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Cronaca

Il Comitato Pro Palazzo Comi si scaglia contro la Provincia

“Oggettivamente e palesemente incapace di tutelare Casa Comi a Lucugnano”

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Il Comitato Pro Palazzo Comi continua la sua battaglia, con le unghie e con i denti, in difesa di quell’edificio nel centro di Lucugnano che, più che un palazzo, è casa di storia e cultura indelebili per il territorio.


Casa Comi, ex dimora del poeta e scrittore Girolamo Comi, è di proprietà della Provincia che ha deciso di affidarla in concessione, annullando qualsivoglia obbligo di continuità con le attività svoltesi fino ad ora. In risposta, il Comitato si è mobilitato presidiando il palazzo al grido di #occupiamocidicultura e “Casa Comi non si tocca”.


Alle giustificazioni che arrivano da Palazzo dei Celestini, il Comitato Pro Palazzo Comi risponde così:

“Cogliamo al balzo l’assist che ci fornisce il consigliere provinciale con delega alla Cultura Simona Manca che certifica l’assoluta inadeguatezza dell’ente che rappresenta nella gestione di un luogo di cultura come Palazzo Comi a Lucugnano (Tricase). La signora Manca, nelle dichiarazioni rilasciate ala stampa, cita l’organizzazione di un unico evento nel 2013. Proviamo ad essere più precisi di lei citando il comunicato stampa diramato per l’occasione dalla stessa Provincia che recita: “Con questa iniziativa culturale la Provincia di Lecce intende promuovere l’interesse per la lettura, rilanciare e valorizzare Palazzo “Girolamo Comi” quale polo culturale del territorio salentino, offrire un’importante opportunità di aggiornamento professionale a tutti i docenti delle scuole superiori e di formazione agli studenti universitari. Il nulla assoluto che ha caratterizzato gli anni immediatamente precedenti e quelli successivi a questo “evento” è sotto gli occhi di tutti. Com’è assolutamente palese che risale proprio in corrispondenza di quella unica manifestazione l’ultimo intervento di manutenzione “degno di nota” a Palazzo Comi, effettuato dall’ente Provincia. La consigliera Manca accusa “Comune di Tricase, associazioni, professori o cittadini” di non aver mai presentato proposte culturali per Casa Comi a partire dal 2009. Anche qui afferma il falso in quanto le attività culturali organizzate dalla LUPSS e da altre associazioni (in stretta collaborazione con la Biblioteca di Lucugnano e totalmente a costo ZERO) sono praticamente le uniche oltre che essere innumerevoli (alleghiamo alla presente un lungo elenco, addirittura incompleto). Al contrario, omette di ricordare come l’amministrazione che rappresenta e difende, abbia provocato l’annullamento di tutte le manifestazioni culturali recentemente programmate dalle associazioni (fina dallo scorso giungo), alcune delle quali avevano ottenuto, paradossalmente, anche il Patrocinio della Provincia di Lecce (Slow Sud, Sac Porta d’oriente). Afferma ancora Simona Manca che il bando è aperto a Comuni ed Associazioni. Potrebbe anche spiegarci, ad esempio, quale Comune avrebbe interesse a prendere in gestione onerosa per 30 anni il Circolo Cittadino di Lecce unitamente a Palazzo Comi? E’ lei stessa a dire che “oggi non è più pensabile ne giusto che gli enti pubblici possano mantenere e valorizzare, con proprie esclusive, risorse i beni culturali”. Men che meno siamo capaci di immaginare che esistano associazioni con tale capacità economica da poter soddisfare le garanzie richieste dal bando in questione. Inopportuno anche l’esempio sull’Abbazia di Cerrate legato al FAI che non è certamente un soggetto privato che ha esclusivamente scopi di lucro. La Manca scivola anche quando accusa il Comitato di non aver invitato il Presidente Gabellone ad un incontro. Affermazione falsa e immediatamente contestabile con i servizi andati in onda sabato in diverse emittitenti regionali e locali e con le richieste a mezzo fax e mail inviate sabato 19 settembre che, come confermato dall’ufficio di Presidenza della Provincia di Lecce, sono correttamente pervenute. L’auspicio espresso dalla Manca secondo la quale “la Provincia sceglierà il progetto migliore” è messo in dubbio da una oggettiva e palese incapacità dimostrata in questi anni dalla stesso ente di tutelare Palazzo Comi a Lucugnano. Da un bando (che contestiamo nell’opportunità, nella forma e nella sostanza) che ad esempio mette il “Fondo Comi”, una biblioteca di valore inestimabile, nelle mani di privati ai quali non sono richieste imprescindibili garanzie sulle capacità di gestione dei Beni Culturali. Dal consentire che a Lucugnano resti operativa, in capo alla Provincia, una Biblioteca Moderna totalmente ignorata dal medesimo ente in questi ultimi anni che privata del Fondo Comi non avrebbe motivo di esistere (un costo stranamente ignorato…). Quanto alle offese gratuite che la Manca fa nei confronti dei Cittadini, delle Associazioni, degli Intellettuali e del Comitato, quelle si commentano da sole e mettono in evidenza l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di coloro che sono i reali custodi di Palazzo Comi. Ad affermazioni false dovrebbero seguire delle scuse. Le attendiamo impazienti a Palazzo Comi, dove il nostro presidio continua. Lo ribadiamo, siamo pronti ad accogliere il Presidente Antonio Gabellone ed estendiamo l’invito alla consigliera Manca. Sarebbe un’ottima occasione perchè vengano a scoprire un luogo di cui parlano senza avere conoscenza”.


Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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Specchia, movimenti turistici: partono i controlli della Polizia Locale

Avviata una serie di verifiche riguardanti la comunicazione da parte degli operatori del settore ricettivo. Per le omissioni o ritardi sanzioni fino a 600 euro

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La stagione turistica è alle porte e con essa arrivano anche i controlli per garantire il rispetto delle normative vigenti.

A Specchia, la Polizia Locale ha avviato una serie di verifiche riguardanti la comunicazione dei movimenti turistici da parte degli operatori del settore ricettivo.

Questa iniziativa è volta ad assicurare il rispetto delle leggi regionali che regolamentano il settore turistico e puniscono le violazioni con sanzioni amministrative.

Il Comandante della Polizia Locale di Specchia Andrea Zacà ha sottolineato l’importanza del rispetto delle norme, richiamando l’attenzione sull’articolo 10 quinquies della Legge Regionale 52/2019.

Questo articolo assegna ai comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia turistica, con l’obiettivo di contrastare forme illegali di ospitalità e garantire il rispetto degli obblighi di comunicazione dei movimenti turistici.

La normativa regionale, nello specifico l’articolo 10 della Legge Regionale 57/2018, prevede sanzioni per le violazioni relative alla mancata trasmissione dei dati sui movimenti turistici.

Sanzioni che possono variare a seconda della gravità della violazione, includendo multe che vanno da euro 100 a euro 600.

Ad esempio, l’omessa trasmissione mensile dei dati comporta una sanzione che può arrivare fino a euro 600, mentre un ritardo nella trasmissione può essere sanzionato con multe che vanno da euro 100 a euro 300.

In conclusione, i controlli della Polizia Locale di Specchia riguardanti la mancata o tardiva comunicazione dei movimenti turistici mirano a garantire il rispetto delle normative regionali e a contrastare le pratiche irregolari nell’ospitalità.

È essenziale per gli operatori nel settore ricettivo adempiere ai requisiti di comunicazione dei dati al fine di evitare sanzioni amministrative e promuovere una gestione trasparente e conforme alle regole del turismo nella regione.

 

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Cronaca

Volontariato o lucro? Associazione nei guai

Indagine della Guardia di Finanza. Corrispettivi non dichiarati al fisco per un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto della onlus sono stati denunciati

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I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecce hanno verificato la posizione di un’associazione culturale di formazione e promozione, risultata essere evasore totale negli anni d’imposta 2019 e 2020.

In particolare, la citata associazione, con sede in Lecce, negli anni oggetto del controllo, avrebbe perseguito scopi di lucro in contrasto alle finalità previste da statuto.

Diochiarata come associazione culturale i formazione e promozione era, invece, protagonista di un notevole giro d’affari, con master post laurea al prezzo di 7mila e 500 euro.

L’ammontare dei corrispettivi non dichiarati al fisco è stato determinato in un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto dell’asserita onlus sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, atteso che l’imposta evasa è stata quantificata dai Finanzieri in oltre 300mila euro, ammontare superiore alla soglia di punibilità stabilita dalla normativa penaltributaria.

Vale la pena ricordare ancora una volta che l’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

  • foto in alto di repertorio
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