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Strade: quegli alberi… fuorilegge
“Alberi sul margine della strada troppo vicini alla carreggiata? La Cassazione penale, di fatto, dichiara fuorilegge migliaia di strade”: è quanto afferma Giovanni D’Agata
“Alberi sul margine della strada troppo vicini alla carreggiata? La Cassazione penale, di fatto, dichiara fuorilegge migliaia di strade”: è quanto afferma Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”. Spiega D’Agata: “Secondo la Suprema Corte, che ha condannato un addetto dell’Anas, i tronchi pericolosi devono essere situati ad almeno sei metri dall’asfalto o in alternativa ci deve essere il guardrail. Quante vittime della strada piangiamo ogni anno perché a bordo di veicoli terminano la propria corsa contro gli alberi posti sul margine della carreggiata? Sicuramente centinaia, per non parlare di tanti feriti, anche gravi perché finiscono contro tronchi molto spesso non riparati da protezioni”. A seguito della sentenza della Cassazione penale, Giovanni D’Agata sostiene: “Da oggi i proprietari o gestori delle strade dovranno osservare ancora maggiori attenzioni, perché se gli alberi si trovano entro sei metri su tutte le strade extraurbane, possono considerarsi fuorilegge”.
Gli ermellini, con la decisione in esame, partendo dall’analisi dell’articolo 26 comma 6 del regolamento d’attuazione del codice della strada secondo cui “la distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 m”, hanno ritenuto che tale norma avesse effetto anche retroattivo e si applicasse, quindi anche ai fusti arborei preesistenti dalla data di entrata in vigore del citato regolamento ossia l’1 gennaio del 1993, superando così un equivoco durato ben 18 anni. Nel caso di specie, i giudici della Suprema Corte decidendo sulla condanna di un capo cantoniere dell’Anas di Foligno, hanno ritenuto necessaria ai fini del superamento della colpevolezza dell’addetto – condannato ad un anno e sei mesi – la messa in sicurezza, attraverso la predisposizione di “un idoneo guardrail nel tratto di strada dove si trovava la pianta” ed in particolare la statale “centrale umbra” che presenta ai margini una bellissima fila di alberi secolari ma che costituiscono un evidente pericolo per gli automobilisti. Per D’Agata “questa decisione rappresenta un invito a tutti gli enti proprietari e gestori delle strade extraurbane a porre in essere tutte le più idonee cautele per la messa in sicurezza delle stesse attraverso la predisposizione dei guardrail nei tratti dove sono presenti alberi a meno di sei metri dalla carreggiata; essa apre, inoltre, la possibilità di poter procedere alle richieste di risarcimento danni per tutte le vittime e gli eredi di chi ha perso la propria vita o ha riportato lesioni in conseguenza dello scontro con piante sul ciglio delle strade ove non sia intervenuta la prescrizione”.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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