News & Salento
Vadrucci: “Legge nuova per gli artigiani”
Proposta di Legge per lo sviluppo, la promozione e la tutela dell’artigianato leccese. Mario Vadrucci insiste: “Si punti sempre più sulla formazione professionale”
Il suicidio di un 29enne, di Scorrano, portato all’estremo gesto da un lavoro che non c’era più. Il giovane era un artigiano della pietra leccese e a quanto ci dicono era anche piuttosto bravo. Ha voluto esprimere il proprio cordoglio anche il Segretario Generale della Confartigianato leccese e Consigliere regionale, Mario Vadrucci: “Esprimo particolare vicinanza alla tragedia che ha colpito la famiglia del giovane Antonio Maggio di Scorrano, suicida perché non riusciva a trovare lavoro. Come Segretario generale della Confartigianato Lecce, mi faccio portavoce di un sentimento di profonda solidarietà da parte di tutta l’Associazione e la categoria che rappresento, perché quello che è successo al giovane disoccupato, purtroppo, è emblematico di una situazione di tremendo disagio che si trovano a vivere tutte le nuove generazioni, salentine e italiane, di fronte alla mancanza più assoluta di qualsiasi sbocco per il futuro. Il giovane Antonio Maggio era un artigiano della pietra leccese e, a detta di chi lo conosceva, molto talentuoso e pieno di creatività. Ci rammarica profondamente questo suo gesto estremo e ci pone davanti, con drammatica evidenza, ad una crisi economica che, soprattutto nel Meridione d’Italia, ha falcidiato migliaia e migliaia di aziende e portato ad una disoccupazione dalle cifre record. Tutti noi, ancora una volta, dobbiamo capire che bisogna darsi da fare, tutti insieme, per porre fine a questa emorragia di posti di lavoro e per potere ridare al nostro Paese e ai tanti e tanti giovani, delusi o preoccupati, una nuova speranza per il proprio futuro”. E già, per l’artigiano di Scorrano purtroppo non si può più fare nulla e questo resterà un cruccio per tutti, ma qualcosa per gli altri artigiani bisognerà pur fare. E Vadrucci in questi giorni è protagonista alla Regione di una proposta di Legge per lo sviluppo, la promozione e la tutela dell’artigianato leccese. “A distanza di 27 anni dalla legge quadro sull’artigianato n.443/85”, spiega Vadrucci, “si rendeva assolutamente necessario un nuovo strumento di legge che regolamentasse la materia e soprattutto ammodernasse il settore dell’artigianato pugliese che continua a caratterizzarsi come fiore all’occhiello della nostra regione e come il settore che meglio di altri ha saputo resistere ai colpi della crisi che si è abbattuta su tutto il comparto produttivo locale. Ritengo questa proposta di legge un passo importante per una migliore consapevolezza della ricchezza che rappresenta il settore artigianale per l’economia pugliese e della necessaria difesa e valorizzazione. Fra le altre cose, vengono conservati gli organismi di autogoverno della categoria, come le Commissioni provinciali e regionali per l’artigianato”.
Il segretario della Confartigianato leccese poi specifica: “Qualificante, in questa proposta di legge, è tutto il capitolo riguardante la Tutela e la Valorizzazione dell’Artigianato Artistico, vale a dire tutti quei mestieri artigianali che con gli anni sono andati diminuendo ma che rappresentano ancora il marchio di una forte tipicità della nostra produzione artigianale. Del tutto necessarie, quindi, delle misure che proteggano e incoraggino quelle lavorazioni particolari, peculiari delle varie aree geografiche pugliesi, che rappresentano la nostra storia culturale e che rischiano di scomparire”.
Poi Vadrucci insiste su quello che è sempre stato un suo chiodo fisso: “In questo senso, più che mai necessario appare puntare sulla formazione professionale: allo scopo di incentivare l’avviamento dei giovani nel mondo del lavoro e di promuovere lo sviluppo di specifiche professionalità nell’ambito dell’artigianato artistico, si riconosce la qualifica di “Bottega-Scuola” alle imprese artigiane, dirette e gestite da un titolare che viene qualificato come “Maestro-Artigiano”, coadiuvato anche, se necessario, da un “Maestro-Artigiano” pensionato. Queste “botteghe- scuola”, se rispondenti ai requisiti richiesti, possono essere beneficiarie di sovvenzionamenti da parte della Regione Puglia”.
Tutti i numeri dell’artigianato pugliese
In Puglia le imprese artigiane sono 77.580, il 20,1% delle imprese totali. Ogni giorno nascono 21 nuove imprese. Gli imprenditori artigiani sono 96.248, di cui 90.027 titolari e 6.221 collaboratori.
Le imprenditrici artigiane sono 15.576, il 16,2% degli imprenditori, di cui 13.540 donne titolari e 2.036 collaboratrici. I giovani imprenditori artigiani sotto i 35 anni sono 19.889 (il 20,7% degli imprenditori artigiani), di cui 3.920 donne (il 19,7% dei giovani artigiani under 35).
I dipendenti nell’artigianato sono, in totale, 90.744. Gli apprendisti nell’artigianato sono 11.527, il 40,4% degli apprendisti. La dimensione media è 2,5 addetti per impresa artigiana. Le Microimprese (fino a 10 addetti) sono 259.780, il 95,5% delle imprese. Le Imprese con meno di 20 addetti sono 268.026, il 98,5% delle imprese. Le Piccole imprese (fino a 50 addetti) sono 270.998, il 99,6% delle imprese. Nella provincia di Lecce le Imprese artigiane sono: 19.238, il 26,7% delle imprese.
Giuseppe Cerfeda
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Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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