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Cronaca

Dopo Lecce-Carpi: basta idioti allo stadio

Speriamo li prendano tutti e che le condanne siano pesanti come meritano questi teppisti mascherati da tifosi, che hanno allontanato le famiglie dal Via del Mare

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Le manette si sono strette intorno ai polsi di Virgilio Coppola, 27anni, di Erchie (Br). Il teppista è stato fermato in flagranza: scagliava pietre contro la polizia nel corso della stessa sassaiola che ha portato al ferimento di nove agenti. Denunciati invece a piede libero, M.S., 33 anni di Surbo e L.Z., 19 anni di San Cesario, sorpresi a scagliare oggetti potenzialmente pericolosi durante la partita.


Il caos si è scatenato al fischio finale della gara, solo l’ultimo gradino di una discesa senza fine della quale in tanti dovranno assumersi le responsabilità. Aa partire da chi ha fatto finire il Lecce in Lega Pro (e non ci riferiamo certo ai giudici che hanno emesso la sentenza), per passare dai calciatori, dai (tanti)  tecnici e fino a finire all’attuale dirigenza, incapace di mantenere le promesse. Ma visto quanto è accaduto dopo Lecce-Carpi, probabilmente, per quel tipo di tifosi, anche la Lega Pro è troppo… Centinaia di quelli che si fanno chiamare ultras, dalla Curva Nord, hanno invaso il campo per sfogare la propria rabbia contro quei calciatori rei di non essere stati in grado di portarli in serie B. E sono state botte per tutti: dagli addetti alla sicurezza, ai reporter, a quant’altri si trovassero loro malgrado sulla strada di quella teppaglia nascosta sotto sciarpe e bandiere. Dopo la colluttazione, gli pseudo tifosi si sono ritirati sugli spalti, ma il pomeriggio della vergogna era tutt’altro che finito. Subito dopo, infatti, hanno cercato di sfondare la linea Maginot degli agenti in tenuta antisommossa con una sassaiola, hanno sfondato il vetro di un suv della polizia e, poi, gli hanno appiccato fuoco!

Finita la bufera è naturalmente partita la caccia ai responsabili di tale vergogna che getta fango sulla gloriosa storia dell’U.S. Lecce e sull’immagine dell’intero Salento. Speriamo li prendano tutti e che le condanno siano pesanti proprio come meritanoquesti idioti mascherati da tifosi, che hanno progressivamente allontanato le famiglie dal Via del Mare.


Andrano

Botrugno contro Amati, al centro il rimedio contro la Xylella

L’udienza, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

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Prosegue la singolar tenzone che vede contrapposti il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), di Fasano e l’imprenditore Luigi Botrugno, di Castiglione di Andrano, creatore di NuovOlivo, il rimedio contro l’essiccamento degli ulivi dalla Xylella.

L’udienza predibattimentale, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

Il fatto

Nell’ottobre di due anni fa, lo stesso imprenditore Botrugno, dopo le dichiarazioni del consigliere e presidente della Commissione Bilancio, Amati, che sosteneva che “si è trattato di un raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”,  seguito da un post pubblicato dallo stesso consigliere in cui sosteneva che “era una truffa”, aveva seccamente chiarito a BrindisiReport: “Innanzitutto, io non ho ideato una cura per la Xylella per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, NuovOlivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale”.

Ora il tribunale di Brindisi dovrà decidere se il consigliere regionale Amati debba andare a processo o meno con l’accusa di aver diffamato l’imprenditore Botrugno.

Amati nell’ottobre 2023 era stato citato a giudizio dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro dopo la querela presentata dallo stesso Botrugno.

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Cronaca

In stanza quasi un chilo e mezzo di droga

Arrestato 24enne di Melendugno. Nascondeva lo stupefacente in uno zainetto in camera da letto

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I carabinieri della Stazione di Melendugno hanno arrestato in flagranza di reato un 24enne del posto per detenzione e spaccio.

Il giovane, alla vista della “gazzella” dell’Arma, ha assunto un atteggiamento che ha destato l’attenzione dei carabinieri che hanno, quindi, approfondito i controlli, proceduto alla sua identificazione ed alla perquisizione personale.

L’uomo è stato trovato in possesso di 50 grammi circa di hashish.

Le operazioni di polizia sono state quindi estese anche al domicilio del fermato dove, i militari hanno rinvenuto, occultata nella camera da letto all’interno di uno zainetto, altri 560 grammi di hashish, oltre 800 grammi di marijuana, due grammi di cocaina ed un bilancino di precisione.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro.

Al termine delle operazioni di polizia, il giovane è stato quindi arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce.

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Cronaca

Tricase Porto: attenti al lupo!

«Mi dirigevo a Tricase a bordo della mia auto quando mi son ritrovata davanti un branco di lupi…».

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Attenti al lupo! O meglio stando alla testimonianza  Chiara, trovatasi a passare ieri sera, sul tardi, in via Duca degli Abruzzi, «Attenti ai lupi».

«Mi dirigevo a Tricase a bordo della mia auto quando mi son ritrovata davanti un branco di lupi».

Lupi che sono stati protagonisti anche di un vero e proprio assalto all’interno di una proprietà privata ai danni di due cavalli uno rimasto ucciso e l’altro rimasto gravemente ferito dopo essere stato azzannato.

La donna ha anche pubblicato un post su Facebook e taggato sia noi de “il Gallo” che il sindaco Antonio De Donno perché «costituiscono un pericolo per gli animali di compagnia ed anche per le persone.  Senza considerare che, come nel mio caso, possono attraversare la strada all’improvviso mettendo a rischio di incidente il malcapitato che transita in auto o in moto in quel momento».

Nonostante lo spavento, Chiara è riuscita anche a fotografare e riprendere in un video uno dei lupi che gli ha attraversato la strada.

 

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