Castrignano del Capo
Servirono detersivo a cliente bar: in 3 a processo
Accusati di lesioni personali gravissime il titolare e due dipendenti del bar di Castrignano del C. ritenuti responsabili dell’episodio che vide un 28enne rischiare la vita
A distanza di quasi un anno arriva la citazione diretta in giudizio per le 3 persone ritenute responsabili della condotta colposa che portò, in un bar di Castrignano del Capo, a servire ad un cliente del detergente per lavastoviglie.
Era il 18 gennaio. Stefano, 28enne del posto, entrò nel locale chiedendo dell’acqua per poter assumere un antinfiammatorio.
Al bancone, per sbaglio, gli versarono del liquido caustico. Il ragazzo fu ricoverato ed operato d’urgenza. Salvo per miracolo, dopo l’asportazione dello stomaco ed una riabilitazione tutt’altro che semplice, Stefano ha ripreso la sua vita in mano con nuovi progetti.
Le accuse
L’inchiesta intanto è andata avanti ed oggi T.M., di 39 anni, legale rappresentante del bar, e i dipendenti M.G., 43 anni e R.F., di 24, tutti residenti a Castrignano del Capo, sono citati in giudizio con l’accusa di lesioni personali gravissime.
Per l’accusa, il legale rappresentante dell’attività, sarebbe colpevole di non aver disposto un adeguato manuale di autocontrollo per il corretto utilizzo della lavastoviglie e per la procedura di pulizia; inoltre non avrebbe disposto sistemi di protezione dei relativi detersivi in modo da evitare il rischio che fossero somministrati alla clientela.
Per ciò che concerne i due dipendenti, invece, M.G. sarebbe responsabile di non aver custodito in luogo apposito l’acido brillantante della lavastoviglie, lasciato sul bancone in una bottiglia di plastica senza alcuna annotazione che ne indicasse il contenuto. L’altra dipendente, R.F., invece sarebbe responsabile del mancato controllo del contenuto della bottiglia stessa prima di utilizzarla.
La responsabilità dei 3 verranno appurate nel corso del processo che si basa su un elemento certo: il referto del malcapitato 28enne che bevve il detergente parla di “necrosi gastrica completa da ingestione accidentale di liquido caustico”.
Castrignano del Capo
Castrignano del Capo: arrestato spacciatore, era ai domiciliari
Il 56enne del posto Filippo Costanzo è stato trovatop in possesso di droga e per lui si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola
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I carabinieri della Stazione di Castrignano del Capo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il provvedimento riguarda Filippo Costanzo, 56 anni, sempre di Castrignano del Capo.
Il 56enne era stato fermato dagli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano nel novembre scorso e sottoposto ai domiciliari.
questa volta è stato fermato dai carabinieri e sempre per detenzione ai fini di spaccio.
Solo pochi giorni fa infatti, gli uomini dell’Arma avevano proceduto al controllo dell’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dando seguito ad una perquisizione domiciliare.
In tale circostanza è stato trovato in possesso di grammi 6 di marijuana già confezionata e pronta per essere ceduta.
A seguito di ciò l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria quale detentore di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre quanto rinvenuto è stato invece sottoposto a sequestro.
Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza e per l’uomo, al termine delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.
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Castrignano del Capo
Castrignano del Capo, altro colpo della Banda del Postamat
Poco prima delle 5 i ladri, con il collaudato metodo della marmotta hanno asportato l’erogatore automatico di banconote
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Alba col botto a Castrignano del Capo.
Non erano neanche le 5 del mattino quando un boato ha svegliato molti dei residenti.
La deflagrazione arrivava da via Grassi dove è tornata a colpire la banda dei postamat.
Con il collaudato il metodo della marmotta (viene infilato dell’esplosivo nella feritoia dello sportello automatico da dove vengono erogati i contanti, proprio come una marmotta che si infila in tana) hanno asportato l’erogatore automatico di banconote.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tricase che come prima cosa hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti della zona, alla ricerca di elementi utili all’identificazione dei malviventi.
Secondo le prime notizie trapelate ad agire sarebbero stati almeno in due, incappucciati, e sarebbero giunti sul posto (e poi scappati) a bordo di una Y10.
Non è ancora dato sapere quale sia stato il bottino del colpo portato a termine.
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