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Cronaca

Droga: fermi a Martano, Poggiardo e Nardò

Carabinieri in azione nel cuore del Salento: tre arresti per spaccio, in particolare a Martano fermato un ragazzo appena 18enne. A Nardò è intrervenuto il Nucleo Cinofilo e grazie al fiuto di Boss

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I Carabinieri della Stazione di Martano hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione fini spaccio di stupefacenti Gabriele Ingrosso, 18enne del luogo, piastrellista, incensurato. Sottoposto a perquisizioni personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 117 gr. di marijuana e materiale utile per il confezionamento della stessa. L’arrestato è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.


A Poggiardo, invece,  i m Carabinieri, hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione a fini di spaccio Matteo Borgia, 23enne del luogo, celibe, studentem trovato in possesso di 4 dosi (per complessivi grammi 2,5)  di cocaina, materiale per confezionamento dosi, euro 95,00  in  vario  taglio  provento  dell’attività di spaccio. L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Lecce.

A Nardò, infine, manette intorno ai polsi di un uomo che aveva in casa, 2 grammi di cocaina e 4. di marijuana suddivisi in dosi pronte per essere spacciate nonché un bilancino di precisione e materiale atto al confezionamento dello stupefacente. Giuseppe Gaballo, 31enne del posto aveva già da tempo destato l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Nardò in quanto da qualche mese da e per la sua abitazione, in pieno centro, era stato notato, dalle pattuglie in normale servizio di controllo del territorio, un via vai di persone di diverse età, sia uomini che donne a tutte le ore del giorno e della notte. Insospettiti da tali frequenti e insoliti movimenti di auto nella zona, i Carabinieri hanno studiato per un po’ di tempo i movimenti intorno alla casa ed i tragitti dei soggetti che frequentavano l’abitazione. Dopo aver avuto come riscontro l’ennesima cessione di stupefacente ad un tossicodipendente della zona, sono entrati in azione, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Modugno (BA). Dalla perquisizione personale e domiciliare, dove si sono distinti il fiuto infallibile e l’esperienza di Boss il cane “pastore tedesco” in dotazione al Nucleo Cinofili, sono venute fuori droga e annessi. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e l’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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