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Cronaca

Xylella: la beffa oltre il danno

Presicce – Acquarica: in contrada Canali, dopo il reimpianto, 15 alberi d’ulivo rubati recisi e altri 50 recisi alla base senza un motivo. L’imprenditore agricolo: «Abbandonati da tutti»

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Non si è voluto arrendere e non lo farà neanche ora dopo l’ennesimo duro colpo subito. Il grido di dolore arriva da Presicce – Acquarica, feudo di Acquarica del Capo, Contrada Canali da un imprenditore agricolo del posto.


Messo in ginocchio dalla xylella ha provveduto a sostituire gli alberi ammalati piantumando circa 1.400 olivi di qualità leccino coprendo circa 10 ettari sui 40 di sua proprietà.


Carlo Giacomo Palese, però, non aveva fatto i conti con i soliti ignoti che prima hanno rubato nel suo campo e poi gli hanno reciso alla base una cinquantina di olivi.


«Abbiamo scelto alberi abbastanza grandi, già di due metri e mezzo circa», ha spiegato sconsolato l’imprenditore agricolo, «in modo da poter dare vita alla produzione entro un paio di anni. Dopo averli piantati sia io che mio padre siamo passati più volte dalla proprietà di campagna per verificare che tutto fosse in ordine», racconta, «ed un giorno abbiamo avuto la brutta sorpresa che 15 alberi ci erano stati rubati, letteralmente espiantati dal terreno».


Incassato il colpo e denunciato il furto ai carabinieri, Palese ha sperato di aver pagato definitivamente dazio.


Invece, qualche giorno dopo, l’amara scoperta: «Alcuni alberi davano chiaramente l’impressione di avere dei problemi; abbiamo verificato e non ci abbiamo messo molto a capire che qualcuno si era divertito e reciderli alla base del tronco. Ora stanno morendo e in poco tempo seccheranno».


A Palese non è restato altro che recarsi nuovamente dai carabinieri e denunciare ancora. Nessun sospetto su chi possa aver arrecato il danno («la sensazione è di uno sfregio ai miei danni») anche se l’imprenditore dichiara di non aver «mai avuto problemi con nessuno e quanto avvenuto proprio non riesco a spiegarmelo».


Oltre al danno economico a Palese resta la sensazione di impotenza e di aver aggiunto la beffa al danno: «Non abbiamo voluto arrenderci alla piaga della xylella, siamo andati avanti senza ricevere nessun tipo di aiuto ed ora questo. Eppure le spese per l’impianto sono abbastanza elevate, tra lavori di scavo, acquisto delle piante e costi di gestione. C’è da restare scoraggiati. Siamo abbandonati a noi stessi. Chi si è reso responsabile di questo scempio si metta una mano alla coscienza e non ci riprovi».






Cronaca

L’omicidio della dottoressa Monteduro, 25 anni dopo

Il Consiglio Direttivo dell’OMCEO di Lecce si reca a Gagliano del Capo per rendere omaggio al ricordo della professionista brutalmente assassinata mentre svolgeva il suo turno in Guardia Medica. Rocco De Giorgi, presidente dell’Omceo di Lecce: «Non è possibile “alzare le mani contro chi sta dando una mano»

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Il 25 aprile di 25 anni fa fu barbaramente trucidata a Gagliano del Capo, mentre svolgeva il suo turno in Guardia Medica, la dottoressa Maria Monteduro.

Il consiglio direttivo dell’Ordine a nome di tutti i medici della provincia di Lecce ha voluto testimoniare con forza il ricordo indelebile di una professionista esemplare, impegnata con grande passione, competenza e coerenza nel suo lavoro, nella sua professione, nell’intensa attività sociale, di volontariato e di azione politica.

La sua figura “solare” illumina tuttora un territorio caratterizzato dalla grande dignità nel lavoro della sua gente.

L’assassinio della dottoressa scosse tutta l’Italia.

Il suo ricordo è oggi vitale anche per la centralità del problema che tutti i medici vivono nella loro professione: quello della violenza, delle aggressioni, delle minacce, che rendono sempre più problematica e insicura la loro professione.

L‘Ordine dei medici ha incontrato in una manifestazione particolarmente sentita e commossa il sindaco di Gagliano del Capo Gianfranco Melcarne (che si è detto sempre disponibile per un concreto aiuto al progetto dell’Omceo), il direttore del Distretto gaglianese Pierpaolo D’Arpa, la dottoressa del turno festivo della Continuità Assistenziale e la Dirigente dei servizi.

«Come recita un nostro slogan», ha sottolineato Rocco De Giorgi, presidente dell’Omceo di Lecce, «non è possibile “alzare le mani contro chi sta dando una mano”: saranno varie e importanti le iniziative che metteremo ancora in campo sull’argomento. Certamente molto si è fatto, ma moltissimo si dovrà ancora fare non solo per la sicurezza nei posti di lavoro, in primo luogo nei luoghi più “esposti” (Pronto Soccorso, Continuità assistenziali, CIM)».

«Soprattutto», conclude De Giorgi «tantissimo si dovrà lavorare per mutare una cultura che appare sempre più dominata dalla violenza, sopraffazione, antagonismo e protagonismo, stimolando quei valori di rispetto, di solidarietà, di dignità che costituiscono l’onerosa eredità che Maria Monteduro ci ha lasciato e per la quale ha lottato con determinazione e forza

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Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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Cronaca

Specchia, movimenti turistici: partono i controlli della Polizia Locale

Avviata una serie di verifiche riguardanti la comunicazione da parte degli operatori del settore ricettivo. Per le omissioni o ritardi sanzioni fino a 600 euro

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La stagione turistica è alle porte e con essa arrivano anche i controlli per garantire il rispetto delle normative vigenti.

A Specchia, la Polizia Locale ha avviato una serie di verifiche riguardanti la comunicazione dei movimenti turistici da parte degli operatori del settore ricettivo.

Questa iniziativa è volta ad assicurare il rispetto delle leggi regionali che regolamentano il settore turistico e puniscono le violazioni con sanzioni amministrative.

Il Comandante della Polizia Locale di Specchia Andrea Zacà ha sottolineato l’importanza del rispetto delle norme, richiamando l’attenzione sull’articolo 10 quinquies della Legge Regionale 52/2019.

Questo articolo assegna ai comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia turistica, con l’obiettivo di contrastare forme illegali di ospitalità e garantire il rispetto degli obblighi di comunicazione dei movimenti turistici.

La normativa regionale, nello specifico l’articolo 10 della Legge Regionale 57/2018, prevede sanzioni per le violazioni relative alla mancata trasmissione dei dati sui movimenti turistici.

Sanzioni che possono variare a seconda della gravità della violazione, includendo multe che vanno da euro 100 a euro 600.

Ad esempio, l’omessa trasmissione mensile dei dati comporta una sanzione che può arrivare fino a euro 600, mentre un ritardo nella trasmissione può essere sanzionato con multe che vanno da euro 100 a euro 300.

In conclusione, i controlli della Polizia Locale di Specchia riguardanti la mancata o tardiva comunicazione dei movimenti turistici mirano a garantire il rispetto delle normative regionali e a contrastare le pratiche irregolari nell’ospitalità.

È essenziale per gli operatori nel settore ricettivo adempiere ai requisiti di comunicazione dei dati al fine di evitare sanzioni amministrative e promuovere una gestione trasparente e conforme alle regole del turismo nella regione.

 

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