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Cronaca

Truffe in serie: sequestrata concessionaria moto a Maglie

Secondo gli inquirenti i gestori dopo aver acquisito in conto vendita numerosi motocicli inducevano in errore i clienti ai quali promettevano la pronta consegna dell’importo concordato per la vendita dei veicoli, senza poi corrispondere nulla anche dopo aver venduto i motoveicoli

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I Carabinieri di Maglie hanno dato esecuzione al decreto di sequestro della Concessionaria “Supermoto2” sita a Maglie, in via S. Fitto n.52, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, dott.ssa Panzera, che ha concordando con l’ipotesi investigativa formulata dal reparto operante.


Il G.I.P., su richiesta del P.M. Dott.ssa Roberta Licci che ha ipotizzato una serie di reati tra cui la truffa continuata ed un episodio di tentata estorsione, ha emesso il provvedimento nei confronti della concessionaria e di alcuni motoveicoli venduti nei mesi precedenti. In sostanza i gestori dell’attività commerciale, dopo aver acquisito in conto vendita numerosi motocicli, secondo le ipotesi accusatorie, inducevano in errore i clienti ai quali promettevano la pronta consegna dell’importo concordato per la vendita dei veicoli, senza poi corrispondere nulla anche dopo aver venduto i motoveicoli a terzi, rendendosi irreperibili alle reiterate richieste di restituzione dei mezzi e/o del controvalore. In alcune occasioni avrebbero addirittura affermato falsamente di aver versato i soldi sul conto corrente dei clienti, in altri casi hanno ceduto a clienti della concessionaria veicoli privi della necessaria documentazione per l’immatricolazione o per il passaggio di proprietà, impegnandosi a provvedere personalmente per poi rendersi irreperibili ai tentativi di contatto dei clienti da cui avevano ricevuto il corrispettivo per la vendita.


In un caso, dopo aver acquisito un motociclo con le stesse modalità sopra descritte, uno dei due gestori, A.P., dava appuntamento al proprietario del mezzo promettendogli di restituirgli il motociclo o il denaro provento della vendita, ma nella circostanza, con la minaccia consistita nel rappresentargli che il mezzo non era più presente nella concessionaria e che se avesse voluto la restituzione del motociclo avrebbe dovuto sborsare somme di denaro per riparazioni non meglio precisate sul mezzo, tratteneva per se il veicolo, giungendo anche ad aggredire il cliente a fronte del suo rifiuto.

Nella concessionaria sono stati inoltre 20 motocicli ed altri 10 sono in via di individuazione per il sequestro. Tre i deferiti in stato di libertà F. P., 53 anni di Maglie, A.P. 43 anni, sempre di Maglie, e la moglie L.D.C. Del ’80 di Scorrano. Tredici le denunce sporte nei loro confronti non solo da clienti di Maglie, ma da tutta la Provincia di Lecce. I Carabinieri ritengono che vi siano altri numerosi casi non denunciati.


Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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Specchia: si dipinge da solo le strisce per il posteggio davanti casa, multato!

Aveva tracciato i contorni del parcheggio sul cemento, utilizzando vernice gialla. Una mossa apparentemente ingegnosa che ha attirato l’attenzione delle autorità locali

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Nel centro storico di Specchia, un cittadino ha trovato una soluzione insolita al sempre presente problema del parcheggio: disegnare da solo il suo posteggio davanti a casa.

La sua creatività è stata, però, inibita dalla Polizia Locale, che è intervenuta, multandolo e ordinandogli di rimuovere le strisce che aveva dipinto.

Il cittadino in questione aveva tracciato i contorni del parcheggio sul cemento, utilizzando vernice gialla.

Una mossa apparentemente ingegnosa che ha attirato l’attenzione delle autorità locali.

Dopo un’indagine rapida, la Polizia Locale ha individuato l’uomo e lo ha multato in base all’articolo 15 del Codice della Strada.

Questo articolo riguarda il “danneggiamento e l’alterazione del manto stradale“, e violarlo comporta sanzioni pecuniarie che vanno fino a 173 euro.

Gli agenti hanno spiegato all’uomo che creare autonomamente un parcheggio costituisce una violazione del codice stradale, poiché il manto stradale è di proprietà pubblica e deve essere mantenuto secondo le norme stabilite.

Pertanto, il suo atto di “danneggiamento” è stato considerato illegale.

In risposta a questa situazione, il comandante della Polizia Locale Andrea Zacà ha invitato tutti i cittadini a rispettare le norme del codice della strada e ad evitare soluzioni autonome che potrebbero danneggiare l’ambiente urbano.

«La sicurezza stradale e il rispetto delle norme sono fondamentali per garantire un ambiente urbano vivibile e sicuro per tutti i cittadini», ha dichiarato il comandante Zacà, «invitiamo tutti i cittadini a utilizzare i parcheggi designati e a rispettare le regole del codice della strada. Le iniziative autonome, sebbene creative, possono avere conseguenze negative sull’ambiente urbano e comportare sanzioni».

La soluzione proposta dalla Polizia Locale è stata chiara: l’uomo doveva rimuovere il parcheggio improvvisato a sue spese. Questo “ripristino fai da te” non solo ha fatto rispettare la legge, ma ha anche ripristinato l’aspetto originario della strada, assicurando che tutti i cittadini possano usufruire degli spazi urbani in modo equo e sicuro.

In conclusione, mentre l’ingegnosità può essere apprezzata, è essenziale che venga esercitata nel rispetto delle leggi e delle normative locali.

In un ambiente urbano, il rispetto delle regole del codice della strada è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini.

 

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