News & Salento
La voce del popolo
Vento nuovo? Automobilisti che incoraggiano chi è in strada; mamme che approvvigionano con panini e bibite gli astanti; sarte che si offrono per cucire gli enormi striscioni, copisterie che fotocopiano gratis i volantini. E persino gli agenti della Digos non nascondo che…
Come spesso accade, quelli che sono in strada a protestare sono una assoluta minoranza rispetto ai tanti che continuano, come nulla fosse, nel loro tran tran quotidiano. Questa volta, però, qualcosa di diverso sta accadendo: perché, se è vero che i frequentatori dei presidi dei “Forconi” salentini sono poco più di un centinaio (ma il numero cresce di ora in ora), è altrettanto vero che chi per indole personale, ignavia o retaggio culturale, non si sporca direttamente le mani, questa volta, invece di fare spallucce, esprime la propria vicinanza e, neanche troppo a bassa voce, fa il tifo perché la protesta possa veramente cambiare qualcosa. Così capita di vedere la gente in auto incoraggiare chi è in strada, mamme che dopo aver fatto la spesa approvvigionano con panini e bibite gli astanti, sarte che si offrono per cucire gli enormi striscioni, copisterie che fotocopiano gratuitamente i volantini, addirittura agenti della Digos che, pur senza tradire la loro veste istituzionale di tutori dell’ordine, lasciano intendere la loro simpatia per chi protesta e lo fa, come sta avvenendo da noi, in maniera assolutamente civile. Non a caso il termine “forconi” sta pian piano lasciando il posto alla definizione di “Voce del Popolo”. Quello che sta accadendo è forse sottovalutato, soprattutto nei Palazzi che contano, ma è la logica conseguenza di un malcontento generale che non poteva più continuare a covare sotto le ceneri. Chi lo sa… forse è l’inizio di una nuova era. Quel che è certo è che la protesta continuerà perché, come ci ha detto la coordinatrice provinciale del Movimento “9 dicembre”, Silvia De Salve, di Ugento, “vogliamo far notare alla nostra classe politica che, pur non avendo alcuna garanzia né di successo né di protezione, abbiamo saputo organizzare una protesta a livello nazionale: i politici non sono in grado di rappresentarci, non li riconosciamo più come Stato e non li vogliamo: devono andarsene!”.
Il presidio fisso è sulla rotatoria nei pressi dell’Hotel Tiziano. Di volta in volta in assemblea vengono decise le iniziative e, come ha specificato la De Salve, “sempre in collaborazione con le Forze dell’Ordine, perché ci teniamo a mantenere la nostra una protesta ferma ma civile. Vogliamo fortemente che dalle nostre manifestazioni venga fuori, forte, il messaggio che vogliamo dare, non certo che non riusciamo a coordinarci o peggio che vogliamo solo creare problemi e polizia e Carabinieri”. La coordinatrice provinciale del Movimento ci tiene poi a sottolineare come nel presidio ci siano “persone stupende che, pur nella disperazione, sembrano aver trovato in noi un appiglio a cui aggrapparsi per sperare in una svolta”. Nel presidio è rappresentata tutta la provincia: “Ci sono persone di Galatina, Acquarica del Capo, Maglie, Ugento, Taurisano, Melissano, del Capo di Leuca, ecc. Possiamo tranquillamente dire che tutto il Salento sia rappresentato. Allo stesso modo ci stanno inviando appoggi da Brindisi e pèrovoncia”.
La protesta, dunque, continua. La proposta, lo ricordiamo, è partita da diverse organizzazioni, tra le quali il Movimento Forconi, il Movimento autonomo autotrasportatori e il Co.Spa; anche la rete Anonymous#IAG ha aderito diffondendo un video appello. L’obiettivo era, e resta, quello di bloccare valichi di frontiera, porti, aeroporti, pompe di benzina, raffinerie, panifici, rivendite di bombole, strade e autostrade; lasciare passare solo le ambulanze per non creare disagio negli ospedali.
La protesta è contro la classe politica: per questo i Movimenti hanno chiesto a tutta l’Italia “che produce” di fermarsi a partire dal 9 dicembre e per almeno tre settimane. Ma sono invitati a scendere in piazza anche disoccupati, precari, studenti e tutti coloro che vogliono dire “basta alla distruzione del Paese”. Nel manifesto che ha promosso lo stato di agitazione si legge: “Ci hanno accompagnati alla fame, hanno distrutto l’identità di un paese, hanno annientato il futuro di intere generazioni. Per questo ribellarsi contro tali ingiustizie è un dovere di tutti noi!”. Poi, sotto, la citazione di Pertini: “Quando un Governo non fa ciò che dice il popolo, va cacciato anche con mazze e pietre”.
Tante le richieste di informazioni di persone interessate a capire come poter dare il proprio contributo. Strumento utile e cassa di risonanza fondamentale per il comitato è proprio Facebook: basta ricercare la pagina “Coordinamento Nazionale per la rivoluzione del 9 dicembre 2013” per avere informazioni sui presidi presenti in tutto il Paese con il dettaglio dei referenti a cui rivolgersi per avere indicazioni più precise.
Per il Salento riferimenti più precisi sempre su Facebook su https://www.facebook.com/groups/545670465510274/
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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