News & Salento
Più verità e sincerità
Come non soffermarsi e riflettere sui grandi temi che trovansi pesantemente e drammaticamente sul tappeto? Come fingere di ignorare, o sottovalutare scriteriatamente, la pesante crisi economica e finanziaria che attanaglia lo scenario internazionale…
Come non soffermarsi e riflettere sui grandi temi che trovansi pesantemente e drammaticamente sul tappeto? Come fingere di ignorare, o sottovalutare scriteriatamente, la pesante crisi economica e finanziaria che attanaglia lo scenario internazionale, i focolai di guerra e i disordini sparsi per lo meno su una decina di aree del pianeta, i fenomeni di terrorismo, la realtà del buco nell’ozono, le diffuse situazioni di fame e miseria e, infine, per quanto riguarda il nostro Paese, le perenni diatribe fra schieramenti politici, i conti pubblici in difficoltà, il debito dello Stato ampiamente superiore al prodotto interno lordo e così via?
E però, avvertendo l’impatto, aggiuntivo, forte e cospicuo dei problemi “terra terra” della cosiddetta quotidianità, viene, in pari tempo, di pensare che valga anche la pena di calarsi, senza soluzione di continuità, nelle faccende frazionate, ma non meno concrete e prossime, che toccano, momento per momento, ciascun cittadino, vuoi come singolo, vuoi come membro della collettività.
In pratica, insomma, è il caso che tutti, indistintamente, siamo più pragmatici, e in particolare più sinceri e seri, con noi stessi, non esitando a dire la nostra – anche a rischio di andare contro corrente – ogni qual volta ci rendiamo conto che i sistemi e le mode circostanti sono prevalentemente ammantati da effimere promesse di benefici e godimenti, quando, addirittura, non si rivelano dannosi per il corpo e per la mente.
Si sono intessute infinite discussioni sugli abnormi aumenti dei prezzi negli ultimi dieci/undici anni, mettendoli pressoché automaticamente in relazione con l’entrata in vigore dell’euro, quasi che la nuova moneta avesse portato con sé una sorta di irresistibile lievito. Ma quando mai!
Come è noto, da che mondo è mondo, v’è chi vende e v’è chi compra. In realtà, nel periodo in questione, non si sono registrati, nell’insieme, significativi, spontanei e ineludibili processi di ascesa dei costi con riferimento ad importanti beni naturali e/o materie prime (anche per quel che attiene al petrolio, bisogna infatti ricordare che il prolungato aumento, a tratti peraltro rientrato, della quotazione per barile è stato in buona parte controbilanciato dalla svalutazione della divisa di riferimento, cioè il dollaro, rispetto a numerose monete, fra cui l’euro).
Di contro, sono intervenute manovre subdole e, diciamolo apertamente, truffaldine, per opera di una certa, e purtroppo vasta, componente fornitrice di merci o servizi, con spudorato impinguamento dei rispettivi introiti, a scapito e con spoliazione dei compratori: come se la predetta componente avesse messo le mani nelle tasche di questi ultimi.
Al che, come regolarsi? Bisogna muoversi senza indugio e tirando dritto, solamente in tal modo tante situazioni potranno ritornare ad uno stadio, se non del tutto normale, per lo meno sostenibile. In concreto, ad esempio, si compili una bella lista di beni e di prestazioni di largo spettro, si parta dai relativi prezzi a fine 2000, dopodiché si operino equi aggiornamenti, abolendo però, contestualmente, i prezzi e le tariffe, a dir poco molto più esosi, oggi praticati e richiesti.
Guardia di Finanza, Agenzie delle Entrate, Vigili Urbani, in aggiunta ai compiti meritori che già svolgete, ponete mano ad una nuova opera in tal senso, opera dall’esito non improbabile, purché la si avvii con fermezza: i risultati non mancheranno di arrivare.
Parliamo ora di pubblicità. Trattasi di un autentico veleno, dagli effetti oramai divenuti mortali: sembra, perciò, opportuno e salutare assestarle, allegoricamente, una sonora sberla, sia per la forma, sia per la petulante intensità, sia per i contenuti.
Come è possibile ascoltare ad ogni piè sospinto slogan/proposte del genere: “Cogli l’occasione, mettiti alla prova, la tale autovettura può essere tua a soli 23.600 euro” (circa quarantacinquemilioni delle cessate lire)? Siamo matti? Gli ideatori e i propagatori di tali annunci dovrebbero semplicemente guardarsi allo specchio e sotterrarsi per la vergogna. Siffatte “offerte”, per molti cittadini, corrispondono ad un anno/un anno e mezzo di stipendio, per non parlare dei pensionati, sicché il meccanismo prevalente che ne può derivare è quello di far impazzire gli animi, di stimolare il compimento di passi azzardati e spropositati.
Proprio l’antitesi di un esempio/segnale di civile progresso e comportamento.
Per finire, in tema di stipendi e salari, viene osservato e affermato che con 1000/1200 euro al mese non si riesce a campare. Orbene, tale indicazione costituisce un formidabile messaggio, senza però essere puntuale e fedelmente realistica.
In verità, si impone di distinguere da caso a caso. Talvolta, vedasi un single il quale vive in famiglia e non ha praticamente alcun onere connesso con il proprio sostentamento, i 1000/1200 euro bastano e avanzano pure. Talvolta, cioè allorquando a valle di tale livello di retribuzione o entrata vi sia un intero nucleo familiare, certamente i 1000/1200 euro non si palesano sufficienti.
Morale, su questi delicatissimi argomenti, ci si deve esprimere con completezza e precisione, diversamente si finisce col fare mera demagogia: e al punto in cui siamo situati, non si avverte proprio il bisogno di ventate demagogiche.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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