News & Salento
Acquarica del Capo chiude ai Camion dei rifiuti!
“Basta camion di rifiuti nel centro abitato”. Ordinanza adottata dal sindaco Ferraro. “Centinaia di automezzi trasportanti rifiuti provenienti utilizzano anche le strade del centro abitato, provocando problemi per la salute e l’incolumità Pubblica”.
“Stop ai camion di rifiuti nel centro di Acquarica del Capo”, è quanto stabilito in un’ordinanza del sindaco Francesco Ferraro. L’ordinanza numero 32 del 2012, stabilisce infatti il “Divieto di accesso e transito nel centro abitato del Comune di Acquarica del Capo di tutti i veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti solidi urbani e materiale da e per gli impianti di biostabilizzazione contrada Burgesi e di depurazione Impec Costruzioni di Taurisano”.
Ai confini del territorio comunale di Acquarica sono ubicati infatti sia l’impianto di biostabilizzazione contrada Burgesi destinato ad accogliere il conferimento di tutti i rifiuti dell’ATO LE 3 dei Comuni della Provincia di Lecce e per la sola discarica di emergenza-soccorso e i rifiuti bio-stabilizzati provenienti dall’impianto Progetto Ambiente Le/2 sito nel territorio del Comune di Poggiardo, sia l’impianto di depurazione Impec Costruzioni di Taurisano.
Centinaia di automezzi trasportanti rifiuti provenienti dai 24 comuni dell’ATO LE/3 nonché quelli provenienti dall’impianto Progetto Ambiente Le/2 utilizzano anche le strade del centro abitato del Comune di Acquarica del Capo come vie di comunicazione, provocando problemi per la salute e l’incolumità Pubblica. Le strade interessate dal transito dei mezzi sono in zona di insediamenti abitativi, commerciali, e scolastici e, pertanto, il traffico dei mezzi contenenti rifiuti assume carattere di estrema pericolosità sia per la compromissione della sicurezza nella circolazione stradale, sia riguardo all’inquinamento ambientale, cui si aggiungerebbe quello legato alla inevitabile percolazione dei mezzi. Per questi motivi il sindaco Ferraro ha deciso di stabilire il divieto di accesso e transito, che non si applica agli automezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti sul territorio comunale.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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