News & Salento
Tricase: “Telenovela-Segretario”, Atto III
Polemica senza fine tra Segretari e Sindaco Coppola. Dopo la replica del primo cittadino, nuova esternazione dei 5 Segretari comunali
Polemica senza fine tra Segretari e Sindaco Coppola. Dopo la replica del primo cittadino, nuova esternazione dei 5 Segretari comunali
Il sindaco Coppola e le opinioni sgradite
“Le esternazioni del Sindaco ci inducono-nostro malgrado- a ritornare sull’argomento per alcune doverose puntualizzazioni.
Prescindendo dal merito, si preannunciano roboanti e minacciose comunicazioni agli organi superiori per presunte gravi offese ricevute che, siamo convinti, non avranno sviluppi. Dissentire pacatamente da scelte effettuate da un organo elettivo, con argomentazioni non certo irrispettose, non configura infatti alcun reato o illecito disciplinare. Tanto più se espresse da liberi cittadini che, per chiarezza verso i lettori, precisano di svolgere la professione di Segretario Comunale.
Nel nostro intervento, in sintesi, avevamo sollevato le seguenti questioni di merito:
a) è errato affermare che le funzioni di Segretario possono essere svolte indifferentemente dal Vicesegretario;
b) non è condivisibile sostenere che dei bravissimi Capisettore non hanno bisogno di una figura di vertice con compiti di coordinamento;
c) un Segretario, per svolgere efficacemente il proprio ruolo, per un Comune delle dimensioni di Tricase, ha bisogno di un tempo adeguato e 12 ore non lo sono;
d) non è vero che i Segretari non hanno responsabilità:per legge sono soggetti qualificati ad assicurare la legittimità dell’azione amministrativa; i loro diritti sono previsti dai Contratti Nazionali di Lavoro;
e) se proprio occorre risparmiare non è opportuno farlo partendo dai costi sostenuti per il Segretario.
Non abbiamo mai qualificato illegittima la decisione di avvalersi del segretario comunale in convenzione per 12 ore settimanali; ma, tenuto conto delle peculiarità dell’ente e, nell’ambito del legittimo diritto di critica, abbiamo stigmatizzato le motivazioni assunte a sostegno della scelta, tese a sminuirne e marginalizzarne il ruolo (“le funzioni che ha sono minime, non ha nessuna responsabilità, ha molti diritti e tutele, sono sottomessi alla politica etc.). Dove sarebbe la grave offesa all’istituzionale comunale?
Abbiamo colto in esse più il riflesso della sua appartenenza -virtuale- alla corporazione dei Capisettore che la serena analisi di un amministratore pubblico.
Sappiamo perfettamente che dopo la legge Bassanini il Segretario non è tenuto a esprimere il parere di legittimità; tuttavia la legge gli riserva il compito di collaborare con tutti gli organi al fine di garantire la legittimità dell’attività amministrativa. Sembra poco, ma non lo è.
Inoltre, come forse non tutti sanno, avere una Convenzione dà diritto al Segretario a percepire una maggiorazione del 25 % alla propria retribuzione. Sarebbe questa la difesa corporativa?
La decisione, per quanto ci riguarda, è comunque ormai “archiviata”: il futuro e i cittadini diranno quanto sia stato oculato partire proprio dal sacrificio del Segretario a tempo pieno per iniziare a risparmiare. Noi siamo dell’opinione che sia stato un grave errore, per le considerazioni e i termini con cui è stato adottata.
Il Sindaco ha sottolineato che, in un periodo di restrizioni, le riduzioni di spesa non siano un pretesto ma “una inderogabile necessità”. Ci è sembrato di capire, quindi, che la decisione di ridurre le spese per il Segretario Generale sia la prima di una lunga serie, in ciò perfettamente in linea con la spending review del Governo nazionale.
Se sarà così, sarà un atteggiamento giusto e condivisibile, già in corso in moltissimi Enti locali, allo stremo per i numerosi tagli ai trasferimenti da parte dello Stato. La maggior parte di essi sono costretti ad aumentare al massimo le imposte locali, con le drammatiche conseguenze sul piano sociale ed economico, ma stanno adottando decisioni coerenti anche sul risparmio della spesa. Basti pensare, a titolo esemplificativo, alle decisioni di ridurre il numero dei dirigenti, di diminuire le loro retribuzioni variabili, di rinunciare alle consulenze, agli incarichi esterni e al lavoro interinale, di ridurre o annullare le indennità di Sindaci e amministratori.
Sono scelte difficili, a cui tuttavia assistiamo tutti i giorni a causa della nostra professione e che, da liberi cittadini, confidiamo che vengano coerentemente attuate anche a Tricase”.
Francesco Arena, Marcella De Carlo, Nunzio Fornaro e Roberto Orlando (Segretari Comunali)
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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