico tra Melendugno e Castro), la ricerca evidenzia che tra i pugliesi che sono a conoscenza dei progetti, il 54% ha aspettative positive, il 29% neutrali e solo il 17% negative.
Nello specifico, le principali aspettative legate alla realizzazione dei parchi eolici marini risiedono nella creazione di posti di lavoro (per il 52% degli intervistati), nel coinvolgimento delle imprese locali (48%) e nell’aumento delle risorse economiche destinate a interventi per il territorio (46%).
«Sul fronte occupazionale», dice Ksenia Balanda, general manager della partnership Nadara-BlueFloat Energy, «stimiamo per ciascun parco circa 3mila e 500 posti di lavoro diretti medi nelle fasi di produzione, assemblaggio e costruzione, con picchi fino a 4mila durante i periodi di massima attività e oltre 150 per la sua manutenzione nei circa trent’anni di vita. L’investimento per i due parchi, di circa 7 miliardi di euro e 200milioni di euro, favorirà la creazione di una filiera industriale sul territorio, con enormi opportunità per le realtà imprenditoriali locali».
Una particolare attenzione è posta sulle possibili ricadute sull’habitat marino (per il 54% degli intervistati), sulla pesca (50%) e sulla navigazione (46%).
«Su questi temi», aggiunge Balanda, «possiamo dare ogni tipo di rassicurazione. Il lungo percorso di ascolto del territorio e di studio di ogni aspetto progettuale, avviato con la fase di scoping (processo volto ad assicurare che gli effetti derivanti da piani e programmi proposti siano identificati, valutati, sottoposti alla partecipazione del pubblico ed infine monitorati durante l’attuazione del piano o programma, NdR) nel 2021, ci ha permesso di apportare svariate migliorie alle proposte progettuali, rispondendo alle richieste dei territori e degli organi coinvolti nella procedura autorizzativa; tra quelle più recenti c’è l’ulteriore allontanamento dalla costa delle turbine del parco Odra e, a proposito della tutela dei fondali marini, la diminuzione dei cavi da posarsi sui fondali, riducendo gli effetti sull’ecosistema, peraltro riconducibili solo alla fase di costruzione. Inoltre, numerosi studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che le strutture subacquee di questi parchi possono fungere da vere e proprie nursery ittiche, stimolando così il ripopolamento di diverse specie marine».
Gli stakeholder pugliesi intervistati da SWG (rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale, sindacale, accademico e ambientalista) hanno espresso una visione ottimistica sul futuro della Puglia; in particolare, emerge l’immagine di una regione interessata allo sviluppo di un’economia dell’energia e della sostenibilità ambientale, aperta alle innovazioni e attenta alle iniziative che possono renderla attrattiva per l’insediamento di grandi aziende e multinazionali.
«Nella visione degli stakeholder si conferma una immagine positiva ed innovativa della regione e delle sue Potenzialità», aggiunge ancora Grassi.
«Da questo punto di vista il tema del green può rappresentare un importante driver di crescita, all’interno del quale la Puglia può diventare un riferimento ed un modello a livello nazionale e sviluppare una filiera di competenze e di buone prassi che incide non solo sulla produzione energetica, ma a 360° sui sistemi produttivi, aiutando anche a superare alcune debolezze strutturali del passato».
La visione degli stakeholder sul futuro della Puglia come motore green del Paese riflette il parere positivo espresso dal campione dei mille pugliesi intervistato da SWG sulle energie da fonti rinnovabili.
Alla richiesta, infatti, di un voto su quanto è importante che l’Italia, dal punto di vista energetico, investa sulle varie tipologie di energia, quelle rinnovabili (solare, eolico ed idroelettrico) hanno tutte superato il 7,5.
Bocciati il nucleare (voto 4,9) e le fonti fossili tradizionali, come petrolio e gas (4,6).
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Attualità
Xylella: 30 milioni per il reimpianto
Con colture resistenti. Sostegno ad agricoltori pugliesi annunciato dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida. Coldiretti Lecce: «Servono più risorse per il reimpianto, fermo al 17%, nonostante i milioni in arrivo»

Sostegno agli agricoltori colpiti dalla Xylella: 30 milioni di euro per supportare il reimpianto con colture resistenti nelle zone colpite.
Lo ha annunciato su Facebook il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida.
«Il nostro impegno», ha postato il ministro, «è chiaro: restituire ai produttori pugliesi gli strumenti per tornare a lavorare la terra e tutelare il patrimonio olivicolo, simbolo della nostra tradizione e della qualità italiana. Fin dal primo giorno, il Governo Meloni ha lavorato per riportare l’agricoltura al centro delle priorità nazionali, sostenendo con interventi concreti chi ogni giorno si dedica alla terra».
Il decreto, come previsto nel Dl Agricoltura, destina aiuti per il ripristino del potenziale produttivo attraverso il reimpianto di olivi resistenti o la riconversione verso altre colture ammesse.
La Regione Puglia sarà l’ente responsabile dell’attuazione della misura, avvalendosi dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) per l’erogazione dei fondi.
Il piano di sostegno, precisa il Masaf in una nota, è destinato alle aziende agricole situate nelle zone infette, con l’esclusione delle aree soggette a misure di contenimento previste dal regolamento UE 2020/1201.
Gli aiuti saranno concessi per interventi di reimpianto con cultivar resistenti o per la conversione a colture alternative individuate dal Comitato fitosanitario nazionale.
Il contributo coprirà il 100% dei costi ammissibili, fino a un massimo di 15mila euro per ettaro.
Potranno accedere al finanziamento proprietari, detentori o possessori di terreni olivetati, sia in forma singola che associata.
Le imprese interessate potranno presentare domanda secondo i termini e le modalità stabilite dalla Regione Puglia, che definirà anche i criteri di selezione per l’assegnazione delle risorse.
COLDIRETTI LECCE: «PIÙ RISORSE PER IL REIMPIANTO»
L’avanzamento dei reimpianti degli ulivi resistenti nelle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia è fermo al 17%, un dato allarmante che rallenta la rigenerazione del paesaggio e della produzione olivicola.
Il nuovo decreto del MASAF, annunciato dal anche dal sottosegretario Giacomo La Pietra, stanzia ulteriori 30 milioni di euro per sostenere il ripristino del potenziale produttivo attraverso la piantumazione di cultivar resistenti o la riconversione ad altre colture.
Coldiretti Lecce accoglie positivamente il provvedimento, ma sottolinea l’urgenza di un secondo piano straordinario di rigenerazione, poiché ben 115milaettari restano esclusi dal primo intervento da 300 milioni di euro.
«A dodici anni dall’arrivo della Xylella che ha devastato il patrimonio olivicolo del Salento», afferma il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli, «è fondamentale eliminare gli ulivi secchi ancora presenti nelle campagne e garantire finanziamenti adeguati a completare il lavoro avviato nell’ottica di una completa rigenerazione del territorio».
IL POLO ANTIXYLELLA
Per accelerare la ricostruzione del settore olivicolo, Coldiretti, Unaprol e CAI hanno istituito il Polo AntiXylella, una task force per supportare gli agricoltori nella realizzazione di nuovi impianti con cultivar resistenti come Lecciana, Leccio del Corno, Leccino e FS17.
Il Polo fornirà piante certificate di alta qualità, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e un servizio di assistenza specializzata per la progettazione e gestione degli impianti, oltre a consulenze agronomiche e fitosanitarie.
«Serve un’azione rapida e coordinata a livello regionale, nazionale ed europeo», Conclude Coldiretti Lecce, «per restituire al Salento il suo straordinario patrimonio olivicolo e produttivo e la bellezza unica del suo paesaggio».
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