News & Salento
Miccoli, che delusione!
Tradimento! Perché il calcio uno come Falcone lo adotta come bandiera, che issa in alto come campo di lotta e di battaglia, perché la giustizia passa anche attraverso tutto ciò che è aggregazione, ritrovo, stare insieme.
In questi giorni un nostro conterraneo salentino, una di quelle persone che investendo sulle sue doti e capacità è riuscito ad affermarsi, Fabrizio Miccoli, è sotto l’occhio del ciclone mediatico a causa di un’intercettazione telefonica che lo trova a parlare con il figlio di un capomafia attualmente in carcere. Lui è salentino, ed è molto ammirato da tutti, nonché preso a esempio da seguire. Non è certo nostro intento infangare la sua persona, però quanto accaduto non dovrebbe, a mio avviso, poter passare inosservato e taciuto.
Pasolini lo sapeva bene: il calcio è poesia. Lui, il poeta affermato e dannato che guardava affascinato le geometrie in movimento su quell’erba verde fitta e corta. Lui, che tirava calci divertendosi, in periferia, tra i borgatari più umili, su un campetto di fango e terra sterrata.
Il calcio è un ragazzo di colore che entra in una ricevitoria e punta le sue poche monete sulla Nigeria da cui proviene, che dovrà incontrare le furie spagnole pluridecorate. Si affida all’impossibile e chiede che qualcuno gli dica quanto potrà intascare lui in caso di vincita della sua squadra. Avrebbe vinto cinquanta euro. Avrebbe vinto, perché le ‘furie rosse’ si impongono con un secco 3 a 0 che straccia la ricevuta della scommessa del ragazzo.
Ma non la passione, quella resiste e tiene duro. Alla fatica e ai travagli quotidiani, alle sconfitte e alle disperazioni della vita, che spesso ti prende alle spalle e ti tradisce. Non cede, non molla, non demorde la passione. è lui, il calcio, che nutre il rapporto tra padri e figli, che spesso rinsalda e riscalda quello tra amici, e che qualche volta logora quello tra marito e moglie. Ma fa niente.
Alessandro De Blasi
Appuntamenti
Passeggiata tra la cartapesta e le chiese di Galatina. Oggi
E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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