Connect with us

Cronaca

Presicce, coltivava canapa indiana nell’armadio: arrestato

I Carabinieri della Stazione di Presicce hanno arrestato, per coltivazione di canapa indiana senza la prescritta autorizzazione, Fabio Pirelli, 31enne del posto già noto alle forze dell’ordine.

Pubblicato

il

I Carabinieri della Stazione di Presicce hanno arrestato, per coltivazione di canapa indiana senza la prescritta autorizzazione, Fabio Pirelli, 31enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Negli ultimi tre giorni, pertanto, il Comandante della Stazione ha organizzato una serie di servizi di osservazione e controllo della casa nel corso dei quali sono stati annotati i nominativi e le targhe di tutte le persone e gli automezzi che raggiungevano la casa di Pirelli. I successivi controlli in banca dati hanno confermato che ciascun soggetto era gravato da precedenti per stupefacenti ovvero aveva diverse segnalazioni per uso a scopo non terapeutico di sostanze stupefacenti e psicotrope. Ieri sera è stato deciso di concludere i servizi facendo irruzione nell’abitazione dell’uomo. La casa è stata sottoposta ad una meticolosa perquisizione che, in un primo tempo, non ha dato alcun frutto fino a quando i militari non si sono imbattuti nella porta di una stanza chiusa a chiave. In un primo momento sia Pirelli che la moglie hanno riferito che la stanza era vuota in quanto inutilizzata e di ignorare dove si trovassero le chiavi che aprivano la porta, ma quando i Carabinieri hanno fatto presente che avrebbero comunque trovato il modo per accedere in quel locale l’uomo ha preso dalla tasca la chiave ed ha aperto la porta. La camera era arredata solo con un armadio, chiuso, davanti al quale era posizionato un ventilatore collegato ad una prolunga; dalla stessa prolunga partiva un altro filo elettrico che, tramite un foro, entrava nell’armadio. In un primo momento Pirelli ha tentato di farfugliare qualche spiegazione logica e plausibile ma è ben presto ammutolito quando i militari hanno aperto l’armadio scoprendo una mini serra dove erano coltivate sette piante di cannabis indica alte fino a quaranta centimetri. Accompagnato in caserma dai Carabinieri, l’uomo è stato dichiarato in arresto per coltivazione di canapa indiana senza la prescritta autorizzazione. Dell’avvenuto arresto è stata data notizia al PM di turno, dott. Coccioli, il quale ha disposto la traduzione in carcere dell’uomo presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce.

Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

Pubblicato

il

Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

Continua a Leggere

Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

Continua a Leggere

Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus