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Alberghiero a Casarano? Il Capo di Leuca non ci sta
Alberghiero a Casarano? Voci di dissenso dal Capo di Leuca. Il Commissario Straordinario del Comune di Tricase e i Sindaci dei Comuni di Alessano, Miggiano, Castrignano
Alberghiero a Casarano? Voci di dissenso dal Capo di Leuca. Il Commissario Straordinario del Comune di Tricase e i Sindaci dei Comuni di Alessano, Miggiano, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Patù, Corsano, Presicce, Andrano e Tiggiano hanno scritto al presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, in merito alla Delibera della Giunta Provinciale sul “Piano di Dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa 2012/2013”. I firmatari chiedono a Gabellone “di riesaminare la decisione adottata con la summenzionata Delibera al fine di accogliere la richiesta dell’IISS Polo Professionale “Don Tonino Bello” di Tricase/Alessano per l’istituzione della sede IPSEOA (ex Alberghiero, Ndr) presso Santa Maria di Leuca con le modalità dallo stesso avanzate, debitamente supportate dalla Delibera del Comune di Castrignano del Capo e dalla disponibilità della Caroli Hotels, presupposti necessari per l’impianto a costo zero dell’istituendo settore alberghiero, tenendo conto che la stessa procedura di richiesta non è stata avanzata dall’IIss Bottazzi di Casarano come si evince dalla Delibera provinciale richiamata in narrativa. I sottoscritti si riservano, in caso di mancato accoglimento della presente da parte della Provincia, di rappresentare in sede regionale le argomentazioni alla base della suesposta proposta di modifiche”. I firmatari della lettera sottolineano anche come “il Polo Professionale “Don Tonino Bello” di Tricase, con Delibera del Consiglio d’Istituto “Razionalizzazione della Rete scolastica”, abbia avanzato richiesta di implementazione di alcuni settori dell’offerta formativa riguardanti l’indirizzo “Servizi socio sanitari” con la nuova istituzione dell’indirizzo “Ottico” e l’indirizzo “Servizi per l’enogastromia e l’ospitalità alberghiera” con l’istituzione di una nuova sede IPSEOA a S. M. di Leuca”. Allo stesso modo ricordano come la Giunta Provinciale, con Delibera n. 308 del 12 dicembre scorso, annunciava il ridimensionamento della rete scolastica rigettando la richiesta con la motivazione che “l’istituzione a S. M. di Leuca dell’indirizzo Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera creerebbe una situazione di interferenza con l’IPSEOA di Ugento…”. In pratica Leuca interferirebbe e Casarano no? I Sindaci dei Comuni del Capo di Leuca ricordano anche come il Polo Professionale di Tricase “abbia attivato negli anni, dei percorsi formativi che ben rappresentano le reali esigenze del territorio del Capo di Leuca e che, in ultimo, la proposta di istituire una nuova sede IPSOA a S. M. di Leuca rappresenterebbe una risposta significativa ai bisogni di un territorio ad alta vocazione turistica in una località del tutto idonea ad ospitare la sede del plesso scolastico”. Così come “l’assicurazione per la messa a disposizione di laboratori di cucina/bar e ricevimento formalizzata dalla Caroli Hotels con nota del 10 novembre scorso e la piena adesione ad ospitare le classi del costituendo Istituto Alberghiero da parte del Comune di Castrignano del Capo, espressa con Delibera n. 181 del 14/11/2011, rendono realisticamente fattibile la proposta dell’IISS “Don Tonino Bello”. E le disponibilità rappresentate sono il frutto non certo di una aprioristica adesione a qualsivoglia proposta, ma la condivisione del percorso ipotizzato dall’Istituto “Don Tonino Bello” con il quale i due soggetti hanno sempre collaborato, al fine di offrire al territorio di cui sono espressione opportunità di impulso al tessuto sociale ed economico, ognuno nell’ambito dei rispettivi ruoli. Quindi si può affermare che la disponibilità, addirittura in forma gratuita, di un soggetto economico privato è il segno della fiducia riposta in chi ha ideato e fortemente creduto ad una proposta che coniuga perfettamente le finalità della formazione con le esigenze del mondo del lavoro così dimostrando una sintonia col territorio di cui l’Istituto “Don Tonino Bello” è parte integrante. Tutto ciò senza considerare che da un punto di vista logistico tutta l’area che costituirebbe il bacino di utenza dell’istituendo indirizzo alberghiero gravita naturalmente, per le più svariate ragioni, a Tricase rendendo quindi più agevole il contatto degli studenti e delle loro famiglie con la sede centrale. Che oltremodo, quindi, la dislocazione sul territorio del costituendo Istituto agevolerebbe l’utenza scolastica del Basso Salento in quanto S. M di Leuca risulterebbe molto più vicina come località rispetto a Ugento e Santa Cesarea con un notevole risparmio anche economico per le famiglie degli studenti”. I firmatari concludono la loro missiva ritenendo che “la decisione della Giunta Provinciale comporta una penalizzazione per tutto il Comprensorio dei Comuni del Capo di Leuca, che necessita di servizi in grado di dare nuovo impulso al tessuto sociale ed economico del territorio oltre a privare della preziosa opportunità, per gli studenti e le loro famiglie, di poter disporre in loco di una scuola alberghiera”. La palla ora passa la presidente Gabellone…
Giuseppe Cerfeda
“E Tricase sta a guardare…”
“In occasione del riordino scolastico degli Istituti superiori, il “Don Tonino Bello” di Tricase/Alessano si è fortemente speso per avere un indirizzo alberghiero al fine di valorizzare in modo appropriato la vocazione turistica del territorio. Purtroppo tale scelta è stata modificata dalla Provincia, che ha ulteriormente potenziato Ugento. La crisi amministrativa del Comune di Tricase si evidenzia anche in situazioni come queste. E pare, e se così fosse sarebbe molto grave, con l’avallo di Consiglieri provinciali che rivestono ruoli politici importanti, che remano contro il territorio del quale sono espressione. A tutti noi capire da dove incominciare questa battaglia che prima che essere politica, è culturale”.
Massimo Marra – Tricase
Appuntamenti
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E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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