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Attualità

Fede, politica e letteratura nella vita dell’On. Rausa

Un omaggio ad un raffinato Politico e cultore dell’Arte che ha segnato la storia della Sua comunità

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Al Palazzo della Cultura di Poggiardo è stato presentato il libro “Francesco Rausa – Una vita per il Salento – Fede, Politica, Letteratura” che racconta la vita dell’onorevole, almeno dal punto di vista di questi tre importanti elementi caratteristici che hanno guidato la sua missione umana e che lo hanno reso un salentino di grande spessore culturale.


Francesco Rausa è un cristiano con la passione per la politica, un letterato amante dell’arte e della tradizione popolare formatosi alla dottrina dei “monsignori” – Rausa come lui – Don Felice innanzitutto, poi Don Salvatore e Don Luigi. Furono loro a notare in lui un giovane brillante cooptandolo ad assumere l’impegno e la missione di sindaco prima e di vera e propria guida del territorio poi, in un momento difficile della storia del Paese e del Salento. Laureato in Lettere, ha coniugato la sua vocazione per lo studio e l’insegnamento con la passione politica dedicandosi sin da giovanissimo alla res publica, schierandosi dalla parte dei più umili e svolgendo la sua attività a sostegno delle istanze della sua gente in ogni consesso nel quale ha operato.


Nella sua luminosa carriera politica è stato sindaco di Poggiardo dal 1956 al 1964 e segretario sempre nel 1956 della locale sezione della Democrazia Cristiana, partito del quale ricoprì la carica di Segretario Provinciale dal 1963 al 1968 e con il quale venne eletto Deputato nel Collegio di Lecce il 29 maggio 1968 e il 25 maggio 1972 divenendo componente (nel corso della V legislatura) e segretario (nel corso della VI) della Commissione Parlamentare Istruzione e Belle Arti fino al 1976. Francesco Rausa, con l’On. Giacinto Urso e il Sen. Giorgio De Giuseppe i quali interverranno nell’occasione, è un lucidissimo testimone vivente di quegli anni del dopoguerra nei quali si ricostruì l’Italia e successivamente di quelli cosiddetti “di piombo” che sfociarono nell’omicidio di Aldo Moro del quale Francesco Rausa fu amico e sodale.


Proprio a quella delicata stagione politica degli anni ’60 appartengono i risultati più importanti della sua attività parlamentare alla Camera dei Deputati laddove presentò 120 progetti di legge, soprattutto in materia di scuola. Coerente nel suo percorso politico e con le sue forti idee cattoliche vissute poi da amministratore in maniera laica (“la DC è un partito di cattolici, non dei cattolici” ha sempre detto), sempre disponibile al dialogo ed al confronto ed avverso alla superficialità dei giudizi a priori e delle posizioni precostituite, fu artefice di uno dei momenti più importanti per la comunità poggiardese quando, il 12 giugno 1975, il Presidente del Consiglio Aldo Moro, al quale fu conferita la cittadinanza onoraria, venne a Poggiardo per l’inaugurazione del nuovo Ospedale “F. Pispico” e del padiglione espositivo, in piazza Episcopo, in cui furono conservati gli affreschi della Cripta S. Maria degli Angeli.

La vicenda politica e umana dell’uccisione dell’amico Moro è stata determinante nel suo allontanamento dall’attività istituzionale e ha offerto lo spunto al curatore del libro, Paolo Rausa, per raccontare la storia di Francesco Rausa, uomo di fede e fine politico e uomo di cultura. “Quest’idea è nata durante la presentazione del libro “il segreto” del giornalista Antonio Ferrari nella sede del Corriere della Sera la scorsa estate: in quel contesto ho pensato all’onorevole Rausa, moroteo convinto ma anche cugino di secondo grado di mio padre, peraltro suo coetaneo. Con Francesco si viaggia sull’ippogrifo, che si alza in volo dal suo paesino natale nel Salento, per allargare lo sguardo nello spazio e nel tempo fino a comprendere l’umanità intera nel corso del lungo cammino alla ricerca del paradiso perduto. Per questo occorre munirsi, con lui guida, della fede, della politica e della letteratura, con il pensiero sempre desto”.


A Francesco Rausa”,  spiega il sindaco Giuseppe Colafati che ha curato la prefazione del libro, “va il sentimento di sincera riconoscenza mio e della comunità di Poggiardo e Vaste, che gli ha sempre voluto bene e sempre gliene vorrà. E’ stato protagonista appassionato nella costruzione della nostra comunità lasciando una traccia indelebile del suo operato, sia sotto il profilo culturale che infrastrutturale, ed un punto di riferimento autorevole, morale e politico per noi giovani della Democrazia Cristiana che, affascinati, seguivamo i suoi interventi nel partito. Pertanto il suo prezioso insegnamento resta, ancora oggi, per me e per tanti altri amministratori un modello a cui guardare”.


Carlo Quaranta


Attualità

Whatsapp cambia ancora: le novità

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A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

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Attualità

A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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