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Le luminarie De Cagna illuminano la Capitale di Taiwan
Nel corso della notte, tra il 2 ed il 3 febbraio, si festeggia il Capodanno Cinese e l’arrivo dell’Anno del Coniglio. Milioni di cinesi in Patria ed in tutto il Mondo si preparano a celebrare il «Chun Jie» con sfilate di dragoni, feste, concerti, lotterie e spettacoli pirotecnici
Nel corso della notte, tra il 2 ed il 3 febbraio, si festeggia il Capodanno Cinese e l’arrivo dell’Anno del Coniglio. Milioni di cinesi in Patria ed in tutto il Mondo si preparano a celebrare il «Chun Jie» con sfilate di dragoni, feste, concerti, lotterie e spettacoli pirotecnici. In questa meravigliosa festa non poteva mancare anche un tocco di Salento. Infatti Taipei City, la capitale ed anche la maggiore città (con oltre 2 milioni e mezzo di abitanti) di Taiwan, è illuminata magistralmente dalla Ditta Luminarie Cesario De Cagna, di Giuseppe De Cagna, figlio del grande maestro Cesario che, insieme ai fratelli Ermes, Boris ed Herry, gestisce attualmente l’azienda.
L’azienda che esporta la luce in tutto il Mondo, orgoglio del Salento e dell’Italia intera, ha realizzato proprio in Cina un allestimento particolare e nel segno della tradizione con archi, rosoni e spalliere illuminate da migliaia di luci colorate, sostenute dai caratteristici pali in legno. Un allestimento che ha subito catturato l’attenzione dei cinesi e soprattutto dei media che hanno immortalato sui siti internet, in tv e sui quotidiani le maestose parature della ditta salentina con alle spalle una consolidata esperienza nel settore delle luminarie, in cui opera da oltre ottanta anni, da tre generazioni. L’allestimento di Taipei City è solo uno dei tanti oltre nazione. Infatti a Marzo, la ditta De Cagna sarà a Valencia, in Spagna, per la tradizionale “Fallas Sueca” dove allestirà, come ogni anno, un impianto maestoso. La luce è il soggetto della notissima azienda, “il vero mezzo creativo – afferma Giuseppe De Cagna – in grado di sottolineare e far risaltare le geometrie degli edifici e le forme dell’arte, il soggetto attivo di un linguaggio espressivo variamente modulato e plasmabile. E’ un segno carico di significati che trasmette un universo di emozioni, sensazioni, vibrazioni e pensieri. La luce disegna e modella spazi, atmosfere, profondità strutturandosi come elemento costruttore di luoghi, tempi e rapporti”. I loro allestimenti emozionano tutto il mondo. Le loro luminarie sono giunte ad Houston Texas in America, in Giappone a Wakayama, Kobe e Tokyo, a Valencia, ad Eindhoven in Olanda, Parigi, a Busan in Corea del Sud, Daegu e Seoul, a Pyongyang in Corea del Nord, nelle più note località nel Nord Italia come il Quadrilatero della Moda a Milano. Non solo tradizione e maestria nelle luminarie della Ditta De Cagna. Anche tecnologia ed innovazione.
“La nostra azienda – continua Giuseppe De Cagna – sempre attenta al rispetto dell’ambiente ed al risparmio energetico, con la presentazione a Scorrano lo scorso luglio, della nuova lampada a 3 LED (Light Emitting Diode), termina il cammino iniziato nel 2006, anno in cui abbiamo realizzato il primo allestimento (una galleria) tutta a LED, con il raggiungimento di risultati veramente inaspettati, soprattutto per quello che concerne la luminosità della lampada a LED a luce calda (Warm White), raggiungendo quasi la stessa intensità della lampada ad incandescenza. Quindi, terminato il processo di sviluppo della lampada a 3 LED, inizia il processo di sostituzione della lampada ad incandescenza sulle proprie strutture. Sulle nuove, verranno direttamente installate le lampade a LED, mentre le strutture già esistenti, vengono aggiornate un poco alla volta. C’è da notare che con la tradizionale lampada ad incandescenza, si produce un consumo energetico di 800 Kwt; con la nuova lampada a LED si consumano solo 70 Kwt. Un risultato, che nel campo della luminaria tradizionale salentina – conclude Giuseppe De Cagna – ci apre nuovi scenari sino a ieri impensabili, con problematiche di gran lunga inferiori da affrontare nella realizzazione di un evento o manifestazione”.
Appuntamenti
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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