News & Salento
Sempre meno soldi alle imprese salentine
Contrazione di 8,7 milioni (-0,22%). Sembra una spirale senza ritorno. Le difficoltà patrimoniali delle banche e la contrazione del credito alle imprese spingono il Salento in una recessione dalla quale sembra sempre più difficile uscirne.
Sembra una spirale senza ritorno. Le difficoltà patrimoniali delle banche e la contrazione del credito alle imprese spingono il Salento in una recessione dalla quale sembra sempre più difficile uscirne. Per giunta, le banche di fronte al bivio se accrescere il proprio capitale per garantire maggiori prestiti alle imprese oppure ridurre i prestiti per non aumentare il proprio patrimonio, preferiscono imboccare la seconda via.
C’è poca liquidità in giro, certo, ma così si spengono le speranze di ripresa dell’economia. A giugno scorso, sono diminuiti i finanziamenti alle imprese salentine. Gli impieghi sono scesi di 8,7 milioni di euro. Pari allo 0,22 per cento in meno. Mentre, in Puglia, sono aumentati di 16,8 milioni, pari allo 0,07 per cento in più. A rilevarlo è l’Osservatorio economico – Faro sul credito di Confartigianato Imprese Lecce che ha analizzato gli ultimi dati della Banca d’Italia per monitorare l’andamento degli impieghi concessi alle aziende.
In particolare, nel Salento, i prestiti sono diminuiti dello 0,22 per cento rispetto al mese di maggio: da tre miliardi e 981 milioni di euro si scende a tre miliardi e 973 milioni. La variazione negativa è di otto milioni.
Guardando ai settori, il comparto dei servizi è quello più penalizzato: meno dieci milioni, pari ad un tasso negativo dello 0,48.
Calano pure i finanziamenti al manifatturiero: meno 3,6 milioni, pari a -0,43%.
Aumentano, invece, quasi a sorpresa, quelli destinati al settore delle costruzioni: più 3,1 milioni, pari allo 0,38 per cento in più. Una percentuale inaspettata considerato la grave crisi nel settore edile.
Tuttavia, l’ammontare complessivo dei prestiti rilevato a giugno è minore rispetto al mese precedente. Si tratta di prestiti cosiddetti “vivi”, cioè finanziamenti al netto delle sofferenze e delle operazioni di pronto contro termine.
“Queste cifre”, spiega Amedeo Giuri, direttore di Confartigianato Imprese Lecce, “dimostrano che persistono ancora grosse difficoltà nell’accesso al credito, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese”. Tant’è che la “fetta” più cospicua dei finanziamenti (due miliardi e 738 milioni) è andata alle imprese con più di venti addetti; mentre la restante parte dei prestiti (un miliardo e 234 milioni) a quelle più piccole. Per giunta, confrontando questi valori su base annuale, i finanziamenti sono complessivamente in calo. Gli impieghi ammontavano, allora, a tre miliardi e 975 milioni.
Riguardo alla Puglia, invece, tra maggio e giugno, sono aumentati i prestiti. Circa i settori, il maggior incremento riguarda i servizi: più 16,4 milioni, pari allo 0,14 per cento in più. Diminuiscono, però, su base annuale, per le pesanti contrazioni registrate nei mesi scorsi.
Attualità
C’era una volta un albero, un Principe e la Politica a Specchia
Soldi spesi male? Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva? Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La vicenda dell’albero di Bagolaro di via Principe Orsini, muove i suoi primi passi nell’ottobre 2022.
Risale, infatti, al 25.10.2022 la Determina con la quale si dava incarico al dottor Cannoletta, agronomo forestale di lunga e comprovata esperienza, di redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro e alle eventuali modalità esecutive dell’intervento di conservazione della stessa mediante la sua messa in sicurezza ed il consolidamento del muro di contenimento adiacente.
Nella determina si metteva in risalto l’importanza di evitare l’abbattimento, trattandosi di un esemplare di considerevole pregio storico e naturalistico.
Appreso di questo problema, i nostri consiglieri, con una nota presentata all’ufficio tecnico e all’assessore ai Lavori Pubblici, chiesero di assistere al sopralluogo e, soprattutto, una volta ottenuta la relazione, redatta dall’agronomo, si resero disponibili ad individuare insieme ai tecnici ed alla maggioranza una soluzione ottimale, capace di salvaguardare l’albero e l’ambiente circostante.
Lo stesso Sindaco, Anna Laura Remigi, in un suo post di novembre 2022 scriveva: “L’albero non si può neppure eradicare perché porterebbe con sé metà strada. Abbiamo trovato somme in bilancio che ci consentiranno di salvare l’albero e mettere in sicurezza l’intera zona”.
Ed in effetti, le conclusioni con le quali Cannoletta chiude la sua analisi propendono per una soluzione di tale natura.
Infatti, scrive: “Sulla base di esperienze fatte in altre situazioni analoghe, si ritiene di poter affermare, con ragionevole certezza, che non è possibile effettuare un mero intervento localizzato, salvaguardando nel contempo l’albero. A questo punto si tratta di fare una scelta tra il tagliare l’albero o intervenire con un intervento importante di consolidamento”.
La prima ipotesi non è, a parere del sottoscritto, assolutamente praticabile. Estirpare senza danni collaterali di una certa rilevanza, una pianta di Bagolaro di quelle dimensioni e in quella posizione, non è assolutamente una strada percorribile! L’intervento innescherebbe una serie di frane con esiti disastrosi.
A distanza di più di un anno, da questa dettagliata relazione, cosa scopriamo?
La decisione finale è quella di abbattere l’albero! Ricapitolando, da ottobre 2022 ad oggi, cosa è accaduto:
– Ottobre 2022 viene dato incarico al dott. Cannoletta per redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro. Costo € 2.000,oo
– Dicembre 2022, viene dato incarico per la caratterizzazione geognostica del terreno con redazione di relazione geologica. Costo € 3.425,76,oo
– La strada viene chiusa tramite ordinanza perché ritenuta pericolosa.
– Settembre 2023 viene dato incarico per la messa in sicurezza del muro di contenimento della massicciata stradale a ridosso del bagolaro. Costo € 2.000,oo
– Marzo 2024, viene indetta gara per “lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza del muro in prossimità del bagolaro e della sottostante grotta”, in quanto (si legge nella relazione di accompagnamento alla gara presente sul portale TuttoGare del Comune di Specchia) l’abbattimento dell’albero si presenta come la soluzione più adeguata e responsabile di fronte alla priorità di salvaguardare la pubblica incolumità”. Costo € 16.863,37.
Ci chiediamo: perché spendere tanti soldi per poi arrivare alla soluzione più semplice e scontata?
Che fine hanno fatto tutte le considerazioni sul “considerevole pregio storico e naturalistico” dell’albero e sulla salvaguardia dei luoghi?
Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva?
Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?
Cardigliano affidato per 70 anni, mutuo da 1 ml di euro con un piano di rientro di 29 anni, eradicazione pianta di Bagolaro e modifica dello stato dei luoghi…
Lista Civica, Adesso Specchia, Biasco Francesco
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