News & Salento
Alla ricerca del cibo perduto: incontro a San Cesario
Venerdì 24 febbraio, alle 18, presso Palazzo Marulli (Municipio di San Cesario), in Piazza Garibaldi, il seminario “Alla ricerca del cibo perduto” tenuto da Antonio Bruno
Venerdì 24 febbraio, alle 18, presso Palazzo Marulli (Municipio di San Cesario), in Piazza Garibaldi, il seminario “Alla ricerca del cibo perduto” tenuto da Antonio Bruno, presidente dell’Associazione dei laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce.
“Alla ricerca del cibo perduto”
Sai cosa mangi? Sei in grado di scegliere il cibo più sano e adatto a te? Sai come si producono e trasformano gli alimenti? Dai una risposta a queste domande prima di acquistare un prodotto alimentare o agricolo? Scienza, economia, salute, cultura e ambiente si intrecciano ogni volta che decidiamo che cosa acquistare e consumare come cibo sulle nostre tavole. Spesso ciò che facciamo per la nostra salute ha ricadute positive per la salute di tutti, poiché ci porta a preferire soluzioni che fanno bene oltre che alla nostra salute anche alla nostra tasca e che sicuramente hanno anche un minor impatto ambientale. Quando noi scegliamo un certo alimento prodotto in un certo modo e in un certo posto piuttosto che un altro influenziamo la decisione di opportunità o meno di importare o esportare. Se tutti noi rifiutassimo di comprare prodotti agricoli fuori stagione, probabilmente ridurremmo anche la richiesta su scala nazionale di importazione di questi prodotti. Sai quali sono i principi nutritivi degli alimenti che consumi ogni giorno? Sai che il cibo e la tua salute sono strettamente correlati e che questi sono diversi a seconda della filiera produttiva e in funzione di come si effettuano le trasformazioni degli alimenti?
Appuntamenti
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Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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