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Cronaca

Sgominata banda del bancomat

Indagine condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Lecce, dalla Compagnia Carabinieri di Tricase e da quella di Osimo (AN) [VIDEO IN ALLEGATO]

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Stamattina nelle province di Lecce e Brindisi, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricase e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Lecce, supportati nella fase esecutiva da militari dei Reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di applicazione di misura cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari, emesse dal GIP presso il Tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di: Omar Bianco, 28 anni; Cosimo Iurlaro, 42 anni; Giovanni Moro, 45 anni; Marco Santoro, 26 anni;  e Vincenzo Schiena, 39 anni. I primi tre sono di Bindisi, gli altri due di Carovigno (Br). Tutti con precedenti penali. Gli vengono contestati a vario titolo i reati di: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio; ricettazione di autovetture, mezzi pesanti e macchine movimento terra provento di furto utilizzate per compiere le azioni di assalto agli sportelli bancomat; utilizzo di materiale esplodente (nello specifico acetilene) per far saltare gli sportelli bancomat.


Le misure cautelari sono il frutto di una indagine condotta dal Nucleo Investigativo, dalla Compagnia Carabinieri di Tricase e da quella di Osimo (AN). Indagine che ha fatto chiara luce su numerosi furti e tentati furti perpetrati in danno di istituti di credito, uffici postali ed esercizi commerciali, quali gioiellerie ed impianti di distribuzione carburanti, avvenuti da gennaio a settembre 2016 nelle provincie di Ancona, Macerata, Lecce, Taranto e Brindisi e per i quali l’Autorità Giudiziaria di Ancona, rilevando la propria incompetenza territoriale in ordine alla sussistenza del reato associativo, ha rimesso gli atti alla Procura della Repubblica di Brindisi.


L’operazione di oggi  rientra in un più vasto e minuzioso impegno investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce che sta operando da tempo un monitoraggio territoriale del fenomeno con mirate azioni preventive e repressive, non disgiunte da una attenta analisi criminale dei soggetti coinvolti e del contesto in cui si verifica questo genere di evento delittuoso. Lo sforzo degli investigatori e degli analisti del Reparto Operativo è sempre proteso verso il conseguimento del massimo risultato operativo possibile con l’intenzione di raggiungere, anche in termini  strategici, una supremazia completa e totale sulla conoscenza del fenomeno sia a livello provinciale che globale. Quella di oggi è la seconda operazione dell’anno, dopo il filone sui furti in danno di istituti bancari incastonato nella ormai nota inchiesta “Diarchia”, che dimostra quanto resti altissima l’attenzione dell’Arma dei Carabinieri verso questo genere di attività delinquenziale che si consuma solitamente nei fine settimana e che per tale ragione vede incessantemente impegnata la Benemerita nella predisposizione di adeguati servizi per contrastare efficacemente tale piaga.


 

IL VIDEO


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Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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Cronaca

Specchia, movimenti turistici: partono i controlli della Polizia Locale

Avviata una serie di verifiche riguardanti la comunicazione da parte degli operatori del settore ricettivo. Per le omissioni o ritardi sanzioni fino a 600 euro

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La stagione turistica è alle porte e con essa arrivano anche i controlli per garantire il rispetto delle normative vigenti.

A Specchia, la Polizia Locale ha avviato una serie di verifiche riguardanti la comunicazione dei movimenti turistici da parte degli operatori del settore ricettivo.

Questa iniziativa è volta ad assicurare il rispetto delle leggi regionali che regolamentano il settore turistico e puniscono le violazioni con sanzioni amministrative.

Il Comandante della Polizia Locale di Specchia Andrea Zacà ha sottolineato l’importanza del rispetto delle norme, richiamando l’attenzione sull’articolo 10 quinquies della Legge Regionale 52/2019.

Questo articolo assegna ai comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia turistica, con l’obiettivo di contrastare forme illegali di ospitalità e garantire il rispetto degli obblighi di comunicazione dei movimenti turistici.

La normativa regionale, nello specifico l’articolo 10 della Legge Regionale 57/2018, prevede sanzioni per le violazioni relative alla mancata trasmissione dei dati sui movimenti turistici.

Sanzioni che possono variare a seconda della gravità della violazione, includendo multe che vanno da euro 100 a euro 600.

Ad esempio, l’omessa trasmissione mensile dei dati comporta una sanzione che può arrivare fino a euro 600, mentre un ritardo nella trasmissione può essere sanzionato con multe che vanno da euro 100 a euro 300.

In conclusione, i controlli della Polizia Locale di Specchia riguardanti la mancata o tardiva comunicazione dei movimenti turistici mirano a garantire il rispetto delle normative regionali e a contrastare le pratiche irregolari nell’ospitalità.

È essenziale per gli operatori nel settore ricettivo adempiere ai requisiti di comunicazione dei dati al fine di evitare sanzioni amministrative e promuovere una gestione trasparente e conforme alle regole del turismo nella regione.

 

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Cronaca

Volontariato o lucro? Associazione nei guai

Indagine della Guardia di Finanza. Corrispettivi non dichiarati al fisco per un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto della onlus sono stati denunciati

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I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecce hanno verificato la posizione di un’associazione culturale di formazione e promozione, risultata essere evasore totale negli anni d’imposta 2019 e 2020.

In particolare, la citata associazione, con sede in Lecce, negli anni oggetto del controllo, avrebbe perseguito scopi di lucro in contrasto alle finalità previste da statuto.

Diochiarata come associazione culturale i formazione e promozione era, invece, protagonista di un notevole giro d’affari, con master post laurea al prezzo di 7mila e 500 euro.

L’ammontare dei corrispettivi non dichiarati al fisco è stato determinato in un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto dell’asserita onlus sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, atteso che l’imposta evasa è stata quantificata dai Finanzieri in oltre 300mila euro, ammontare superiore alla soglia di punibilità stabilita dalla normativa penaltributaria.

Vale la pena ricordare ancora una volta che l’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

  • foto in alto di repertorio
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