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Aumentano le imprese salentine dell’artigianato alimentare
Aumentano le imprese salentine dell’artigianato alimentare. Al 30 settembre scorso risultano iscritte 1.433 aziende rispetto alle 1.414 del terzo trimestre 2010.
Aumentano le imprese salentine dell’artigianato alimentare. Al 30 settembre scorso risultano iscritte 1.433 aziende rispetto alle 1.414 del terzo trimestre 2010. L’incremento è di 19 unità, pari all’1,3 per cento in più. A rilevarlo, sulla base dei dati Unioncamere, è l’Osservatorio Economico di Confartigianato Imprese Lecce. In particolare, in provincia di Lecce, ci sono 668 pasticcerie e panifici, cento pastifici, quaranta caseifici, dodici distillerie, quattro cioccolaterie. Ed ancora 542 attività vendono cibi da asporto, venti lavorano granaglie, undici preparano tè e caffè. Così, la provincia di Lecce è seconda dopo Bari che conta 2.548 imprese. Seguono Foggia (1.095), Taranto (843) e Brindisi (607). Sommando i valori, si ottiene il dato regionale: 6.526 (81 in più rispetto al terzo trimestre 2010). Un business in crescendo. Da un’indagine realizzata dall’Osservatorio Ispo-Confartigianato, infatti, sono ben 105mila le famiglie salentine che preferiscono dolci e prodotti da forno da ricorrenza; ben 223mila le persone che scelgono i panettoni o pandori artigianali rispetto a quelli industriali.
“E’ la rivincita dell’alimentazione sana”, commenta Claudio Tridici, presidente dell’Associazione panificatori salentini aderenti a Confartigianato Imprese Lecce. “La selezione delle materie prime – spiega – rappresenta il valore aggiunto alla produzione per garantirne la qualità. Questa è un presupposto alla sicurezza alimentare, un aspetto centrale e prioritario per il consumatore ed è un requisito essenziale del bravo panificatore. Capita sempre più spesso che, nel consumo di generi alimentari, si trovino ingredienti che non sono strettamente necessari, ma servono soltanto a diluirli e a renderli più economici, non a migliorali. Quel che è peggio è l’omologazione dei gusti. La laboriosità dei panificatori artigianali rappresenta, invece, una risorsa creativa: difende la memoria, l’identità e la diversità. La “pitteddha”, i “perceddhuzzi”, i “mustazzoli” continuano ad essere preparati come si faceva una volta. Le materie prime impiegate e le metodologie di lavorazione rispettano la tradizione. Tutelare e valorizzare le attività artigianali sono un elemento essenziale di continuità per tramandare la storia del territorio salentino”.
Incoraggianti i dati nazionali. Sempre al 30 settembre scorso, in Italia, il settore dell’artigianato alimentare è composto da 88.732 imprese, in crescita dell’1,4 per cento, pari a 1.227 imprese in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono occupati 260.609 addetti e rappresenta il 7,8 per cento dell’artigianato italiano. Nell’ambito della produzione alimentare artigiana, il settore della pasticceria e panifici registra una consistenza di 42.633 imprese, pari al 48 per cento del totale, seguito dalla produzione di pasta (4.443 imprese pari al 5 per cento del totale).
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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