News & Salento
Lucugnano insorge contro l’antenna Wind
I signori Morto CheParla, Assorbi Onda, Mori Remo, Manca LaRete, Tranquillo Moprende, ringraziano… vivamente. Peccato siano già defunti nel cimitero di Lucugnano (Tricase).
I signori Morto CheParla, Assorbi Onda, Mori Remo, Manca LaRete, Tranquillo Moprende, ringraziano… vivamente. Peccato siano già defunti nel cimitero di Lucugnano (Tricase). E’ proprio il parcheggio del cimitero ad ospitare da un po’ di tempo una nuova strabiliante architettura funebre: una stazione radio base per telefonia mobile Wind. Un’antenna, per intenderci, alta circa 25 metri, che si erge a ridosso del centro abitato di Lucugnano, a stretto contatto con le abitazioni circostanti, con aziende di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari, e a poco più di cento metri dalla scuola materna e dalla scuola elementare. Con delibera di Giunta n. 155 del 20.05.2011, il Comune di Tricase approvava la concessione dell’area per l’installazione dell’antenna e affittava la salute dei cittadini lucugnanesi per 1000 euro al mese. L’Associazione Porta d’Oriente, d’accordo con il Comitato Cittadini Lucugnano No Antenna, si oppongono all’ultimazione dei lavori e chiedono al Commissario Prefettizio di intervenire immediatamente per rimuovere o spostare in un luogo più idoneo il risultato di uno scempio ambientale e amministrativo ed istituire un tavolo tecnico-scientifico tra Comune e cittadini. Ci si chiede se un buon Amministratore non avrebbe proceduto ad una più adeguata e ponderata valutazione tecnica del sito scelto e ad un’analisi dell’inquinamento elettromagnetico, o ancor prima a studiare un “piano regolatore” di localizzazione delle antenne di telefonia mobile. Sarebbe stato, poi, certamente più democratico informare e rendere partecipe la popolazione lucugnanese circa la scelta dell’ubicazione dell’antenna, considerando l’imponenza e la delicatezza delle conseguenze dell’opera e l’ampia disponibilità di “suolo pubblico” nel territorio comunale. Non è il Comune l’ente più vicino ai cittadini? Poteva essere l’occasione per smentire il disinteresse alla politica di una generazione? Si può barattare una “migliore ricezione del campo di rete dei cellulari” con il rischio della salute dei cittadini? Del senno di poi son piene le fosse! E nessuno sapeva niente. Che si sappia, però, che, se sugli effetti a lungo termine all’esposizione di onde elettromagnetiche la scienza non ha ancora esposto risultati certi, maggiori consensi si hanno invece sugli effetti a breve termine: mal di testa, insonnia, tachicardia. Ed è certo che le modificazioni cellulari da onde elettromagnetiche potrebbero essere più facili e pericolose in soggetti di età scolare. Il National Institute of Environmental Health Sciences (Nihes, USA) ha valutato il campo elettromagnetico come “possibile cancerogeno per l’uomo” e gli effetti sono a dir poco inquietanti: opacizzazione del cristallino, anomalie alla cornea e al sistema visivo, ridotta produzione di sperma, alterazioni delle funzioni neurali e neuromuscolari, alterazione del sistema immunitario, extrasistole e fibrillazione ventricolare, cefalea. Una boccata di tutta salute.
Associazione Porta d’Oriente – Comitato Cittadini Lucugnano No Antenna
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
News & Salento
Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,
Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule
Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio.
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori.
Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.
Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.
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