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Attualità

Casarano a discarica… differenziata

Piano criminale? Qualcuno sta inquinando il nostro territorio e lo fa certamente per soldi. Nelle campagne di Casarano, televisori da una parte e frigoriferi dall’altra!

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“Un tempo per avere una natura morta c’era bisogno di un pittore, oggi basta una discarica”. È una vecchia battuta ed è ancora attuale ma in fondo siamo in un periodo storico in cui la sensibilità per l’ambiente, ancorché fra mille arretratezze rispetto ad altri Paesi, sta raggiungendo dei livelli sicuramente notevoli. Questo per ora è solo merito di una delle legislazioni in materia forse fra le più stringenti che esistano ma ci si augura che questa sensibilità possa un giorno divenire parte della cultura di ognuno di noi piuttosto che il frutto di una costrizione. Però, nonostante tutto, basta fare una passeggiata in campagna al primo sole primaverile, per avere ancora una volta la conferma che… i cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedire loro di nuocere.


Casarano_frigoriferi in campagnaTrovare rifiuti ingombranti, come frigoriferi o vecchi televisori, gettati qua e là nelle nostre campagne, è una scena alla quale ci stiamo purtroppo abituando; se un pittore realista decidesse di fare un quadro agreste, di sicuro, accanto al furneddhu dipingerebbe anche un “Indesit” bianco con gli sportelli aperti ed il tubo catodico di un “Telefunken” un po’ crepato. Già altre volte abbiamo avuto modo di interrogarci su quanto possa essere brillante il ragionamento di colui che, dovendosi disfare di un rifiuto del genere, per la pigrizia di non fare una telefonata (oltretutto gratuita): a. trova un mezzo di trasporto idoneo; b. si fa un mazzo così per caricarvelo sopra; c. va in aperta campagna e, con il rischio di esser beccato dalle Forze dell’Ordine (che il mazzo glielo farebbero ancora più grande) scarica il rifiuto e torna a casa. Ci siamo interrogati ma, quest’identikit, proprio non ci viene spontaneo.


Ora però, nelle campagne di Casarano, vuoi per quel senso “ecologico” di cui parlavamo prima, vuoi per quel senso di ordine intrinseco che coglie molti cittadini, siamo passati a gettare i rifiuti ingombranti anche in maniera differenziata. E non certo portandoli nei centri di raccolta autorizzati (che oltretutto nemmeno esistono o se esistono hanno delle ubicazioni coperte da segreto) ma nel senso che, sempre in aperta campagna e sempre con il procedimento di cui prima, invece che inquinare in maniera casuale, abbiamo deciso di inquinare in maniera ordinata e per categorie omogenee di rifiuti.


Questo, infatti, si capisce sia dalle foto che pubblichiamo, sia da altre testimonianze raccolte che riferiscono di mucchi omogenei di frigoriferi qui, di televisori lì, di bottiglie tutte e solo di vetro costì e bottiglie tutte e solo di plastica colà. Ora, che qualche idiota pigro andasse in giro a gettar rifiuti nelle campagne casaranesi, era già difficile da credere, ma che adesso tanti idioti, si prendano anche la briga di mettersi d’accordo su dove andare a gettare il proprio frigorifero… è come cercar di prendere per idioti a noi!

Qualcosa non va e questo alcunché è un qualcosa di losco. Non abbiamo prove e non vogliamo accusare nessuno in particolare e men che meno un’intera categoria ma possiamo e dobbiamo porci dei dubbi partendo anche da dei presupposti. Dando per assodata l’intelligenza media dei cittadini di Casarano, chi potrebbe trarre beneficio da questo modo “originale” di disfarsi di questo genere di rifiuti (ai quali va aggiunto anche l’amianto la cui pericolosità è inutile enfatizzare ulteriormente) si può ridurre a poche fattispecie di attività commerciali. Potrebbero essere ad esempio alcuni commercianti di elettrodomestici che ritirano gratuitamente l’usato e poi, per risparmiare, non lo conferiscono secondo le norme (ma questi commercianti hanno poco a che fare con i mucchi di vetro o di plastica o di amianto) o potrebbero essere gli incaricati della raccolta porta a porta (ma, essendo operai, non avrebbero certo guadagno ulteriore da tale smaltimento selvaggio); o forse le aziende abilitate al trattamento dei rifiuti speciali o forse ancora coloro che, già pagati per il loro smaltimento, per lucrare qualcosa in più (o forse semplicemente per quadrare dei conti che non tornano), una volta raccolti (e fatturati), invece che conferirli agli impianti idonei, trovano più conveniente gettarli qua e là salvo poi esser chiamati nuovamente a sgomberarli.


Lo ripetiamo: le nostre sono solo congetture e considerazioni giornalistiche che non accusano nessuno e che quasi sicuramente non hanno nemmeno considerato tutte le varie categorie commerciali potenzialmente interessate ma il dato è certo: “qualcuno” sta inquinando il nostro territorio e lo fa certamente per soldi. A tutti noi il compito di vigilare e soprattutto di denunciare qualunque attività di questo genere; denunciare non vuol dire fare la spia… vuol solo dire garantire un ambiente migliore ai nostri figli.


Antonio Memmi


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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