News & Salento
Li Guastasi d’Afghanistan
Diario da Herat. Il nostro Antonio Memmi dalla base della missione italiana di pace In quella terra martoriata spiccano l’innata generosità dei salentini e… il loro dialetto
Essere salentini. All’apparenza può sembrare una semplice provenienza geografica, in realtà è un vero e proprio legame quasi come se fosse una sorta di vincolo di parentela. Basta infatti varcare le “colonne d’Ercole” della propria provincia ed ascoltare un perfetto sconosciuto che però ha una sonorità familiare nel proprio dialetto, per fare subito con lui amicizia. Pensate dunque quanto forte possa essere questo legame quando la distanza dalla propria terra comincia ad essere di svariate migliaia di chilometri e quando ci si trova in un deserto di nome e di fatto qual è quello di Herat nel lontanissimo e travagliato Afghanistan. Queste le semplici considerazioni che sono la base di un club anzi un “circolo” per esser precisi, molto particolare e sicuramente originale: “il circolo de li Guastasi” (o Wastasi o Vastasi a seconda delle provenienze), un gruppo di persone perfettamente sconosciute ma che hanno alcune caratteristiche in comune, come quella ovviamente di essere salentini, di indossare le stellette che contraddistinguono l’appartenenza alle Forze Armate e quella di trovarsi ad Herat, città culturale dell’Afghanistan, a due passi dal confine con l’Iran e tutti nell’ambito dell’operazione della NATO denominata ISAF per la pace, la sicurezza e la ricostruzione di quella terra.
Come ogni circolo di amici (perché da perfetti sconosciuti basta presentarsi e dichiarare la propria provenienza per diventare tali) il circolo si occupa di organizzare serate e momenti goliardici che hanno lo scopo di mantenere aggregato il gruppo che è ovviamente composto da militari di ogni ordine e grado che per qualche ora si “spogliano” dei propri gradi, delle proprie incombenze e dei propri pensieri, per ritrovarsi a parlare (rigorosamente in dialetto) degli argomenti più disparati. Ma il circolo de li guastasi non è solo “pizza e birra” o voglia di far baldoria. Una delle caratteristiche del cuore salentino infatti, oltre alla notoria ospitalità, è la generosità nei confronti di chi, paesano o non, ha bisogno di un aiuto. Capita così che, in quella terra martoriata da anni di insensata guerra fratricida, l’ospedale di Herat abbia bisogno di una nuova incubatrice; quale occasione migliore quindi per i salentini che, insieme anche ad altro personale della base di “camp Arena”, hanno fatto una colletta e si sono adoperati per poterla acquisire e donare all’ospedale di Herat.
Mediamente in quel teatro operativo il personale vi permane per circa sei mesi e quindi anche i componenti del circolo sono soggetti a continue variazioni ma la voglia di stare insieme non cambia; basta n semplice “de ddhu sinti?” per sentirsi membro di una stessa famiglia.
Antonio Memmi
Cronaca
Tagliola autovelox, multato perché supera il limite di 1 Km
La sicurezza stradale e il rispetto del Codice della strada vengono prima di tutto, però…anche se la Cassazione con ordinanza 3698/2019 ha stabilito niente multa per chi sgarra di poco…..
Autovelox spietato, multato per un km oltre il limite di velocità sulla Gallipoli-Lecce. La Cassazione: “Non deve pagare nessuna multa chi sgarra di poco”
Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h.
Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa.
Altrimenti, l’automobilista è salvo. È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, dove si legge: “È disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5% con un minimo di 5 km/h”.
Nella pratica, una rilevazione di 76 km/h diventa, ai fini dell’eventuale violazione e delle relative sanzioni, 71 km/h (-5 km/h).
Storicamente, le misurazioni sono effettuate all’unità di km/h.
Il bisogno di soldi – pardon, la sicurezza stradale e l’evoluzione tecnologica – stanno però imponendo misurazioni più raffinate.
Insomma, come nelle competizioni automobilistiche si viaggia sul filo dei millesimi, nei controlli della velocità si è passati a considerare i decimali.
È quello che fa, per esempio, a Gallipoli, il Velomatic 512D, che controlla la velocità media dei veicoli che transitano sul tratto della S.S. 101 (superstrada Gallipoli – Lecce) in direzione Lecce al km 35+500, il principale asse stradale che collega la provincia di Lecce con il sud Salento. Siamo solo a pochi kilometri da Gallipoli, sulla superstrada a due carreggiate con due corsie per senso di marcia.
Ebbene, questo famigerato apparecchio ha “multato” un cittadino perché “eccedeva di km/h 0,1 il limite imposto” di 70 km/h.
Dunque, la tagliola è scattata per appena 1 decimi di chilometro all’ora in più.
Verbale, inoltre, notificato a distanza di oltre sette mesi (sic !!!) e quindi prescritto.
La sicurezza stradale e il rispetto del Codice della strada vengono prima di tutto, però… va ricordato anche che la Cassazione, con ordinanza 3698/2019, ha stabilito niente multa per chi sgarra di poco.
Quindi, nessuna sanzione per chi guidava ma, che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica.
Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l’abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.
Appuntamenti
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