News & Salento
La Polizia Provinciale denuncia sette cacciatori
Proseguono i controlli sul territorio disposti dal comandante della Polizia Provinciale di Lecce, Avv. Antonio Arnò, finalizzati alla prevenzione
Proseguono i controlli sul territorio disposti dal comandante della Polizia Provinciale di Lecce, Avv. Antonio Arnò, finalizzati alla prevenzione e alla repressione di illeciti ambientali ed in particolare delle violazioni in materia di caccia.
Intensa l’attività di vigilanza degli Agenti coordinati dai Ten. De Matteis e Sancesario, i quali nel corso del lungo ponte festivo – che ha fatto registrare il pienone di turisti vacanzieri nel Salento – hanno fronteggiato anche l’arrivo di numerosi cacciatori provenienti da altre regioni d’Italia, che approfittando del clima mite e della nostra splendida macchia mediterranea, ricca di fauna migratoria e stanziale, hanno pensato bene di esercitare “attività venatoria illecita”. E così, dopo lunghi appostamenti ed attività di indagini atte ad individuare e reprimere i reati perpetrati a danno della fauna selvatica, gli Agenti della Polizia Provinciale di Lecce, hanno portato a segno una brillante operazione che ha inferto un duro colpo al bracconaggio dando “respiro all’avifauna”.
Ennesima battuta nelle campagne di Neviano, Ugento, Presicce, Specchia, Tricase e Salve e ancora una volta, “cacciatori scorretti nel mirino”. Già, perché nonostante denunce e sequestri arrivino ormai con cadenza quasi quotidiana, non sembra affatto limitarsi l’usanza che hanno in molti di utilizzare apparecchiature assolutamente illegali per agevolare la caccia. Gli Agenti, infatti, hanno sorpreso in flagranza di reato sette cacciatori, quattro dei quali provenienti dalle province di Roma e Perugia, mentre esercitavano l’attività venatoria avvalendosi di quattro richiami acustici elettromagnetici per attrarre i Tordi per poi abbatterli. Due di loro, inoltre, si trovavano all’interno di “un oasi di protezione”, all’interno, cioè, di una porzione di territorio interdetta alla caccia al fine di consentire il ripopolamento delle diverse specie di uccelli migratori e stanziali.
La fauna selvatica abbattuta, i fucili e le munizioni sono stati posti sotto sequestro dagli Agenti della Polizia Provinciale ed i cacciatori sono stati tutti denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Lecce per “esercizio dell’ attività venatoria con mezzi vietati ed abbattimento di fauna in oasi di protezione”.
Questa operazione è l’ultima di una serie di operazioni a tutela della fauna selvatica portate a termine dalla Polizia Provinciale di Lecce durante questi primi due mesi di attività venatoria; sono state, inoltre, accertate e contestate cinque violazioni di carattere amministrativo per circa 700,00 € che vanno a sommarsi ai circa 1.500,00 € già comminati ad altri cacciatori dal 01.09.2010 (data di inizio dell’annata venatoria 2010/2011) ad oggi.
“I richiami acustici, spiega il Comandante Arnò, rappresentano un serio danno alle specie migratorie. Vengono infatti richiamate in abbondanza, “tradite” dal suono monotono e ripetitivo, ed abbattute con eccessiva semplicità da persone con ben pochi scrupoli; spiace rilevare che sono sempre più numerosi coloro che, soprattutto provenienti da fuori Regione, fanno uso di apparecchiature illegittime per riempire il proprio carniere”.
A tal proposito Il Corpo provinciale di Lecce è sempre più impegnato, con servizi mirati, a far si che la legge venga rispettata a tutela dell’ambiente faunistico.
Cronaca
Tagliola autovelox, multato perché supera il limite di 1 Km
La sicurezza stradale e il rispetto del Codice della strada vengono prima di tutto, però…anche se la Cassazione con ordinanza 3698/2019 ha stabilito niente multa per chi sgarra di poco…..
Autovelox spietato, multato per un km oltre il limite di velocità sulla Gallipoli-Lecce. La Cassazione: “Non deve pagare nessuna multa chi sgarra di poco”
Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h.
Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa.
Altrimenti, l’automobilista è salvo. È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, dove si legge: “È disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5% con un minimo di 5 km/h”.
Nella pratica, una rilevazione di 76 km/h diventa, ai fini dell’eventuale violazione e delle relative sanzioni, 71 km/h (-5 km/h).
Storicamente, le misurazioni sono effettuate all’unità di km/h.
Il bisogno di soldi – pardon, la sicurezza stradale e l’evoluzione tecnologica – stanno però imponendo misurazioni più raffinate.
Insomma, come nelle competizioni automobilistiche si viaggia sul filo dei millesimi, nei controlli della velocità si è passati a considerare i decimali.
È quello che fa, per esempio, a Gallipoli, il Velomatic 512D, che controlla la velocità media dei veicoli che transitano sul tratto della S.S. 101 (superstrada Gallipoli – Lecce) in direzione Lecce al km 35+500, il principale asse stradale che collega la provincia di Lecce con il sud Salento. Siamo solo a pochi kilometri da Gallipoli, sulla superstrada a due carreggiate con due corsie per senso di marcia.
Ebbene, questo famigerato apparecchio ha “multato” un cittadino perché “eccedeva di km/h 0,1 il limite imposto” di 70 km/h.
Dunque, la tagliola è scattata per appena 1 decimi di chilometro all’ora in più.
Verbale, inoltre, notificato a distanza di oltre sette mesi (sic !!!) e quindi prescritto.
La sicurezza stradale e il rispetto del Codice della strada vengono prima di tutto, però… va ricordato anche che la Cassazione, con ordinanza 3698/2019, ha stabilito niente multa per chi sgarra di poco.
Quindi, nessuna sanzione per chi guidava ma, che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica.
Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l’abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.
Appuntamenti
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