News & Salento
Calcio: il mercato si chiude senza squilli per il Lecce
Battenti chiusi per il calciomercato invernale, che in Salento non porta nè il difensore nè l’attaccante di cui s’è a lungo parlato. Fra le rivali per la salvezza, attivissimo il Cesena.
Battenti chiusi. Stop alle trattative, agli affari, agli acquisti e alle cessioni. Il calciomercato invernale è terminato, le rose per la volatona finale sino a maggio sono fatte. Ma il Lecce è rimasto fermo, impassibile mentre quasi tutte le altre squadre della massima serie s’affrettavano a rendere concrete le rispettive strategie. Dopo la gara con il Cesena, così aveva parlato il presidente Semeraro: “Vedremo se ci saranno sviluppi sul mercato per l’arrivo di un altro attaccante, sarò anche io a Milano per provare a chiudere qualche trattativa. La priorità resta comunque un difensore”. A conti fatti, di veramente concreto non è stato concluso nulla, l’unica ufficialità apparsa sul sito ufficiale è stata quella legata a Bergognoux, girato in prestito ai francesi dello Chatearoux. Questa sorta di immobilismo sarebbe stato difficile da prevedere alla vigilia, dopo che i vari nomi sono rimbalzati per tutto il mese di gennaio e, negli altri anni, l’ultimo giorno di mercato invernale aveva sempre portato varie novità in Salento.
Tanto che a destare scalpore è stata la permanenza di Chevanton in giallorosso: l’uruguaiano non è stato ceduto a nessun’altra squadra, nonostante l’acceso botta e risposta, dei giorni passati, con mister De Canio. L’ex Monaco e Siviglia ora dovrà decidere se tornare agli ordini del tecnico materano, altrimenti si opterà per la risoluzione. Intatto perciò tutto il reparto offensivo (non rimpiazzato Ofere, che per infortunio starà fuori sino a fine campionato), non se ne è fatto nulla per i vari Destro, Meggiorini, Jankovic, Fernandes e Paolucci (finito al Palermo). Nessuno squillo nemmeno in difesa, dove la rescissione con Reginiussen di qualche settimana fa non è stata rimpiazzata, visto che la Lazio ha reputato troppo bassa l’offerta per Diakitè, a lungo inseguito dai dirigenti salentini. Infine, è stato rifiutato l’improponibile scambio con il Genoa, che ha richiesto Rosati in cambio di Eduardo.
In ottica salvezza, invece, vale la pena guardare in casa d’altri, apprendere come si sono mosse le dirette rivali di Giacomazzi e compagni. Sugli scudi, senza dubbio, il Cesena del presidente Campedelli, che in extremis ha piazzato un interessante scambio con l’Inter (Nagatomo in nerazzurro, il giovane Santon in Romagna), ma già in giornata aveva spedito Schelotto a Catania, arruolato (in prestito) il difensore Felipe, accordandosi con la Fiorentina, e fatto svolgere il primo allenamento a Rosina, giunto dallo Zenit San Pietroburgo. Il già citato Catania ha tesserato Lodi (arriva dal Frosinone) e Bergessio (dal Saint Etienne), in attesa di rivitalizzarsi grazie alla cura del neo tecnico Simeone. Per l’ultimo giorno di mercato, s’è mosso anche il Brescia, capace di acquistare Cristiano Zanetti (dalla Fiorentina) e Jonhatas, dopo che ad inizio gennaio aveva ottenuto Lanzafame dalla Juventus. Parecchio attivo anche il fanalino di coda Bari, che ha ceduto Crimi al Grosseto e spedito Caputo al Siena, in cambio del romeno Codrea. Ha tenuto a lungo banco l’ipotetico trasferimento di Barreto alla Fiorentina (per 4,5 milioni), ma in extremis è saltato tutto a causa delle precarie condizioni fisiche dell’attaccante biancorosso. In chiusura il passaggio di Amauri al Parma, che potrebbe debuttare già mercoledì sera al “Tardini”, in occasione proprio della sfida con il Lecce.
Giorgio Coluccia
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Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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