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Cronaca

Tiggiano: “Trova Iphone” e finisce in manette

Grazie all’applicazione Apple, i carabinieri hanno ritrovato un telefonino risultato rubato durante uno dei tanti raid sulle spiagge di quest’estate e arrestato un uomo già sottoposto ad affidamento in prova

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I carabinieri hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di revoca di affidamento in prova, Domenico De Francesco, 54 anni, originario del brindisino, già noto alle forze dell’ordine, prelevandolo dalla sua abitazione in Tiggiano.


Questi i fatti: a fine estate 2016 un ragazzo si è presentato presso la Stazione Carabinieri di Gagliano del Capo per denunciare il furto del proprio borsello, lasciato incustodito sotto un ombrellone di una delle meravigliose spiagge del sud Salento. Nel borsello vi era anche uno smartphone modello iPhone della Apple. Il Comandante della Stazione di Gagliano del Capo ha pensato bene di provare a geolocalizzare il cellulare tramite l’applicazione della Apple “Trova iPhone”.


In effetti, appena avviata l’applicazione, il cellulare oggetto di furto ha fornito la sua posizione approssimativa; è bastato seguire le tracce virtuali per rintracciare, con relativa facilità, l’abitazione in cui il cellulare era stato occultato e quindi chi ne avesse il possesso in quel momento.


Domenico De Francesco, 54 anni

Domenico De Francesco, 54 anni

A questo punto della storia entra in scena De Francesco, il quale non è stato in grado di chiarire come mai l’iPhone oggetto di furto fosse comparso nella sua stanza da letto.


Il cellulare è stato recuperato e riconsegnato alla vittima, con sua somma soddisfazione anche perché, come oramai accade sempre più spesso, custodiva nella sua memoria tutte le foto delle vacanze oltre a mail, appuntamenti ed altro dell’attività lavorativa. De Francesco, invece, è stato denunciato per ricettazione. L’uomo a era già “affidato in prova” per altri reati contro il patrimonio commessi nel Veneto nel corso degli anni passati. In virtù di quanto accaduto, i Carabinieri hanno chiesto la revoca del beneficio anche perché pare che il 54enne almeno un’altra occasione aveva contravvenuto agli obblighi imposti dal Magistrato di Sorveglianza avventurandosi fuori dal Comune di Tiggiano, infrazione accertata dai Carabinieri di Corsano.


L’autorità giudiziaria competente ha revocato il beneficio dell’affidamento in prova, disponendo che De Francesco continui a scontare la pena residua presso la Casa Circondariale di Lecce, luogo in cui è stato trasferito dai Carabinieri al termine delle formalità di rito.


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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