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Melissano

Discariche a cielo aperto a Melissano

Si susseguono senza sosta le segnalazioni di campagne trasformate in discariche a cielo aperto e di esalazioni maleodoranti in orari notturni

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Ormai è allarme sociale nella città del vino. I numeri sono chiari ed inconfutabili. I dati allarmanti diffusi dalla Lilt qualche mese fa, consacrano il Salento come una delle zone d’Italia, la seconda dopo l’ampia area industriale brianzola, con il  più alto tasso d’incidenza di malattie tumorali, ma questo, purtroppo, non sembra interessare per nulla gli sciagurati delinquenti seriali che continuano impunemente ad inquinare l’ambiente. Come se la salubrità dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo, degli alimenti che mangiamo, non li riguardassero minimamente.


rifiuti melissanoSi susseguono senza sosta, infatti, le segnalazioni di campagne trasformate in discariche a cielo aperto e di esalazioni maleodoranti in orari notturni. È di qualche giorno fa la denuncia di una discarica a cielo aperto sita tra il ponte della provinciale 68 Casarano-Taviano e l’attigua stradina di servizio, in territorio di Melissano. In quell’area ci si trova di tutto: frigoriferi, mobili, pneumatici, scarti industriali, materiale elettrico, confezioni di fitofarmaci, plastiche varie. Il caso è stato sollevato da Francesco Chetta e Marco Gargiulo, due giovani ambientalisti, ideatori della pagina Facebook “Flora e fauna del Salento”, che nei prossimi giorni presenteranno un documento ufficiale al sindaco Roberto Falconieri e alla sua Amministrazione chiedendo loro di adoperarsi per favorire l’immediata bonifica del sito.


Non accenna a fermarsi, se non a rallentare per via delle piogge, la pessima abitudine di appiccare fuoco alle erbacce e agli scarti di potatura nelle campagne, magari gettando nel rogo anche sostanze plastiche in grado di produrre diossina, molto tossica per l’organismo umano. Fumi nocivi si possono sprigionare anche per autocombustione, per via della decomposizione di materiali interrati nel corso degli anni. La battaglia civile è ancora lunga ma le armi per combattere i reati ambientali, intensificando controlli e sanzioni, e per educare la comunità con delle campagne di sensibilizzazione, ci sono tutte. In gioco c’è la salvaguardia della salute. Melissano ormai da anni vive una situazione al limite e si è fatto molto poco in  proposito, basti pensare che qualche mese fa, la sua area, era agli onori della cronaca, perché  interessata dalle note vicende del clan dei Casalesi di Napoli, che secondo quanto poi risultato dalle perizie giudiziarie avrebbe fatto del latifondo melissanese sede di discarica abusiva altamente nociva ai sporchi traffichi. Ora si aspetta la riposta politica alla questione, che a quanto pare tarda ad arrivare, la gente è esausta, Melissano ricordiamo che è una comunità fortemente a vocazione agricola, soprattutto vigneti, che in questi ultimi mesi sono stati presi di mira da vandali senza scrupoli, che hanno non poco la già precaria economia locale. Si attendono nei prossimi giorni summit condivisi tra organi politici, associazioni per la tutela ambientale, organi giudiziari e agricoltori colpiti da questo increscioso fenomeno.

Giuseppe Aquila


Cronaca

Melissano, festeggiamenti pericolosi

Tifosi dell’Inter fanno scoppiare grosso petardo artigianale su camion scoperto: quattro feriti di cui due minori

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Nello sport si usa dire che bisogna saper perdere ma, forse, in tanti devono anche imparare a saper vincere.

Il riferimento è ad alcuni tifosi dell’Inter di Melissano, centro che annovera un club con molti sostenitori, perché i festeggiamenti sulla (discussa) seconda stella hanno rischiato seriamente di essere ricordati per ben altro che un banale scudetto.

Bardati dei colori della loro squadra del cuore, dopo la vittoria di ieri sera nel derby, erano intenti a festeggiare su un camion scoperto, quando, presi dall’euforia (?) e con tanta incoscienza, hanno cominciato a far esplodere petardi.

Uno di questi, artigianale, con la sua esplosione, ha costretto 4 persone a ricorrere alle cure dei sanitari.

Due di loro hanno accusato problemi all’udito e sono stati ricoverati presso l’ospedale di Casarano.

Altri due, tra l’altro di minore età, hanno riportato delle escoriazioni e sono stati trasportati all’ospedale di Tricase.

Dal festeggiar la stella a veder le stelle è stato un attimo…

* Nella foto in alto, tifosi allo stadio

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Cronaca

Fanno irruzione in casa, prima lo picchiano e poi lo rapinano

L’uomo racconta che nella concitazione non è riuscito a capire se fossero in due o tre persone

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Alle prime luci del giorno alcuni malviventi sono entrati in casa del farmacista di Melissano, farmacia sita in via Mazzini.

Il proprietario, udito alcuni rumori strani in casa, si è alzato per verificare cosa stesse accadendo, quando è stato colpito in piena faccia da un pugno, per fortuna senza subire gravi  conseguenze.

L’uomo racconta che nella concitazione non è riuscito a capire se fossero in due o tre persone ad essere entrate in casa.

Il bottino della rapina ammonta qualche migliaia di euro. I carabinieri indagano sull’accaduto.

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Casarano

Due gruppi, nati dalla scissione in seno alla SCU, si contendevano Casarano

Tredici arresti e 43 indagati tra Casarano, Ugento, Melissano, Matino, Taurisano, Lecce, San Donaci (BR) e Matera. Poderoso quadro indiziario a carico degli indagati. Accerertata l’esistenza di due articolate e ben strutturate associazioni criminali nate sulla scia della scissione dell’originario gruppo casaranese facente parte della consorteria mafiosa denominata Sacra Corona Unita

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Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce, con il supporto in fase esecutiva del personale dei Comandi Provinciali di Brindisi e Matera, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, del Nucleo Cinofili di Bari, del Nucleo Elicotteri di Bari-Palese e dell’XI° Reggimento CC “Puglia”, hanno attuato un’articolata operazione antidroga (“Fortezza“) nei territori di Casarano, Ugento, Lecce, San Donaci (BR) e Matera.

Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare personale a carico di 13 persone (di cui 12 in carcere e 1 agli arresti domiciliari) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della locale D.D.A..

Gli arrestati sono indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico ed alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi.

L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Casarano, trae origine da un’aggressione subita nel novembre 2020 da un soggetto interno alle dinamiche associative criminali dopo che lo stesso era stato minacciato di morte per presunti debiti di natura economica legati agli stupefacenti.

I successivi accertamenti svolti dai militari hanno fatto presagire la circostanza che a Casarano, a contendersi l’egemonia del territorio, vi fossero due organizzazioni criminali contrapposte, una delle quali operante all’interno del quartiere di case popolari di Contrada Botte.

L’attività investigativa proseguita sotto la direzione della D.D.A. di Lecce sino a febbraio 2023, attraverso intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche, nonchè telematiche, pedinamenti, osservazioni e ricognizioni aeree, ha consentito di acquisire un poderoso quadro indiziario a carico degli indagati e di accertare l’esistenza di due articolate e ben strutturate associazioni criminali nate sulla scia della scissione dell’originario gruppo casaranese facente parte della consorteria mafiosa denominata Sacra Corona Unita.

La costante azione repressiva effettuata dai militari operanti durante le indagini, con mirati riscontri ed arresti in flagranza, ha consentito di scongiurare uno scontro tra le due organizzazioni.

Inoltre, gli esiti dell’attività info-investigativa che ha permesso la raccolta di elementi indiziari nei confronti di 43 indagati, sono stati supportati da ben 16 arresti in flagranza di reato, varie segnalazioni alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti, da sequestri di sostanze stupefacente per un totale di circa 9 kg tra cocaina, marijuana ed hashish, nonché dal sequestro della somma di circa 8mila euro quale presunto provento dell’attività di spaccio.

Il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha ritenuto quindi gravi gli elementi investigativi acquisiti, condividendo l’impostazione accusatoria ed emettendo l’ordinanza di custodia cautelare a cui il Comando Provinciale Carabinieri di Lecce ha dato esecuzione stamani.LE

LE DICHIARAZIONI DEL COLONNELLO DEI CARABINIERI DONATO D’AMATO

ARRESTATI ED INDAGATI

Tra le ordinanze di custodia cautelare anche quella di Antonio Amin Afendi, vittima dell’agguato.

Gli altri arrestati sono: Luca Marco Franza di 30 anni, Luigi Calabrese di 30 anni, Giovanni Corsano di 22 anni e Davide Falcone di 35 anni, Ivan Caraccio di 32 anni, Matteo Toma, 37 anni, Marco De Vito di 39 anni, Angelo Moscara di 48 anni, di Casarano; Salvatore De Gaetani di 41 anni di Ugento; Giovanni De Vito di 37 anni di Matino; Janus Krasnici, 35enne di origine montenegrina e residente a Lecce; Floriano Chirivì, 43enne di San Donaci (Br). Ai domiciliari Gianni Casto di 32 anni, di Casarano.

Gli indagati a vario titolo sono: Maria Fatima Affatato di 23 anni, Cristian Causo di 38 anni, Giovanni Corvaglia di 42 anni, Paolo Esposito  di 34 anni, Andrea Fracasso di 30 anni,  Emanuele Salvatore Franza di 32 anni, Salvatore Emanuel Causo di 35 anni, Antonio De Vergilio di 27 anni, Attilio Gerundio di 75 anni, Mirko Gennaro di 30 anni, Valentina Moscara di 27 anni; Daniele Panico di  39 anni; Fabio Panico di 29 anni, Davide Pennetta di 45 anni, Davide Salvatore Piccinni  di 36 anni, Luciano Polimeno di 63 anni, Graziano Rizzello di 30 anni, Salvatore Scupola di 32 anni, Marino Schiavano di 53 anni, Iolanda Stoppello di 30 anni, Davide Tartaglione di 35 anni, tutti di Casarano.

Gl altri nomi iscritti a registro: Michele Botrugno, 32 anni, di Taurisano; Giovanni Pennetta di 36 anni e Antonio De Cataldis di 28 anni, Mattia Santantonio di 24 anni, tutti di Matino; Francesco Tunno, 40enne di Gagliano del Capo; Marco Ciminna, 36enne di Monteroni Mario Rosafio di 66 anni e Giuseppe Scarlino di 41 anni, entrambi di Melissano.

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