Montesano
Giuseppe Corrado alla Galleria Biffi
Lo scultore di Montesano insieme ad altri sei grandi artisti protagonista di “Sacrificio e Silenzio” mostra, curata da Carlo Pulsoni e Carlo Scagnelli
Lo scultore di Montesano, insieme ad altri sei grandi artisti, protagonista di “Sacrificio e Silenzio”, presso la Galleria Biffi Arte di Piacenza, (giovedì 14 marzo, alle 18; chiusura domenica 7 aprile). In occasione della mostra, curata da Carlo Pulsoni e Carlo Scagnelli, sarà presentato il volume: Sacrificio e Silenzio (Aguaplano Editore) che raccoglie scritti inediti di diversi auori di spicco. Ospitiamo sul nostro sito una “traccia critica” di Carlo Scagnelli.
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Nel periodo che precede la Pasqua artisti di varie nazionalità, culture e religioni, ma anche atei convinti riflettono sul significato del sacrificio quando esso si accompagna al silenzio, sia esso desiderato oppure imposto. In occasione della mostra verrà presentato il volume: Sacrificio e Silenzio (Aguaplano Editore) che raccoglie scritti inediti di: Barbara Alberti, Laura Auteri, Mario Baudino, Sergio Belardinelli, Corrado Bologna, Giovanni Borriero, Paolo Branca, Andrea Celli, Luigi Cimmino, Norberto Consensi, Gabriella De Marco, Pablo d’Ors, Calogero Germanà, Tamar Herzig, Giacoma Limentani, Angela Madesani, Mariangela Miotti, Patrik Ourednik, Daniele Piccini, Carlo Pulsoni, Domenico Ribatti, Sayuri Okamoto, Jakob Shalmaneser, Sr. Monica Benedetta Umiker.
Il foglio bianco di word che si apre sul monitor quando si decide di scrivere qualcosa è, a mio avviso, l’immagine che più illustra il silenzio, forse perché nessuno vi riconosce ancora un fallimento…
Per quanto possa sembrare strano, nessuno associa in modo convinto il silenzio a un’immagine ma proprio all’esatto contrario: l’assenza di essa. Questa è la logica conseguenza del vivere nella società dell’apparire dove ogni cosa è proposta come se fosse un’icona, un simbolo. L’idea di questa mostra è nata nell’autunno del 2012, e, come tutte le cose che poi si rivelano complicatissime, doveva essere poco più di una passeggiata. L’idea iniziale era molto semplice: in
occasione della Pasqua 2013 la Galleria che dirigo propone un’esposizione convinta e curata della celebrazione della Pasqua con vari artisti di diversa estrazione culturale e religiosa: cristiana, ebrea,
ortodossa, islamica, ma anche atei convinti. Al timone di questa arca culturale un teologo che, in veste di curatore, avrebbe tenuto la barra ben diritta. Illustrai il mio progetto all’amico Carlo Pulsoni in una lunga ed entusiastica telefonata. Credevo di aver ben chiaro l’obbiettivo del progetto, ma nel corso della conversazione quell’idea iniziale si è a poco a poco trasformata in qualcosa di diverso. Che cosa meravigliosa è la vita se sei disposto a mettere in discussione tutte le tue certezze e ad abbracciare qualcosa di nuovo!
Così è nata questa mostra, per me preziosa e di grande forza visiva, alla quale sono stati invitati ad esporre sei artisti: Giuseppe Corrado, Camillian Demetrescu, Graziano Gregori, Ali Hassoun, Lena Liv, Enrico, Pulsoni.
Il percorso si apre con un oggetto di grande fascino, la riproduzione in grandezza naturale della Sindone realizzata da Barrie Schwortz, colui che è stato il fotografo ufficiale della Shroud of Turin Research Project (STURP), il team che ha condotto il primo approfondito esame scientifico della Sindone nel 1978. L’Ottagono è l’immagine scelta come simbolo della mostra perché si tratta di uno dei principali simboli esoterici non solo dell’arte ma anche della tradizione cristiana ed islamica: una figura geometrica che allude alla resurrezione, alla rinascita.
Carlo Scagnelli
Attualità
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Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Cronaca
Il giorno dei funerali: dolore, amarezza e rabbia
Si celebrano questa mattina le esequie dei due carabinieri pugliesi deceduti in un incidente stradale in Campania. Le immagini da Montesano Salentino
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Nel giorno dei funerali (a Montesano Salentino presenti: tanti i i sindaci della provincia, centinaia di uomini e dozzine di mezzi dell’Arma) dei due carabinieri pugliesi deceduti in un incidente stradale a Campagna (Salerno), dove erano in servizio, i sentimenti restano contrastanti.
Innanzitutto dolore ed amarezza per la scomparsa di due nostri ragazzi.
Poi anche rabbia, perché dietro quel maledetto incidente c’è dell’altro.
C’è una donna di 31 anni, tale Nancy Liliano, che sabato notte si è messa al volante del suo suv sotto l’effetto dell’alcol e della cocaina.
La sua Range Rover è andata a scontrarsi contro l’auto dei Carabinieri sulla quale viaggiavano il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e l’appuntato scelto di Montesano Salentino, Francesco Ferraro, di 27 anni.
Già questo ci dice come la tragedia non sia “solo” solo una beffa del destino.
Dai precedenti si doveva sapere che la donna è un’automobilista pericolosa.
Figlia… d’arte, perché suo padre è sotto processo per omicidio stradale.
Questo ovviamente non le è imputabile, non è colpa sua.
Però, Nancy ha patteggiato una condanna a tre anni per traffico di droga e la vettura le è stata recentemente sequestrata perché senza assicurazione, poi le è stata restituita quando la donan si è finalmente decisa a pagare il bollo del bollo.
Indizi che avrebbro dovuto suggerire di sottoporre Nancy Liliano (e la sua patente) a controlli costanti, che però cozzano con i principi dello Stato di diritto e con il quotidiano lavoro delle forze dell’ordine, che fanno già fatica per questioni di risorse umane ed enconomiche a sbrigare l’ordinaria amministrazione.
Così si è arrivato al disastro dell’altro giorno, alla vita spezzata dei due giovani carabinieri pugliesi, al ferimento di un terzo uomo dell’Arma ed al coinvolgimento di un’altra auto, il cui guidatore è tuttora in prognosi riservata.
Alla domanda “Tutto questo si poteva forse evitare?”, la risposta è “Si”.
In uno Stato che funziona alla perfezione, si.
Ma, evidentemente, non è questo il nostro caso…
Cronaca
Carabinieri pugliesi morti in incidente: positiva ad alcol e droga donna alla guida della Range Rover
Positiva all’alcoltest ed anche alla cocaina la 31enne alla guida del Suv che nella notte di sabato è andata a scontrarsi contro l’auto dei carabinieri sulla quale viaggiavano il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e l’appuntato scelto di Montesano Salentino, Francesco Ferraro, di 27 anni
Il giorno dopo la funesta notizia dei due carabinieri pugliesi deceduti in un incidente stradale a Campagna (Salerno), dove erano in servizio, i sentimenti sono contrastanti.
Innanzitutto dolore ed amarezza per la scomparsa di due nostri giovani.
Poi anche rabbia, perché a quanto si apprende dietro quel maledetto incidente c’è dell’altro.
Questo almeno quanto si apprende trapela dalle indagini: è risultata positiva all’alcoltest ed anche alla cocaina (anche se quest’ultima positività deve essere confermata da un controesame), la 31enne alla guida del Suv che nella notte di sabato è andata a scontrarsi contro l’auto dei Carabinieri sulla quale viaggiavano il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, di Manfredonia e l’appuntato scelto di Montesano Salentino, Francesco Ferraro, di 27 anni.
NSC: «Ci costituiremo parte civile. Sia fatta giustizia per i colleghi»
«Come temevamo, quella che all’inizio è sembrata una tragica fatalità, ha delle responsabilità adesso ben chiare. La donna alla guida del Suv che ha centrato in pieno i nostri colleghi, uccidendone due, era positiva ad alcol e cocaina oltre ad avere precedenti per spaccio. Siamo pronti con il nostro ufficio legale a costituirci parte civile e a seguire ogni passo del processo affinché i nostri due giovani colleghi abbiano giustizia. Auspichiamo altresì, che siano introdotte pene ancora più severe per chi guida sotto effetto di alcol e stupefacenti con il ritiro definitivo della patente di guida. Chi disprezza la propria vita facendo uso di droghe non ha il diritto di spezzarla per sempre agli altri. Ci stringiamo forte alle famiglie dei due valorosi militari».
Così Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC)
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