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Cronaca

Ora rubano pure… le maniglie!

Non solo furti di rame e ferro. Bande dell’ottone rubano maniglie, targhe professionali, pomelli e citofoni dei portoni d’ingresso dei condomini…

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Non  bastava la corsa al nuovo oro rosso, il  rame, e ai tombini di ghisa, ma la carenza di materie prime ed i loro prezzi alle stelle stanno facendo nascere nuove tendenze criminali: adesso ci sono anche i ladri di maniglie, targhe professionali, pomelli e citofoni d’ottone.


Arrivano allo “Sportello dei Diritti”, infatti, da ogni dove del nostro Paese le segnalazioni di questo tipo di furti: dai portoni, stanno andando letteralmente a ruba pomelli e battenti di ottone.


porta forzataTra le vittime ci sono i condomini e qualche palazzo storico. È la notte il momento prescelto perché al calar delle tenebre i ladri s’impossessano dei pomelli dei palazzi e i batacchi dei portoni antichi. Furti di piccolo spessore, certo, nondimeno fastidiosi come qualsiasi forma di sottrazione. Una delle cause principali, come da tempo va a denunciare Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è la crisi economica per la quale molti cittadini si ritrovano ad essere costretti ad arrangiarsi rubando questo tipo di materie prime che, una volta rivendute, consente un facile guadagno, un tempo prerogativa soprattutto degli stranieri dell’est europeo, oggi diffusi anche fra gli italiani.

Vecchi o nuovi, non importa: tanto la loro destinazione è di solito un forno, per la fusione. Anche perché le quotazioni dell’ottone sono in crescita nel mercato della rottamazione e seguono solo quelle del rame, che fa più gola negli ambienti della criminalità.


Solo così può spiegarsi l’ondata di furti che ha lasciato increduli i condomini presi di mira. Sono diversi, infatti, le città ed i quartieri dove viene segnalato il fenomeno, certamente in escalation e perciò da non sottovalutare da parte delle forze dell’ordine anche perché a pagare sono sempre ignari cittadini e i  palazzi storici che rendono unici i nostri centri urbani.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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