News & Salento
Telenorba: tagli al personale e redazioni periferiche cancellate
L’emittente pugliese licenzierà 74 dipendenti, per lo più personale impiegato nelle sedi periferiche ma anche qualche dipendente della sede centrale di Conversano.
La crisi miete le sue vittime anche in tv. Telenorba, che i numeri indicano come la prima televisione privata locale si appresta ad effettuare consistenti tagli al personale.
L’emittente pugliese licenzierà 74 dipendenti, per lo più personale impiegato nelle sedi periferiche ma anche qualche dipendente della sede centrale di Conversano.
La Tv guidata da Luca Montrone, esce da due anni di cassa integrazione e da conti in rosso dovuti alla crisi economica che si è innestata peraltro in un momento difficile del mercato televisivo privato, il passaggio al digitale terrestre. Lo stesso Montrone, a differenza dei sindacati ha riferito che “Per ora i nostri piani parlano di 57 esuberi, il resto è da vedere. La crisi economica, le reti nazionali e gli ultimi governi che hanno ridotto i contributi all’editoria radiotelevisiva”, ha aggiunto, “hanno portato l’intero sistema a essere in grave difficoltà”.
Tra i 74 esuberi indicati dai sindacalisti anche 14 giornalisti. L’Assostampa Puglia ha intanto fatto sapere che cercherà qualsiasi soluzione alternativa ai licenziamenti. Due per ora le ipotesi: il contratto di solidarietà o una nuova cassa integrazione. I tagli cominceranno come detto dalle redazioni periferiche e già nei mesi scorsi sono state chiuse le redazioni di Brindisi, Taranto e Campobasso. Le prossime che paiono avere il destino segnato sono quelle di Foggia e Potenza. Il piano di Telenorba prevede una drastica riduzione dell’organico che oggi è di 196 dipendenti di cui 42 giornalisti. La crisi per Telenorba ha segnato il passo nel 2011, quando, dopo anni di utili e la perdita limitata del 2010 (10 mila euro), il deficit ha superato la soglia dei due milioni di Euro: 2,16 milioni nel 2011 e 2,44 milioni nel 2012.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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