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Nardò

Nardò: una colonscopia davvero… dolorosa

Venerdì 7 ottobre 2011, a mezzogiorno circa, ho accompagnato mio marito presso l’Ospedale Civile di Nardò perché doveva fare una colonscopia. Appena arrivati

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Venerdì 7 ottobre 2011, a mezzogiorno circa, ho accompagnato mio marito presso l’Ospedale Civile di Nardò perché doveva fare una colonscopia. Appena arrivati in reparto abbiamo informato l’infermiera di turno di essere lì in attesa della chiamata per svolgere l’esame. Dopo cinque minuti circa una voce in fondo al corridoio ha chiamato mio marito per fargli firmare un modulo e praticargli una iniezione, senza dargli alcuna informazione sul trattamento sanitario al quale doveva sottoporsi e sul farmaco fattogli assumere. Dopo dieci minuti circa mio marito è stato richiamato per sottoporsi all’intervento sanitario. Erano passati all’incirca due minuti, quando dalla sala di attesa ho iniziato a sentire dei lamenti sommessi che di lì a poco sono sfociati in grida atroci di dolore. Incredula mi ci è voluto più di qualche minuto per capire che quelle urla erano di mio marito, allora spaventata mi sono avvicinata alla porta della stanza dove si stava svolgendo l’esame ed ho bussato ripetutamente per essere tranquillizzata, ma il risultato: nessuna considerazione, nessuna risposta di rassicurazione, mentre invece continuava l’esame colonscopico, nonostante lo strazio e l’atroce sofferenza che mio marito continuava a manifestare, senza alcuna forma di pietà e rispetto del dolore altrui. Inebetita dallo spavento ed esterrefatta mi sono recata verso la sala d’attesa per trovare qualcuno, un medico o un infermiere, che ponesse fine a questo tormento; non ho trovato nessuno, tranne una signora anziana che aveva fatto lo stesso esame di mio marito, la quale seduta furtivamente su una sedia lamentava il trattamento sanitario appena subito. Con voce flebile per il dolore sopportato e le gambe tremolanti per lo stress patito diceva che mai più avrebbe fatto un esame del genere all’Ospedale di Nardò, facendomi notare di averlo già fatto altre due volte presso altre strutture sanitarie senza patire il benché minimo dolore. Dopo venti minuti circa dall’inizio della seduta, mio marito ha finito finalmente l’esame colonscopico, diafano e cianotico in viso, con la fronte e il viso imperlato e tutto madido di sudore, con un aspetto molto patito ed innaturale. Triste ed arrabbiata per l’accaduto, ho subito esatto dal medico di turno spiegazioni sul mancato ricorso a farmaci anestetizzanti e/o antidolorifici, prima e durante la colonscopia, il quale mi ha risposto seccamente che è così che si interviene da sempre per questo tipo di trattamenti sanitari e se non contenta del Servizio sanitario nazionale, posso rivolgermi altrove. Furente ma illuminata da tale risposta, ho compreso che in Italia, soprattutto quella del sud e nello specifico nel Salento, esistono due Servizi sanitari nazionali, quello pubblico, che opera in barba ai principi più elementari del diritto alla salute, alla trasparenza amministrativa, al diritto all’informazione e al diritto al sollievo dalla sofferenza (in violazione dell’art. 32 Cost, dell’art. 1 legge n.241 del 1990, del Giuramento di Ippocrate) e quello privato che non soffre di questi problemi, che vive e si rigenera, anche e soprattutto grazie alla disaffezione per le strutture ed i servizi pubblici, ingenerata, tra l’altro la maggior parte delle volte, dagli operatori dello stesso servizio pubblico, che svolgono lo stesso lavoro anche privatamente. Scrivo per portare questa mia esperienza familiare alla Sua conoscenza, perché episodi del genere non si verifichino più!  Perché cessi questa dicotomia tra Sistema sanitario pubblico e privato che è tutta sulle spalle dei cittadini e delle loro famiglie in termini di disservizi, di perdite di tempo e di costi. Una soluzione fra le tante magari potrebbe essere il calmierare i prezzi dei servizi sanitari privati, lasciando la libertà ai cittadini o utenti (non sudditi o servitori della gleba) di scegliere di quale servizio sanitario avvalersi a parità di qualità oppure non consentire a chi presti servizio presso una struttura sanitaria pubblica di svolgere la stessa attività presso strutture private. O magari sottoporre periodicamente gli operatori che ricoprono ruoli di responsabilità ad esami e/o alla valutazione dell’utenza per misurare la capacità, l’etica, ecc… Mi chiedo: forse se solo ci fosse un po’ di buona volontà da parte delle Istituzioni sarebbe poi così difficile far viaggiare il Sistema sanitario nazionale invece che sulla corsia dei veicoli lenti su quella di sorpasso?


Rosa Coppola (Porto Cesareo)

La signora ha indirizzato questa lettera anche al Ministro della Sanità, al Governatore ed all’Assessore alla Sanità della Regione Puglia, al Presidente regionale di Cittadinanza Attiva TDM ed alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale.


Attualità

Imprese a caccia di personale: 882 posti nel Leccese

La metà delle offerte di lavoro nel turismo. Il 15° Report settimanale delle offerte di Lavoro dell’ambito territoriale di Lecce di Arpal Puglia

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Con la stagione estiva alle porte, crescono le opportunità di lavoro nel comparto turistico.

Non a caso, si prospettano due giornate di selezioni aperte alla presenza delle aziende in cerca di personale.

La prima si terrà martedì 14 maggio, dalle 9 alle 17, a Nardò, presso il Chiostro dei Carmelitani, durante il Job Day organizzato da Its Turismo in collaborazione con Arpal Puglia.

La seconda è prevista giovedì 16 maggio, dalle ore 14,30 alle 17, presso il centro per l’impiego di Martano, dove l’azienda “SGS Outsourcing” terrà colloqui di lavoro volti alla selezione di venti addetti alle pulizie da impiegare in strutture ricettive di Torre dell’Orso, 15 per Cannole e altrettanti per Otranto.

Le offerte nel settore crescono anche nel quindicesimo Report settimanaleche conta 247 annunci, per un totale di 882 posti disponibili.

Poco meno della metà, 419, riguardano il turismo, la ristorazione e l’indotto legato al settore delle pulizie.

Nel settore edile196 posti disponibili; nei trasporti e riparazione veicoli ve ne sono 24; nel commercio 38; nel settore amministrativo e informatico 33; nel settore pedagogico 4.

Nella sanità e nei servizi alla persona si cercano 36 figure, mentre nel settore agricolo, agroalimentare e ambientale ci sono 16 offerte.

Le telecomunicazioni offrono 41 posti, il settore bellezza e benessere 8, il Tac 37, l’industria del legno 7 e il settore metalmeccanico 23.

Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.

Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina Facebook  “Centri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.

Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER CONSULTARE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE IL 15° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL – AMBITO DI LECCE CLICCA QUI

REPORT Ambito Lecce

 

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Cronaca

Arrestato 19enne per detenzione di marijuana e hashish

Durante l’accertamento il 19enne mostrava segni di nervosismo, probabilmente dovuto al fatto che gli agenti hanno rinvenuto nella sue tasche 11 involucri di marijuana..

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La polizia di Nardò, durante il servizio di controllo del territorio, intensificato nella zona del centro storico, a causa il ferimento di un tunisino avvenuto qualche giorno fa, ha arrestato un 19enne per il reato di detenzione ai fini di spaccio mentre lo stesso si avvicinava ad un gruppo di ragazzi.

Durante l’accertamento il 19enne mostrava segni di nervosismo, probabilmente dovuto al fatto che gli agenti della Polizia di Stato hanno rinvenuto nella sue tasche 11 involucri di marijuana, per un peso di gr.20, e gr.5 hashish, suddivisi in confezioni già pronte per la vendita, nonché, 150 euro.

Nel corso della successiva perquisizione domiciliare, nonostante la madre dell’arrestato ostruisse il passaggio agli operatori e cercasse di nascondere altra sostanza stupefacente detenuta dal ragazzo, egli consegnava spontaneamente tutta la droga in suo possesso.

Ovverosia, uno zaino contenente gr. 260 di marijuana, ulteriori gr.230 di hashish e 11 bustine di marijuana corrispondenti a gr.30, materiale per il confezionamento e 400 uro. Complessivamente venivano sequestrati: gr.310 di marijuana, gr.235 di hashish e la somma di 550 euro.

Il giovane, incensurato, veniva arrestato e, su disposizione dell’A.G., posto agli arresti domiciliari.

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Attualità

I paesi salentini più popolari sul web

Spiccano le “tracce digitali” di Castrignano del Capo (Leuca), Otranto e Melendugno. Crescita esponenziale per Nardò: Nardò: «Recuperato terreno rispetto a città turistiche più importanti, blasonate e organizzate»

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Molti centri salentini tra i comuni pugliesi più apprezzati sul web. È quanto emerge dalla graduatoria redatta dalla “The Data Appeal Company” (una società del Gruppo Almawave attiva nello sviluppo del settore turistico partendo dai dati raccolti sul web) e presentata nel corso di un evento di Pugliapromozione.

La classifica vede San Giovanni Rotondo, Alberobello, Bari, Lecce e Polignano a mare tra i comuni pugliesi in assoluto più popolari nel web.  Apprezzamenti anche per Locorotondo per la ricettività, Martina Franca e Ceglie Messapica per la ristorazione, Cisternino per gli affitti brevi, Alberobello per le attrazioni. Particolarmente seguiti dagli utenti del web ci sono poi Conversano, Fasano, Altamura, Castrignano del Capo (quindi Leuca), Andria, Otranto, Trani, Monopoli, Melendugno e Nardò.

Le graduatorie sono basate sull’analisi di milioni di contenuti pubblicati online, relativi a migliaia di punti di interesse su tutto il territorio italiano

Si tratta di dati, commenti e recensioni raccolti sul web e analizzati dagli algoritmi e dall’Intelligenza Artificiale di The Data Appeal Company.

Con questo sofisticato procedimento, le “tracce digitali” consentono di monitorare ed esaminare luoghi di interesse turistico, storico e culturale, nonché strutture ricettive, affitti brevi, locali e attività ristorative.

Il Salento quindi protagonista anche sul web e, tra le località che tirano la volata, sorprende la crescita esponenziale di Nardò.

«Negli ultimi anni», spiegano l’assessore al Turismo e Marketing territoriale Giuseppe Alemanno e l’assessora alla Cultura Giulia Puglia, «Nardò ha recuperato molto terreno rispetto a città turistiche pugliesi più importanti, blasonate e organizzate. L’ecosistema digitale turistico-culturale guarda ormai alla nostra città e al nostro ricchissimo territorio come a mete importanti, con caratteristiche peculiari e con profili diversi che vanno dal mare alla natura, dal cibo all’identità. Questa graduatoria è l’ennesima conferma del lavoro che è stato fatto in sinergia con gli operatori privati, che ogni giorno investono e scommettono sulle potenzialità ancora in parte inespresse del nostro territorio».

«Siamo molto determinati», concludono i due amministratori neretini, «a proseguire e a insistere con una offerta turistica e culturale molto legata all’esperienza e al godimento lento e profondo dei luoghi e delle cose, nel pieno rispetto dei contesti».

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