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Taviano

Stalking: la persecuzione del XXI secolo

L’occasione era troppo ghiotta per farcela sfuggire, quella di incontrare uno dei massimi criminologi italiani ed europei in una delle sue poche presenze nella sua amata Taviano

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Andrea Feltri (a sx) con il nostro Giuseppe Aquila


L’occasione era troppo ghiotta per farcela sfuggire, quella di incontrare uno dei massimi criminologi italiani ed europei in una delle sue poche presenze nella sua amata Taviano. Andrea Feltri, 52 anni, vanta numerose pubblicazioni e collaborazioni con le più importanti università italiane ed europee come Londra, Bruxelles, Parigi. Attualmente è Presidente dell’Associazione “Accademia delle Scienze Psico – Criminologiche e Criminalistiche di Padova”. Esperto di sette sataniche, ha anche collaborato con le forze dell’ordine italiane su molti casi di patologia criminale come i serial killers. Con lui abbiano parlato di uno dei fenomeni maggiormente in evoluzione in questo periodo storico, lo “Stalking”, reato per il quale sono previste pene molto dure.


Professor Feltri, cos’è lo Stalking?


“Lo Stalking, ovvero la “sindrome del molestatore assillante”, è un termine di lingua anglofona che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola ed ingenerando stati di “ansia e paura”, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Letteralmente stalking significa “fare la posta”, si manifesta attraverso una serie di comportamenti basati sulla comunicazione e/o sul contatto, ma in ogni caso connotati dalla ripetizione, insistenza e intrusività. In altri termini, è un insieme di molestie essenzialmente psicologiche che si esplica con comportamenti persecutori, atteggiamenti minacciosi e di controllo nei confronti di una o più persone. Di conseguenza, tali agiti generano nella vittima paura, ansia e preoccupazione, ne violano la privacy e possono rappresentare un pericolo per l’incolumità personale. La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata”.


Le vittime dello stalking sono donne o anche uomini?


“Generalmente per una persona essere amata è un bisogno superiore a quello di amare, senza però arrivare… all’ossessione”. Lo stalking può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale e pertanto chiunque può esserne vittima. Le vittime di questi atti intrusivi e persecutori interessano chiunque e di entrambi i sessi. Ci sono persone, e intendo donne e uomini, che nel loro percorso di vita hanno, sfortunatamente, trovato chi le ha corteggiate in modo insistente, oppure, anche solo per poco tempo, importunate in autobus, al bar ed in altri luoghi pubblici, presentandosi, guarda caso, “sempre” nei momenti in cui queste erano presenti. A volte si ritiene una mera casualità trovare questi soggetti nei posti che solitamente si frequenta, come ad un bar a prendere un caffè, o magari nello stesso bus per recarsi a fare la spesa, oppure al lavoro. Ma tutto ciò che sembra all’inizio del tutto casuale, a volte cambia aspetto e diventa una vera e propria  “ossessione”.


Quanto è diffuso questo fenomeno in Italia?


Da una nota del 2009 dell’ex Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, in Italia le denunce sono state quasi cinquemila e gli arresti ottocento. Da una ricerca dell’O.N.S. (Osservatorio Nazionale sullo Stalking)  un italiano su cinque ne è o ne è stata vittima. Per il 75%, le vittime sono donne, anche se sono in crescita le richieste d’aiuto da parte degli uomini. All’O.N.S  le richieste di sostegno da parte di vittime maschili sono passate dal 10 al 25%. Quindi la maggioranza dei comportamenti assillanti viene messa in atto da partner o ex-partner di sesso maschile con un’età compresa tra i 18 ed i 25 anni (il 55% dei casi) quando la causa è di abbandono o di amore respinto o superiore ai 40-45 anni quando ci si trova di fronte ad una separazione o ad un divorzio. Ad ogni modo, bisogna comunque tener conto del fatto che queste percentuali sono basate sulle denunce e segnalazioni che le vittime hanno fatto e, pertanto, non tiene conto della presenza del cosiddetto numero oscuro”.


Internet favorisce questi comportamenti ossessivi?


Senza ombra di dubbio, anche la scelta di “colpire” attraverso  internet (cyberstalking), mediante posta elettronica e Facebook, sta aumentando vertiginosamente, perché permette al molestatore di infastidire la vittima in qualsiasi momento, velocemente e a basso costo, restando nell’anonimato. Una definizione universale condivisa e codificata di questa molestia non vi è ancora, ma la caratteristica peculiare è  quella di una persecuzione ossessiva che sostanzialmente ricalca i comportamenti fastidiosi o minacciosi che vengono commessi dal molestatore nella vita reale (come pedinare una persona, fare innumerevoli telefonate, ecc.) con la differenza che le succitate condotte vengono  “traslate” nel mondo virtuale”.


Cosa spinge lo stalker a comportarsi cosi?

Ripeto, le cause di questi atteggiamenti patologici possono essere diverse, ma spesso si traducono in casi di abbandono o di amore respinto (le vittime più giovani) o per separazione o divorzio. Il movente sembra essere dato dal fatto che lei/lui volesse lasciarlo e che lui/lei non accettasse questa separazione. Sicuramente da un punto di vista psicologico, una personalità debole o non ancora ben formata e che, per la paura di essere abbandonata, magari come ripetizione di esperienze infantili precoci di separazioni avvenute, si lega in maniera ossessiva a qualcuno. Lo stalker, quindi, sviluppa disturbi relazionali legati ad eventi traumatici e che manifestano un gran bisogno di affetto. Inoltre è stato constatato che circa il 58% del campione delle persone che agiscono con condotte moleste e violente ha vissuto almeno una volta nella sua vita un abbandono, una separazione o un lutto di una persona cara non elaborato. Si sottolinea quindi la possibile esistenza e persistenza nel soggetto stalker di un modello di attaccamento insicuro, per cui il soggetto non può fare a meno dell’altra persona, la quale diventa funzionale per la propria esistenza. L’attaccamento non è altro che la tendenza della persona a strutturare dei legami affettivi con persone significative, la cui perdita può produrre disagi emotivi e disturbi di personalità, sia nel bambino che nell’adulto. Lo stile di attaccamento è una relazione importante che si struttura tra il bambino e la persona che si prende cura di lui, ed è sicuramente la matrice delle relazioni che strutturerà nell’arco della sua vita”.


Pertanto, secondo lei, quale deve essere l’atteggiamento migliore per scoraggiare il “molestatore”?


Non è possibile generalizzare facilmente delle modalità comportamentali di difesa che devono essere adattate alle circostanze e alle diverse tipologie di persecutori. Innanzitutto, inutile negare il problema. Spesso, dal momento che nessuno vuole considerarsi una “vittima”, si tende a evitare di riconoscersi in pericolo, finendo per sottovalutare il rischio e aiutando così lo stalker. Il primo passo è allora sempre quello di riconoscere il problema e di adottare delle precauzioni maggiori rispetto a quelle adottate dalle persone che non hanno questo problema. Occorre informarsi sull’argomento e comprendere i rischi reali, seguendo dei comportamenti volti a scoraggiare, quando è possibile, gli atti di molestia assillante, quindi, evitare che il soggetto passivo si cristallizzi nella figura di “vittima” nei riguardi del persecutore. Se le molestie sono telefoniche, non cambiare numero. Anche in questo caso, le frustrazioni aumenterebbero la motivazione allo stalking. È meglio cercare di ottenere una seconda linea, lasciando che la vecchia linea diventi quella su cui il molestatore può continuare a telefonare, magari mentre azzerate la suoneria e rispondete gradualmente sempre meno. Per produrre prove delle molestie continue alle forze di polizia, non lasciarsi prendere dalla rabbia o dalla paura e raccogliere più dati possibili delle stesse. Inoltre sarebbe utile mantenere sempre a portata di mano un cellulare in più per chiamare in caso di emergenza”.


I casi di stalking riguardano solo le coppie?


Assolutamente no. E’ una realtà di tipo “trasversale”. Sempre dai dati presentati dall’Osservatorio Nazionale sullo Stalking, nel 55% dei casi gli “atti persecutori” si manifestano nelle relazioni di coppia, nel 25% dei casi nei rapporti di condominio, nel 15% dei casi sul lavoro, a scuola o all’università, e nel restante 5% dei casi in famiglia nel rapporto genitori-figli o tra fratelli e sorelle”.


Fino a che punto può arrivare uno stalker?


Purtroppo la vittima, a seguito di questi eventi persecutori, rischia di conservare a lungo delle vere e proprie ferite indelebili. In base al tipo di atti subiti e alle emozioni sperimentate possono determinarsi stati d’ansia e problemi di insonnia o incubi, sino a giungere ad un serio quadro clinico di Disturbo Post Traumatico da Stress. Se rifiutato, lo stalker si mostra aggressivo, minaccia, inveisce contro la vittima, ne danneggia oggetti, può arrivare al punto di ledere fisicamente la stessa, sconfinando spesso con la possibilità omicidiaria”.


Cosa prevede la legislazione attuale?


In diversi Paesi del mondo lo stalking è considerato reato. In Italia le condotte tipiche dello stalking sono punite, con la reclusione da sei mesi a quattro anni, dal reato denominato dal codice penale “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.). Tale reato è stato introdotto nel nostro Paese con il D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, successivamente convertito in legge 23 aprile 2009, n. 38, promosso dal Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna. Esso costituisce una sorta di completezza della già esistente norma sulla violenza privata: delinea, infatti, in modo più specifico la condotta tipica del reato e richiede che tale condotta sia reiterata nel tempo e tale da «cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura» alla vittima”.


Giuseppe Aquila


Alliste

Nasce la ciclovia del Salento Ionico, un percorso a tappe lungo 300 km

Oltre al percorso è stata mostrata anche l’app che rende facile e intuitiva la navigazione lungo la ciclovia, mettendo in evidenza la rete di sentieri, strade secondarie e rurali, punti di interesse e strutture bike-friendly

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C’è un altro Salento, non solo quello più noto delle spiagge, della pizzica e della movida. E da oggi c’è un altro modo di scoprirlo e apprezzarlo, in maniera lenta e sostenibile, coinvolgendo tutti e cinque i sensi e con l’uso delle due ruote.

Nasce così la ciclovia del Salento Ionico: un percorso a tappe lungo 300 chilometri, alla portata di tutti, e articolato in cinque anelli, ottimi per escursioni di una giornata. Un modo nuovo di vivere uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, attraversando masserie, spiagge selvagge, borghi ricchi di arte ed enogastronomia.

Il percorso, realizzato da Vivilitalia, società specializzata nei turismi ambientali, grazie al progetto Green Community Ionico-Adriatica con capofila il comune di Nardò, finanziato con i fondi del PNRR, è stato presentato a Lecce, nella Sala conferenze stampa della Provincia, a Palazzo Adorno. L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Provincia di Lecce.

Oltre al percorso è stata mostrata anche l’app che rende facile e intuitiva la navigazione lungo la ciclovia, mettendo in evidenza la rete di sentieri, strade secondarie e rurali, punti di interesse e strutture bike-friendly.

Lunga 305 chilometri, per l’82% su asfalto e il restante 18% su sterrato, la ciclovia si snoda prevalentemente su stradine secondarie a bassa intensità di traffico.

La traccia principale è poi articolata in cinque percorsi ad anello che, tra mare, parchi e borghi interni, consentono di organizzare su misura il proprio viaggio in bici: Ugento/Racale; Gallipoli/Racale; Nardò/Gallipoli; Porto Cesareo/Nardò e infine Manduria/Torre Lapillo. Un viaggio realizzato grazie alla conoscenza e all’esperienza di chi ogni giorno vive il territorio e lavora per valorizzarlo.

Da oggi il Salento ha un prodotto turistico in più disegnato per un mondo, quello di chi fa vacanze a pedali, che sta crescendo vertiginosamente con un giro d’affari che nell’ultimo anno ha raggiunto i 5,5 miliardi di euro. Il nostro lavoro non si è limitato solo a tracciare un itinerario, ma stiamo operando per creare una vera comunità accogliente, fatta di amministratori, associazioni e operatori economici che si sono confrontati fra riunioni e pedalate e che hanno deciso di scommettere su una proposta di vacanza fortemente destagionalizzante dimostrando che anche in Salento un altro turismo è possibile” ha affermato Sebastiano Venneri, presidente di Vivilitalia.

La ciclovia del Salento Ionico apre le porte a un nuovo capitolo di turismo sostenibile per tutto il Salento, con la possibilità di incrementare le presenze sul territorio provinciale, soprattutto in quelli che sono considerati periodi di bassa stagione, come la primavera e l’autunno e che per il settore sono, invece, i periodi più intensi e in cui si pedala di più. Questa iniziativa propone una fruizione del territorio rispettosa della natura del Salento e, al tempo stesso, offre un’opportunità per prospettive turistiche, che incentivano l’economia locale e rafforzano l’idea di sviluppo ecosostenibile. La ciclovia non è un’opera solo per i 10 Comuni che hanno saputo mettersi insieme, ma un’infrastruttura che arricchisce l’offerta turistica e di svago di tutto il Salento e della Puglia” ha dichiarato Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce.

La ciclovia del Salento Ionico è un po’ la ciliegina sulla torta della Green Community. Da anni lavoriamo a un’offerta turistica ‘slow’, che punti sul fattore esperienziale e identitario; per questo la possibilità di percorrere in bicicletta un itinerario che lambisce il mare e che taglia l’entroterra e contesti ricchi di arte, cultura ed enogastronomia, è una delle cose in assoluto più efficaci. Raccogliamo con molta determinazione insieme ad altri nove comuni la sfida del green e di un approccio più equilibrato, l’approccio di chi amministra e ha responsabilità pubbliche, ma prima ancora dei cittadini” ha aggiunto Giuseppe Mellone, sindaco di Nardò.

Questo progetto si inserisce a pieno titolo nella via italiana al cicloturismo”, afferma Roberto Guido, ideatore del percorso, “offrendo una straordinaria esperienza di viaggio nel Salento che mette insieme i tesori dell’entroterra con il mare, ma soprattutto con la natura, andando oltre i cliché del turismo balneare. La ciclovia del Salento Ionico, infatti, attraversa ben cinque parchi e aree verdi, tutti sul litorale, da Ugento fino a Manduria, uniti dal filo dell’autenticità e della meraviglia. Si scopre così che pedalare nel cuore del Sud è un’esperienza immersiva in un paesaggio che crea stupore e bellezza in tutte le stagioni”.

Fanno parte della Green Community Ionico-Adriatica i comuni di Alliste, Avetrana, Galatone, Gallipoli, Manduria, Nardò, Porto Cesareo, Racale, Taviano, Ugento.

Da ognuno di questi centri, proprio grazie alla struttura modulare del percorso, sarà possibile iniziare il viaggio percorrendo l’intero anello, con o senza il passaggio da Lecce.

https://ebike.bikesquare.eu/ita/salento/percorsi

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Attualità

Le cinque traiettorie di Taviano

Approvato il bilancio di previsione. Il sindaco Giuseppe Tanisi indica gli obiettivi: «Sviluppo e benessere del lavoro, questione ambientale, cura della città, marina di Mancaversa e nuovo turismo, conti in ordine ed l’equilibrio finanziario» Tante le opere in cantiere. L’assessore Germano Santacroce: «Finanziamenti come mai era accaduto in passato».

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Un consiglio comunale denso di pathos, l’ultimo svoltosi a Taviano.

Sotto il profilo umano, per il ricordo commosso dei sue avvocati ed ex amministratori Domenico Macrì e Antonio De Lorenzo di recente e prematuramente scomparsi, attraverso i discorsi commemorativi del sindaco Giuseppe Tanisi, del presidente della Camera Forense di Casarano, avv. Massimo Fasano, e del già presidente del Tribunale di Lecce Roberto Tanisi, nonché per l’ attestato di onorificenza al dottor Marcello Longo, medico di famiglia da qualche mese in pensione per limiti di età.

Sotto il profilo politico ha tenuto banco la vivace discussione del bilancio di previsione pluriennale 2024 – 2026.

Germano Santacroce

Un bilancio che, come affermato dall’assessore al ramo Germano Santacroce,  «non è un semplice documento riassuntivo delle entrate e delle spese, ma piuttosto la carta d’identità della nostra amministrazione e il cuore pulsante della nostra attività amministrativa, dal momento che contempla la realizzazione di molte opere pubbliche, con grandi finanziamenti di natura esogena che», continua Santacroce, «in questi anni l’amministrazione è stata capace di aggredire, presentandosi a tutti i bandi, come mai era accaduto in passato».

Opere pubbliche che si aggiungono alle tante già realizzate, da parte dell’amministrazione Tanisi, e che comprendono la ristrutturazione della Scuola Media A. De Blasi“, per un importo di quasi 3 milioni di euro.

«Già questo», secondo le valutazioni espresse dalla consigliera Paola Cornacchia nel corso della seduta, «sarebbe un motivo necessario e sufficiente all’approvazione di questo bilancio, poiché investire sulla Scuola significherebbe investire sul futuro».

Paola Cornacchia

Di seguito la ristrutturazione del Parco Ricchiello e degli impianti sportivi all’interno, per un importo di un milione di euro, la realizzazione di un ecocentro nella zona industriale per un importo di 700mila euro, la ristrutturazione degli impianti sportivi di Mancaversa, la riqualificazione del campo sportivo San Giuseppe“, la realizzazione di un centro di accoglienza con una nuova delegazione comunale a Mancaversa, il recupero del centro storico con il rifacimento del basolato di via Immacolata, il riasfalto di altre strade cittadine oltre alle numerose già riasfaltate in questi anni, la realizzazione di una Casa di Comunità (oltre due milioni di euro), l’estensione della rete idrica e fognaria a Mancaversa e a Taviano per quasi dieci milioni di euro, l’innovazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione ed altre opere di minore entità.

«A ciò si aggiunga, per quanto riguarda le entrate», così come sottolineato dallo stesso assessore al bilancio Santacroce, che «negli anni delle nostre consiliature, ovvero dal 2017 ad oggi, si è registrata una inversione di tendenza relativamente agli introiti derivanti dalla gestione dei due mercati, floricolo e ortofrutticolo, e della farmacia comunale, e un aumento delle entrate si registra inoltre in seguito ad una azione di recupero dell’ evasione intrapresa in questi anni, come atto di giustizia e di pace sociale. Le spese invece sono espressione di una oculatezza nella gestione delle risorse, volta a salvaguardare i conti, ad un equilibrio di bilancio, e tuttavia a potenziare tutti i servizi che sono stati certamente confermati ed anche implementati rispetto al passato».

Il documento di programmazione economica è stato approvato con 13 voti favorevoli in consiglio, dal momento che ai voti della maggioranza di Taviano Insieme si è aggiunto anche quello del gruppo consiliare di minoranza  Taviano Futura: rappresentato da Leonardo Tunno, ha risposto all’appello alla cooperazione, rivolto nel corso dell’assise, dal sindaco Giuseppe Tanisi che, riprendendo un’espressione del filosofo francese Jean Luc Nancy, ha stigmatizza come “tale documento esprime una strategia di sviluppo, passando dalla coniugazione dell’Ego Sum, identitario di sé, alla coniugazione dell’ Ego Cum, ovvero dell’ essere con e per gli altri. Inoltre esso», ha continuato Tanisi, «per essere un bilancio di previsione pluriennale, traccia, con i numeri che lo compongono, cinque traiettorie: lo sviluppo e il benessere del lavoro, la questione ambientale, la cura della città, la Marina di Mancaversa e un nuovo turismo e in ultimo la traiettoria dei conti in ordine e dell’equilibrio finanziario».

Giuseppe Tanisi

Il primo cittadino ha poi spiegato che «tale atto si caratterizza di voci che, secondo lo schema di un grande economista e ministro del governo De Gasperi, non possiamo non considerare come degli “investimenti convenienti”, intendendo per convenienza, nella concezione di Vanoni, come la capacità di dare risposte ai problemi collettivi pur non riuscendo a soddisfare del tutto i bisogni individuali. Uno schema che era apprezzato anche da un altro grande economista come Luigi Einaudi, perché ispirato al realismo e al buon senso».

All’affermazione dell’assessore Santacroce, che parla di «capacità di questa amministrazione di risolvere problemi che la città si trascinava da decenni», il sindaco Tanisi ha aggiunto che «tale realtà è confermata da quel tesoretto, ovvero da quel patrimonio di progetti e opere pubbliche di questi anni, un patrimonio a cui la visione lungimirante di un grande statista come Amintore Fanfani legava il riscatto morale, civile e sociale di uno Stato come anche di una comunità».

 

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Appuntamenti

La Scelta di Sigfrido Ranucci anche nel Salento

Dal 12 al 14 aprile il giornalista, autore e conduttore di Report su Rai 3, sarà a Tricase, Corigliano d’Otranto, Maglie, Taviano, Lecce, Copertino, Spongano e Salve per presentare il suo recente volume edito da Bompiani

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Il giornalista Sigfrido Ranucci nel fine settimana sarà nel Salento per presentare “La scelta”, pubblicato da Bompiani.

Nel libro, per la prima volta, l’autore e conduttore di Report, su Rai 3, racconta il cammino che lo ha condotto sin qui.

Lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso intimo e collettivo.

Il mini tour prenderà il via venerdì 12 dal Liceo Statale Girolamo Comi di Tricase (ore 10,30) e dal Castello Volante di Corigliano d’Otranto (ore 20).

Sabato 13 l’autore sarà al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie (ore 10), nell’Auditorium Comunale “Aldo Tundo” di Taviano (ore 17) e alle Officine Cantelmo di Lecce (ore 20).

Domenica 14, infine, triplo appuntamento nel Castello di Copertino (ore 10,30), nel Centro di Aggregazione Giovanile di Spongano (ore 17) e nellAnfiteatro adiacente a Palazzo Ramirez a Salve, per l’anteprima del festival “Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto” (ore 19,30).

IL LIBRO

Sigfrido Ranucci è uno di quegli uomini che coincidono in modo assoluto con il lavoro che hanno scelto.

Insieme alla sua équipe di Report – programma televisivo amatissimo e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia – ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio.

La forza di Report è nella semplicità della scelta: offrire ai cittadini il romanzo crudo dei fatti attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, anche quando la strada è irta di pericoli che toccano le vite personali dei giornalisti.

Per la prima volta Ranucci racconta il cammino che lo ha condotto sin qui; lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure – come suo padre, atleta e finanziere di grande carisma, e il suo maestro Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24 – che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta: perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso intimo e collettivo.

Da queste pagine emerge l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante della realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”.

E di trovare ogni volta la risposta, per rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

L’AUTORE

Sigfrido Ranucci (Roma, 24 agosto 1961) è un giornalista, autore e conduttore televisivo.

In Rai dal 1990, è stato prima inviato per le rubriche del Tg3, poi per Rai News 24, dove ha realizzato numerose inchieste sul traffico illecito di rifiuti e sulla mafia.

Ha trovato l’ultima intervista al giudice Paolo Borsellino, nel settembre del 2001 è stato inviato a New York per seguire l’attentato alle Torri gemelle, poi nel 2004 a Sumatra per lo tsunami.

È stato inviato nei contesti di guerra dei Balcani e in Medio Oriente, dove ha realizzato inchieste sulla violazione dei diritti umani e dal marzo 2017 conduce il programma televisivo Report (Rai3), che ha ereditato dall’ideatrice Milena Gabanelli.

Ha ricevuto numerosi premi per il giornalismo d’inchiesta ed è autore con Nicola Biondo del libro “Il patto” (Chiarelettere, 2010).

IL TOUR SALENTINO

Venerdì 12 aprile il tour salentino partirà alle 10,30 con un incontro riservato agli studenti del Liceo Statale Girolamo Comi di Tricase; alle 20 (info 3519137972) nella Sala Cavallerizza del Castello Volante di Corigliano d’Otranto, dopo i saluti della sindaca Dina Manti, l’autore dialogherà con il giornalista e linguista Annibale Gagliani, nell’appuntamento promosso da Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro e Libreria Idrusa in collaborazione con Comune di Corigliano d’Otranto, MultiserviceEco, BigSur, Coolclub, Magma Aps e Biblioteca Comunale “Trame libere“.

Sabato 13 si ripartirà, alle 10, dal Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Maglie con la partecipazione del giornalista Vincenzo Maruccio.

Alle 17 (info 3666586933 – 3389123597) la presentazione del libro, coordinata da Alessandro Cannavale, sarà ospitata invece nell’Auditorium Aldo Tundo di Taviano nell’ambito del progetto Educazione Culturae – Raccogliamo valore doniamo cultur , promosso dalla Moviestars Srl e dalla Libreria Antica Roma in collaborazione con l’associazione culturale La Piazza e l’associazione di volontariato La Piramide.

Alle 20 (info 3394313397) l’autore, in dialogo con Pierpaolo Lala, sarà alle Officine Cantelmo di Lecce per una presentazione organizzata da Conversazioni sul futuro, Diffondiamo idee di valore e Coolclub, in collaborazione con il Comune di Lecce e Libreria Liberrima.

Domenica 14 aprile, infine, gli ultimi tre appuntamenti coordinati dall’associazione Narrazioni e dalla Libreria Idrusa di Alessano. 

Alle 10,30 (info 3491246462) la prima presentazione della giornata, moderata da Luca Nolasco, sarà accolta dal Castello di Copertino in collaborazione con il Comune, la locale Pro Loco, l’associazione Distopia culturale e l’Università del Salento.

Alle 17 (info 0836 945078), per la rassegna culturale Incontri del Comune di Spongano, il giornalista dialogherà sempre con Luca Nolasco, nel Centro di Aggregazione Giovanile in collaborazione con Ultimi Fuochi Teatro.

L’ultimo appuntamento salentino, moderato da Luana Prontera, sarà alle 19,30 (info 3496415030) nell’Anfiteatro adiacente a Palazzo Ramirez a Salve per l’anteprima della decima edizione del festival “Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto“.

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