News & Salento
“Nessuno tocchi quegli alberi di pino”
NOCIGLIA. Dovrebbero iniziare in questi giorni i lavori per la rimozione degli alberi e l’installazione della pista ciclabile ma gli ambientalisti non hanno intenzione stare a guardare “lo scempio che si consumerà sotto i nostri occhi”.
di Eleonora Marsella
In questi giorni Nociglia è teatro di uno “scempio ambientale” che ha come obiettivo la rimozione di ventidue alberi di pino in perfetta salute. Si tratta dei Pini della specie Pinus pinea che cederanno il posto a un nuovo progetto: sarà creata una pista ciclabile con annessi quaranta alberi di canfora, pianta alloctona che, come afferma l’agronomo paesaggista Cristian Casiglia, “recherà danni assai peggiori del dislivello del manto stradale che potrebbe creare il Pinus pinea”. Dovrebbero iniziare in questi giorni i lavori per la rimozione degli alberi e l’installazione della pista ciclabile ma gli ambientalisti non hanno intenzione stare a guardare “lo scempio che si consumerà sotto i nostri occhi”. Nella mattinata di lunedì 25, infatti, in via on. Manfredi dov’è presente il viale alberato sono intervenuti gli ambientalisti del Forum Ambiente e Salute tra cui Antonio Baldari, Vice brigadiere A.E.Z.A. (guarda nazionale), Paolo Palmisano, comandante provinciale A.E.Z.A., con Marcella Invidia del Forum Ambiente e Salute, Mara Paolini, l’architetto Rossano Ruggeri, Leyla Carlyle (ambientalista londinese), Roberto Malerba (Salento gelsi) e Cristian Casiglia (agronomo paesaggista) per protestare e salvare i pini in questione, ma nessuno dell’Amministrazione ha fatto visita agli ambientalisti che, ad un certo punto della mattinata come gesto dimostrativo, hanno anche voluto incatenarsi. Molti gli striscioni appesi sul muro adiacente al viale o anche tenuti in mano. Milena Gnoni, facente parte dell’opposizione, ha fatto capolino durante la mattinata affermando che gli alberi devono essere tolti a causa dei problemi che hanno causato sul manto stradale che, pare, siano arrivati fino all’impianto fognario, e con molta decisione ammette che i nocigliesi sono tutti convinti che sia la miglior cosa da fare. La natura, protagonista indiscussa dell’umanità e della nostra stessa vita è, spesso, vittima d’interessi politici e di lucro che, di certo, non si fermeranno davanti agli ambientalisti che vogliono, a tutti i costi, mantenere il viale alberato anche proponendo essi stessi una soluzione innovativa.
Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
News & Salento
Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,
Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule
Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio.
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori.
Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.
Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.
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