News & Salento
Tricase sotto le Stelle… e nell’orto del nonno
“Tricase sotto le Stelle”: il centro in festa per la prima edizione dell’evento che coinvolgerà il cuore della città domenica 31 luglio. Nata dalla stretta
“Tricase sotto le Stelle”: il centro in festa per la prima edizione dell’evento che coinvolgerà il cuore della città domenica 31 luglio. Nata dalla stretta collaborazione tra l’Associazione Commercianti e l’Amministrazione Comunale di Tricase, la manifestazione, ricca di appuntamenti musicali, giochi, degustazioni di prodotti tipici e artigianato locale, punta a trasformare la zona commerciale in una grande isola pedonale. Da via Roma, passando da Piazza Cappuccini, per finire in Piazza Pisanelli e fino a via Stella d’Italia e il centro storico, tutte le attività commerciali resteranno aperte per l’intera serata per accogliere turisti e residenti che decideranno di scegliere Tricase e apprezzare le bellezze del posto. Artisti di strada, giochi gonfiabili, il lunapark, il mercatino delle pulci, l’esposizione di auto e moto d’epoca e il concerto di Antonio Amato Ensemble con la sua pizzica travolgente. Un modo nuovo di vivere e ammirare Tricase. (Annalisa Nesca)
Nell’orto del nonno…
Nell’ambito della manifestazione “Tricase Sotto Le Stelle”, di domenica 31 luglio, l’Associazione di Promozione Sociale “Linfa Tumara” organizza la terza edizione di “Nell’orto del nonno: il cesto di ortaggi più ricco e più bello”. Parteciperanno alla gara contadini locali che, con i loro prodotti orticoli, confezioneranno i cesti da esporre e sottoporre a valutazioni e commenti dei visitatori. “Lo scopo dell’evento”, spiega la dott.ssa Lucia Accogli, dell’Associazione Linfa Tumara, “è quello di mettere in risalto la biodiversità agraria locale, ricca di varietà orticole e di frutti che ormai stanno scomparendo perché non più coltivati. Sino a trenta anni fa, il Salento ed il comprensorio di Tricase hanno vantato una biodiversità agraria assai elevata; purtroppo oggi non è più possibile stimare quante e quali varietà venissero coltivate e quante ne siano ormai estinte. Gli stessi contadini fanno fatica a ricordare i nomi (“ma non i sapori”) delle antiche varietà colturali e conservano memoria delle pratiche agricole necessarie per ciascuna di esse. Adesso invece le industrie sementiere forniscono sia sementi che piantine già pronte al trapianto, tutte uguali e coltivabili con tecniche agricole standardizzate. La grande sfida”, conclude Lucia Accolgi, “è recuperare e ripristinare una produzione agricola locale che soddisfi i fabbisogni degli stessi consumatori e garantisca sapori e principi nutritivi ormai dimenticati, garantendo il binomio alimentazione-salute, arginando (soprattutto nei giovani) quelle moderne abitudini alimentari che spesso impongono regole e comportamenti non sempre compatibili con il benessere”.
Appuntamenti
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Attualità
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Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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