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Operazione “Mercante in Fiera”: ecco tutti gli arrestati

Nelle prime ore della mattinata odierna, il Comando Compagnia Carabinieri di Gallipoli ha portato a termine una vasta operazione, denominata “Mercante in Fiera”,

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Nelle prime ore della mattinata odierna, il Comando Compagnia Carabinieri di Gallipoli ha portato a termine una vasta operazione, denominata “Mercante in Fiera”, tesa a contrastare due associazioni per delinquere finalizzate al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, l’una operante nel territorio di Galatina, l’altra in quelli di  Copertino, Monteroni di Lecce, Leverano, Veglie e Lecce. A conclusione di una tanto articolata quanto impegnativa attività, iniziata nell’aprile del 2009 e conclusasi nel dicembre dello stesso anno, posta in essere dai militari della Tenenza di Copertino e della Stazione di Galatina, il G.I.P. presso il Tribunale di Lecce, Dott. Vincenzo BRANCATO, su richiesta del P.M. Dott. Antonio DE DONNO della Procura della Repubblica di Lecce, ha emesso n. 24 (ventiquattro) ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle sottonotate persone accusate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, a varie vicende di spaccio e detenzioni illecite di sostanza stupefacente, nonché ad una tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose:



  1. DI GESU’ LUIGI,  nato a Galatina, classe 1970, ivi residente, Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Residenza, già condannato per associazione di tipo mafioso;

  2. LAGNA ANTONIO, nato a Galatina, classe 1976, ivi residente;

  3. TUNDO ROBERTO, nato a Galatina, classe 1975, ivi residente;

  4. CICCARDI ALESSANDRO, nato a Galatina, classe 1981, ivi residente;

  5. CICCARDI MASSIMILIANO, nato a Galatina, classe 1967, ivi residente;

  6. NARCISI PIETRO nato Fasano (BR), classe 1962, domiciliato a Galatina;

  7. VADRUCCIO ALESSANDRO, nato a Galatina, classe 1983, ivi residente;

  8. ROSSETTI MARCO FERNANDO nato a Galatina, classe 1976, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Lucera (FG) (notifica avvenuta in carcere da parte dei CC della Compagnia di Lucera);

  9. LO BUE ANDREA, nato a Galatina, classe 1978, ivi residente;

  10. SANTORO ALESSANDRO, nato a Galatina, classe 1978, ivi residente;

  11. CALCAGNILE ANTONIO, nato a Copertino, classe 1954, ivi residente;

  12. DRAZZA ANTONIO, nato in Germania classe 1981, residente Copertino;

  13. PROTOPAPA ANTONIO, nato a Lecce, classe 1976, residente Monteroni di Lecce, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Lecce, Borgo S. Nicola (notifica avvenuta in carcere);

  14. CONVERSANO  SALVATORE, nato a Leverano, classe 1969, ivi residente;

  15. TORNESE ROSANNA, nata a Lecce classe 1974, residente Monteroni di Lecce;

  16. PROTOPAPA ANGELA, nata a Monteroni di Lecce, classe 1972,  domiciliata ad Oria (BR) (ordinanza eseguita dai CC della Compagnia di Francavilla Fontana (BR);

  17. PROTOPAPA CARLA, nata a Monteroni di Lecce, classe 1969,  ivi residente;

  18. SPEDICATO DANIELE, nato a Lecce, classe 1978, residente Nardò;

  19. MEGA STEFANO, nato in Germania classe 1981, residente Alezio;

  20. BERGAMO GIUSEPPE, nato a Leverano, classe 1964, ivi residente;

  21. LEZZI VANESSA, nato a Copertino, classe 1989, domiciliata Monteroni di Lecce. Predetta veniva associata presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari;
  22. MURRONE CARMEN, nata a Lecce, classe 1980, ivi residente. Predetta veniva associata presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari;

  23. ERPETE CLAUDIO, nato a Bari, classe 1961, residente a  Monteroni di Lecce, già Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno in Monteroni di Lecce;

  24. FRACASSO MARCO, nato a Casarano, classe 1980, residente Parabita.   Predetto veniva associato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.


Oltre ai prevenuti venivano deferiti in stato di libertà ulteriori n. 15 (quindici) soggetti coinvolti a vario titolo nell’indagine e sottoposti, in mattinata odierna, a perquisizione domiciliare, con conseguente notifica di avviso di garanzia. I provvedimenti sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Gallipoli, coadiuvati nell’esecuzione dall’Elinucleo di Bari, dal Nucleo Cinofili di Modugno (BA), nonché dai militari delle varie Compagnie del Comando Provinciale: Lecce, Maglie, Campi Salentina, Casarano e Tricase. Complessivamente venivano impiegati oltre 140 Carabinieri e n. 50 mezzi.


L’INIZIO DELLE INDAGINI


L’indagine, posta in essere dai militari della Stazione di Galatina e della Tenenza di Copertino, ha avuto inizio nell’aprile 2009, a seguito di una denuncia di tentata estorsione sporta da un imprenditore galatinese, organizzatore anche di eventi presso l’ente fieristico galatinese, presso il Comando Stazione Carabinieri di Galatina, grazie alla quale emergeva il persistente interesse del “Clan COLUCCIA” alla gestione degli affari che ruotano intorno alla conduzione dell’ente Fiera di Galatina, nonché portava alla luce l’esistenza di un sodalizio criminoso volto alla gestione di un consistente traffico di sostanze stupefacenti con ramificazioni in Galatina, Copertino, Monteroni di Lecce, Lecce e Leverano. In particolare, l’imprenditore galatinese nella denuncia palesava un tentativo estorsivo, posto in essere ai suoi danni ad opera di DI GESU’ Luigi, elemento di spicco della consorteria criminale capeggiata dai fratelli COLUCCIA, il quale gli faceva richiesta della somma di € 30.000. Tale pretesa, esplicitamente formulata dal DI GESU’,  sarebbe stata finalizzata a garantire al medesimo imprenditore, che in quei giorni stava organizzando un evento fieristico presso la fiera galatinese, la “protezione” sulle attività commerciali ad esso facenti capo, oltre che imporre un proprio “servizio” di protezione in occasione dello svolgimento della manifestazione da lui organizzata presso il centro fieristico. Nella formulazione della pretesa estorsiva, il DI GESU’ si presentava quale esponente del clan mafioso facente capo ai fratelli COLUCCIA, operante nei territori di Galatina e Noha. Da alcune sue dichiarazioni, inoltre, esternava il suo ruolo di referente del Clan, essendo i fratelli COLUCCIA ancora ristretti. Per tale tentativo estorsivo, secondo quanto emerso dalle indagini, deve altresì reputarsi sussistere la circostanza aggravante delle modalità mafiose con cui è stato posto in essere. Le indagini sono state svolte attraverso: numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento dei personaggi attenzionati; accurate analisi di tutte le informazioni raccolte; intercettazioni telefoniche, ambientali e di videoripresa; intrusioni e infiltrazione nell’ambiente criminale per l’installazione di mezzi     tecnici di intercettazione e di videoripresa.


I PRIMI SOSPETTI


Le attività di indagine e le immediate risultanze investigative, iniziate e ottenute nell’immediatezza a seguito della denuncia sporta dall’imprenditore galatinese per la tentata estorsione, hanno permesso di individuare due distinte associazioni finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti, di cui facevano parte alcuni degli imputati arrestati in data odierna. La prima operante sul Comune di Galatina, la seconda su quelli di Copertino, Monteroni di Lecce, Leverano, Veglie e Lecce. Al fine di dare una importante risposta alla popolazione e porre così freno a tali delitti, venivano intensificati i servizi preventivi ed info-investigativi allo scopo di individuare gli autori degli stessi.


LE ASSOCIAZIONI FINALIZZATE AL TRAFFICO E ALLO SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI.



  1. a.        Galatina.


In Galatina, le investigazioni hanno permesso di accertare l’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” ed “hashish”, della quale facevano parte LAGNA Antonio, TUNDO Roberto, CICCARDI Alessandro, NARCISI Pietro e CICCARDI Massimiliano. Nel’ambito della stessa il LAGNA Antonio dirigeva e coordinava l’attività del gruppo, impartendo disposizioni circa i modi ed i tempi dell’attività di spaccio e circa il  recupero dei relativi proventi. Sempre in Galatina le attività d’indagine esperite consentivano altresì l’individuazione di analogo gruppo delinquenziale dedito allo spaccio di stupefacenti del tipo “eroina”, facente capo a SANTORO Alessandro, che agiva in collaborazione con ROSSETTI Marco e LO BUE Andrea.



  1. b.        Copertino, Monteroni di Lecce, Leverano, Veglie e Lecce.


In tali Comuni, le attività consentivano di individuare analoga organizzazione delinquenziale, gravitante nella gestione di un rilevante traffico di sostanze stupefacenti, principalmente del tipo “cocaina”, della quale facevano parte PROTOPAPA Antonio, CONVERSANO Salvatore, TORNESE Rosanna, PROTOPAPA Angela, PROTOPAPA Carla,  SPEDICATO Daniele,  MEGA Stefano, BERGAMO Giuseppe, LEZZI Vanessa e MURRONE Carmen. Nell’ambito della stessa associazione, primeggiano le figure di PROTOPAPA Antonio, TORNESE Rosanna e CONVERSANO Salvatore. Il PROTOPAPA Antonio appare inoltre essere colui che dirige, coordina, organizza l’operato degli altri sodali. Da precisare che in tale compito, risulta coadiuvato dalla convivente TORNESE Rosanna, che risulta, in più circostanze, al corrente di tutta l’attività illecita svolta dal convivente ed in più circostanze opera in prima persona, sostituendolo anche nella gestione dell’attività di spaccio in sua assenza. Il CONVERSANO Salvatore costituisce il principale punto di riferimento di PROTOPAPA Antonio, come coadiutore nella complessiva gestione dell’attività illecita, tenendo i rapporti con i sodali anche per conto del predetto. Nell’ambito di tale organizzazione assumono risalto anche le figure dello SPEDICATO Daniele, BERGAMO Giuseppe e MEGA Stefano, i quali, oltre ad effettuare in proprio l’attività di spaccio, svolgevano mansioni di corrieri, ricevendo la sostanza stupefacente dal PROTOPAPA Antonio, dal CONVERSANO e dalla TORNESE Rosanna e consegnandola agli altri sodali per l’ulteriore cessione a terzi. PROTOPAPA Angela, PROTOPAPA Carla, LEZZI Vanessa e MURRONE Carmen provvedevano a procacciare i clienti ed, una volta ricevuta l’ordinazione, a richiedere la consegna della sostanza stupefacente al PROTOPAPA Antonio, alla TORNESE ed al CONVERSANO, nonché a consegnarla agli assuntori.


Da precisare che spesso, durante le conversazioni, i soggetti appartenenti ad entrambe le organizzazioni adoperavano un linguaggio palesemente criptico nel riferirsi alla sostanza stupefacente, utilizzando termini quali “bicchiere di aperitivo, viaggio, favore, minuti, frutti di mare, carne cotta, cruda” ed altro. Da sottolineare che in capo ad ERPETE  risultano le violazioni di cui all’art. 9, secondo comma, della legge 1423/1956, per aver violato gli obblighi e le prescrizioni inerenti alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, in quanto frequentava ripetutamente PROTOPAPA Antonio, CONVERSANO Salvatore e MEGA Stefano, soggetti già noti alle forze di polizia, per l’acquisto di sostanza stupefacente.


“MERCANTE IN FIERA”


Il nome dell’indagine “Mercante in Fiera” trae origine dagli interessi che la criminalità organizzata avrebbe evidenziato in relazione alla realtà economica rappresentata dalla Fiera di Galatina. La sua denominazione è riferita anche all’inizio dell’attività di indagine, che vedeva come protagonisti diversi soggetti orbitanti nell’ambito dell’ente fiera.


Appuntamenti

Passeggiata tra la cartapesta e le chiese di Galatina. Oggi

E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta

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Galatina è una città d’arte a tutto tondo. Molte sue chiese custodiscono, come scrigni, opere in cartapesta dei maggiori maestri leccesi dalla fine del settecento ai giorni nostri.
E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio, a partire dalle 17,30, per circa un’ora di passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta.
La “Passeggiata tra la Cartapesta di Galatina” è una delle prime iniziative pubbliche di “Incartheart”, progetto finanziato dal bando Luoghi Comuni della Regione Puglia, assessorato alle Politiche Giovanili, in coprogettazione con il Comune di Galatina.
Il progetto, oltre alla gestione dell’immobile di corso Porta Luce (ex casa museo del tarantismo), prevede anche attività laboratoriali e culturali di promozione e diffusione dell’arte cartapestaria sul territorio.
E l’iniziativa di sabato 27 rientra proprio in quest’ottica.
Appuntamento, come detto, alle 17,30, presso la sede del progetto per poi visitare le opere che si trovano nella Chiesa di San Luigi, nel Santuario della Madonna della Luce e nella Chiesa di Santa Maria della Grazia (collegio), il tutto per un’ora di immersione nella cartapesta galatinese.
Partecipazione gratuita ma prenotazione obbligatoria al numero 3388126831 (anche whatsapp) oppure messaggio in privato su Instagram o Facebook sulle pagine del progetto.
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Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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