Connect with us

Attualità

“Il 12 dicembre chiudiamo le scuole”

I docenti del Liceo Scientifico “G.C. Vanini” di Casarano: “Altro che Buona Scuola! La proposta di Renzi e Giannini incostituzionale”

Pubblicato

il

I docenti del Liceo Scientifico “G.C. Vanini” di Casarano esprimono “profonda preoccupazione per ciò che si configura come un disegno atto a promuovere un’idea di scuola-azienda, alternativa al concetto di scuola per l’uguaglianza, così come concepita dalla nostra Carta Costituzionale”.


VaniniI docenti respingono, perciò, il piano scuola, “provocatoriamente denominato Buona scuola”, proposto dal presidente del Consiglio Renzi e dal ministro della P.I. Giannini, in quanto prevede:


l’ulteriore aumento dei poteri del dirigente scolastico che scardina i principi della democrazia scolastica fondata sul pluralismo e sulla libertà d’insegnamento, ponendo il personale in un rapporto di sudditanza;


l’ingresso dei privati nella scuola che, a vantaggio delle logiche del mercato, radicalizza la sperequazione tra indirizzi, territori e destinatari, mina l’unitarietà del sistema scolastico statale e scardina il concetto di scuola come luogo di produzione di un sapere “disinteressato”;


l’introduzione di un sistema competitivo basato sul “merito” che, con la competizione tra gli insegnanti per la corsa ai crediti e alla progressione stipendiale, si traduce in una rivalità permanente fra colleghi/e e in una gerarchizzazione del corpo docenti contraria allo spirito di collegialità, condivisione e cooperazione su cui si fonda la vita scolastica;


il potenziamento di un sistema di valutazione che genera un sapere standardizzato e impoverito e un abbassamento della qualità dell’istruzione;


l’equiparazione della scuola pubblica con la scuola privata che, in nome di un distorto concetto di pluralismo, contravviene ad un chiaro dettame costituzionale ed al principio di uguaglianza a cui la scuola statale si ispira”.


I docenti, inoltre, denunciano:


l’uso strumentale e propagandistico del piano di assunzione dei precari, ai quali non viene altro che doverosamente riconosciuto un diritto maturato negli anni dal lavoro svolto nella scuola, diritto alla stabilizzazione, peraltro già previsto dalla legge finanziaria del 2007 e imposto dall’Unione Europea.

l’assenza di qualsiasi riferimento alla libertà d’insegnamento, intesa come diritto costituzionale protetto e da cui discende il principio della responsabilità/diritto del singolo docente di mettere in campo il proprio progetto didattico d’insegnamento;


l’assenza di un chiaro riconoscimento della scuola come istituzione della Repubblica. La scuola viene invece considerata mero servizio all’utenza in una logica neo-liberista che vede le scuole trasformate in aziende in concorrenza tra di loro, gestite in modo privatistico e con a capo il dirigente-manager;


l’assenza di riferimenti alla cultura e al valore dello studio; in sostanza non viene indicato nel documento un progetto culturale autonomo dalle esigenze del sistema economico e sociale; manca un mandato politico, culturale, formativo assegnato alla scuola (compaiono generici assunti: stare bene a scuola, innovazione, tecnologie, ecc.);


l’assenza di risorse aggiuntive per la scuola;


l’assenza di un’analisi sul ruolo della scuola paritaria: preoccupa tale dimenticanza, perché significa che il sistema “pubblico” immaginato dovrebbe continuare ad includere un settore privato con regole e modalità organizzative prive di controllo. Si pensi solo al sistema di reclutamento, pagamento e riconoscimento contrattuale dei docenti negli istituti privati”.


I docenti, infine, guardano con particolare preoccupazione “il metodo “plebiscitario” con cui il governo ha proposto il piano scuola, attuando di fatto un attacco agli organi della rappresentanza istituzionale, ai sindacati, ai corpi intermedi. In questo contesto politico generale, l’attacco alla scuola pubblica garantita dalla Costituzione rappresenta un ulteriore colpo alla democrazia del Paese”.


I docenti del Liceo Scientifico Vanini, “stanti le attuali politiche scolastiche”, colgono “l’estrema ed urgente necessità di un cambiamento di rotta della scuola italiana: un ritorno alla Costituzione, la quale è garante di una scuola pubblica come luogo aperto, solidale, pluralista e di formazione democratica dei cittadini. È la struttura su cui poggia lo Stato democratico”.


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

Continua a Leggere

Attualità

«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

Continua a Leggere

Attualità

Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus