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Cronaca

Sit-in lavoratori Ispettorato

Anche a Lecce stato di agitazione del personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro “contro una politica che sta smantellando la neonata agenzia dell’Ispettorato Nazionale, svilendone le funzioni”

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Anche a Lecce il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro ha deciso di attuare forme di protesta, così come sta accadendo in tutto il territorio italiano in adesione allo stato di agitazione nazionale proclamato dai sindacati per il personale Ispettivo ed Amministrativo dell’Ispettorato Nazionale


Da questa mattina in prossimità della Prefettura di Lecce, i lavoratori dell’ Ispettorato del Lavoro sono riuniti in un sit-in per promuovere le proprie istanze “contro una politica che sta smantellando la neonata agenzia dell’Ispettorato Nazionale, svilendone le funzioni”.


Il nuovo soggetto avrebbe dovuto dare impulso alle importanti attività ispettive e legali che garantiscono la tutela del lavoro e il recupero dell’elusione ed evasione contributiva e sul territorio ed invece sono stati previsti ulteriori tagli alle risorse economiche, ignorando che il CCNL dei lavoratori del settore pubblico non viene rinnovato da più di dieci anni e senza neppure ipotizzare l’apertura di un tavolo per la contrattazione integrativa.


L’attività ispettiva, e quelle conseguenti, intervengono in caso di utilizzo di manodopera irregolare, di ogni tipo di sfruttamento in ambito lavorativo, e della conseguente concorrenza sleale: lavoro nero, fuori busta, omissioni ed evasioni contributive, utilizzo improprio di istituti come il distacco di manodopera per aggirare gli obblighi delle normative sull’autorizzazione al subappalto nei cantieri pubblici (con le conseguenti evasioni fiscali), mancati riposi giornalieri o settimanali.


Con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) come ente autonomo, vigilato dal Ministero del Lavoro, non si è realizzato il disegno originario di razionalizzare la funzione ispettiva riunendo in un unico ente il personale dell’ex Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INPS e dell’INAIL.






Secondo i lavoratori “La creatura può definirsi ad oggi un esperimento fallito. Il trattamento normativo ed economico del personale dell’Inl rispetto al personale degli Istituti è molto peggiore, sebbene il primo svolga attività analoghe ed in molti casi anche più gravose, determinando l’assurda situazione per cui colleghi che svolgono la medesima attività ed operano congiuntamente ricevono retribuzioni molto diverse. Inoltre le progressioni economiche stabilite per il 2015 sono state rinviate e di fatto è improbabile che possano essere realizzate entro quest’anno ed il salario accessorio, già ridotto negli anni precedenti, non verrà corrisposto. Il personale dell’Ispettorato del lavoro chiede dunque più dignità ed il rispetto dei basilari principi del diritto del lavoro per chi opera a tutela dei lavoratori, come ad esempio: l’avvio della procedura finalizzata all’equiparazione normativa ed economica del personale in forza all’Ispettorato Nazionale del lavoro al personale degli Enti (INPS ed INAIL); il pagamento del salario accessorio previsto per legge; che l’uso dell’automezzo privato a fini ispettivi venga adeguatamente remunerato o che l’amministrazione fornisca propri automezzi; adeguata copertura assicurativa per i rischi connessi alla funzione ispettiva; tutela contro le aggressioni, oggi sempre più frequenti durante il servizio esterno; adeguata formazione di tutto il personale; valorizzazione delle attività amministrative (vertenze sindacali, tutela della maternità, tutela del lavoro dei minori, etc.); adeguamento della dotazione strumentale di supporto nell’attività di vigilanza e amministrativa;riconoscimento della professionalità di chi opera negli uffici legali dell’ente in attività di difesa tecnica su delega”.


Per questi motivi Il personale dell’Ispettorato del lavoro di Lecce ha deciso di attuare le forme di protesta previste nel documento firmato dalle Organizzazioni Sindacali nazionali, “non effettuando più straordinari, verifiche in orari notturni o festivi, non mettendo più a disposizione la propria autovettura per effettuare sopralluoghi presso le aziende della provincia anticipando le spese per il carburante”.


Ciò avrà pesanti ripercussioni sull’effettivo controllo dell’intero territorio provinciale, considerato che non sarà possibile raggiungere molte aziende e cantieri.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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