News & Salento
Squinzano: ruba nell’auto del… nipote
E poi chiamateli “affari di famiglia”… Ci sta (purtroppo) che in giro circolino soggetti un po’ troppo interessati al contenuto di auto altrui. Ci sta anche che alcuni passino
E poi chiamateli “affari di famiglia”… Ci sta (purtroppo) che in giro circolino soggetti un po’ troppo interessati al contenuto di auto altrui. Ci sta anche che alcuni passino alle vie di fatto e si impossessino di quel contenuto, con corollario di effrazioni e danni. Ci sta anche (per fortuna) che sul più bello il malvivente di turno sia colto sul fatto e finisca la sua giornata in carcere, previo passaggio da una caserma dei Carabinieri. Ci sta molto meno, invece, che il ladro scopra poi per caso di aver scelto, tra tutte le autovetture possibili, proprio quella di un suo nipote… E tutto per la ragguardevole cifra di 18,70 euro. Insomma, ce ne sono di ingredienti curiosi nella vicenda di Giovanni Maggio, 45enne pluripregiudicato nativo di Squinzano, con precedenti anche per furto, protagonista di una incursione ai danni di una Renault “Twingo” parcheggiata proprio nella cittadina squinzanese. L’uomo, a metà giornata, stava gironzolando in centro città, sino a quando si è fermato nei pressi dell’utilitaria Renault: qualche attimo, un discreto armeggiare sulla serratura dello sportello del passeggero e via, un salto nell’abitacolo a rovistare. Troppo preso evidentemente alla ricerca di bottino, non si è però accorto che le sue mosse erano attentamente seguite da un carabiniere della Stazione di Squinzano che, libero dal servizio, nel transitare da lì aveva scorto quel volto assai ben conosciuto e si era insospettito. Decidendo, così, di appartarsi e di assistere a tutta la scena. Così, quando il Maggio ha accennato ad allontanarsi in bicicletta, il militare ha avuto buon gioco nell’agire prontamente, riuscendo a sorprenderlo e a bloccarlo sino all’arrivo della pattuglia della Stazione di Squinzano. Tradotto in caserma, l’uomo è stato perquisito e trovato in possesso, appunto, di spiccioli per un totale di 18,70 €: ossia la somma che il proprietario della “Twingo”, nel frattempo giunto negli uffici militari per denunciare il furto, ha dichiarato di essersi visto sottrarre da un portacenere della vettura. E qui la sorpresa, per il Maggio che intanto era ancora ristretto in camera di sicurezza, di udire la voce della vittima e di riconoscervi quella di un suo nipote. Ora, intanto, sono scattate le manette e la custodia cautelare presso la Casa circondariale di Lecce-Borgo San Nicola, con l’accusa di furto aggravato.
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
News & Salento
Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,
Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule
Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio.
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori.
Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.
Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.
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