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Avifauna: ecco il libro di Roberto Gennaio
“Passaggio a Sud Ovest. L’avifauna acquatica del Parco Naturale Litorale di Ugento” (Edizioni Grifo di Lecce) è il titolo del quarto libro del naturalista salentino Roberto Gennaio, Tecnico per la Tutela dell’Ambiente presso il Dipartimento Provinciale di ARPA Puglia. Si tratta di un lungo lavoro di ricerca frutto di pazienti appostamenti e di osservazioni che il naturalista ha svolto nel corso degli anni nel Parco Naturale Litorale di Ugento, fotografando tra i cannetti e gli acquitrini, con non poche difficoltà, uccelli migratori relegati all’ambiente acquatico, molti rarissimi e inseriti nel libro rosso dei vertebrati italiani.
Il volume, corredato da centinaia di foto a colori, porta in rassegna circa 60 specie di uccelli dei circa 110 che sono stati censiti sull’intero biotopo, alcuni comuni come la gallinella d’acqua, la folaga, il tuffetto, il gabbiano, l’airone cenerino; altri rari o poco comuni per il nostro territorio, come la gru, l’airone bianco maggiore, il pendolino, il martin pescatore, il gabbiano corallino, la spatola, il fenicottero, il fistione turco, un’anatra in serio pericolo di estinzione che ha nidificato proprio in questi specchi d’acqua. Per ogni specie è stata redatta una significativa carta d’identità utile per il riconoscimento, nella quale vengono riportate anche informazioni riguardo l’alimentazione, il periodo in cui è più facile osservare la specie, le leggi di tutela, la presenza nel biotopo, lo stato di conservazione secondo le linee guida IUCN. E’ ovvio che molte di queste specie descritte e osservate presso l’area umida del Parco Naturale Litorale di Ugento possano essere osservate anche presso altre importanti zone umide del Salento, quali la Riserva Naturale Statale delle Cesine, i Laghi Alimini, i laghetti di San Cataldo, la Palude del Capitano.
Arricchiscono la pubblicazione molte “finestre”, così come le definisce l’Autore, che si intercalano tra le descrizioni delle singole specie dell’avifauna e che illustrano di tanto in tanto i vari habitat e alcuni aspetti della ricca biodiversità (anfibi, insetti, piante rare) presente nelle zone umide. Il lavoro di ricerca e di divulgazione svolto dal naturalista si propone ancora una volta di sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dell’ambiente che ci circonda, spesso poco conosciuto anche dagli stessi conterranei, come il Parco Naturale Litorale di Ugento, e che come uno scrigno conserva ancora una ricca biodiversità, tutta da scoprire, da conoscere e da rispettare. Non a caso il 2010 è stato proclamato dall’ONU Anno Internazionale della Biodiversità.
Appuntamenti
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Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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