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Cronaca

Parabita: scoperto falso commercialista

Ha consentito ai propri clienti di ottenere rimborsi irpef non spettanti per oltre un milione di euro

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La Compagnia della Guardia di Finanza di Gallipoli ha svolto un’attività investigativa che ha portato alla scoperta di un illecito sodalizio, con  a capo un falso commercialista (F.C. 30enne di Parabita) il quale ha permesso a 215 contribuenti di percepire indebiti rimborsi IRPEF per complessivi € 1.042.845,00 (relativamente agli anni di imposta 2008, 2009, 2010 e 2011), in cambio del 10% delle somme percepite, così come confermato dagli stessi beneficiari.


Al fine di rendersi credibile come commercialista, il 30enne di Parabita, all’interno del proprio studio, aveva in bella mostra un falso diploma di laurea in “Economia Aziendale e Management” presso l’Università Cattolica di Milano, pur non avendo mai conseguito alcuna laurea né, tantomeno, essere stato iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Lo stesso, inoltre, disponeva di un sito internet dove, oltre a millantare le potenzialità professionali  del proprio “studio”, indicava tra le proprie referenze il possesso di un ulteriore falso diploma di laurea in “Economia e Commercio” presso l’Università “Bocconi” di Milano con la votazione di “110/110 e lode”.


Il falso commercialista e i sei complici sono stati denunciati, a vario titolo, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, per i reati di associazione a delinquere, di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, di esercizio abusivo di una professione, di usurpazione di titoli e uso di timbri contraffatti di uffici dello Stato e di formazione di atti materialmente e ideologicamente falsi. Inoltre, 14 contribuenti tra quelli che hanno beneficiato degli illeciti rimborsi, sono stati denunciati all’A.G. competente per essersi rivolti, in concorso tra loro ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso al falso commercialista per la presentazione dei modelli 730, nonostante fossero a conoscenza dell’abusivo esercizio da parte dell’interessato della professione di commercialista.


I 215 contribuenti, percettori degli indebiti rimborsi, sono stati segnalati ai competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme indebitamente percepite, nonché alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari per i competenti profili di responsabilità erariale attribuibili a ciascuno dei soggetti segnalati;.

I Finanzieri di Gallipoli hanno, altresì, eseguito una verifica fiscale nei confronti del falso professionista, a seguito della quale l’interessato è risultato essere evasore totale fin dal 2006, non avendo presentato da allora la dichiarazione annuale dei redditi e quella IVA, nonostante fosse titolare di una partita IVA per l’esercizio dell’attività di dottore commercialista. La specifica attività di polizia tributaria ha permesso di quantificare in 112mila euro i compensi sottratti a tassazione, quali provento dell’attività illecita, nonché IVA evasa per 27mila euro.


Infine, è stata data esecuzione ad una misura cautelare reale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, per mezzo della quale è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di un certificato di deposito pari a oltre 24mila euro, nella disponibilità del falso professionista.


Casarano

Him Co, 73 lavoratori salentini col fiato sospeso

Sono quelli dello stabilimento di Casarano. L’azienda, che produce suole anche per grandi marchi, è rimasta senza commesse. Nessun accordo su ammortizzatori sociali e incentivo all’esodo. I sindacati: “Proposte insufficienti e che penalizzano i lavoratori salentini”

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Tutto rinviato al Ministero del Lavoro.

Su incentivo all’esodo e ricorso al contratto di solidarietà, salta al momento l’accordo tra organizzazioni sindacali e Him Co Industry.

Fumata nera dunque dopo l’incontro di ieri, che si è tenuto nella sede principale di Fossò (Venezia) ed in collegamento con lo stabilimento di Casarano.

L’azienda calzaturiera produce suole per grandi marchi e che occupa complessivamente 277 persone,  73 dei quali nel Salento.

Nel periodo compreso tra maggio e luglio ha perso una grossa commessa: da qui la necessità di garantire la sopravvivenza della società, dal punto di vista aziendale, attraverso il ricorso all’incentivo all’esodo ed agli ammortizzatori sociali.

LA CRISI

L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo già da qualche settimana, una procedura che mette a rischio complessivamente 63 posti di lavoro.

Effetto, secondo l’azienda, tanto del contesto economico internazionale quanto dell’affermarsi di nuovi modelli di business.

Nel primo caso è stata la guerra tra Russia e Ucraina a dare un brutto colpo al settore del lusso (segmento all’interno del quale opera l’azienda calzaturiera): 20mila paia di scarpe solo per la perdita di quei due mercati.

Al momento le previsioni, molto aleatorie, prevedono una ripresa del comparto nella seconda metà del 2025.

Le vendite da tre anni seguono un andamento negativo: 50 per cento dei volumi di produzione da 400mila paia di scarpe a 190mila paia nel giro di pochi anni.

Il mutamento del modello di business mette poi in crisi le aziende complete come Him Co (in grado di gestire integralmente il business calzature): oggi è sempre più richiesta una specializzazione industriale, visto che i marchi sempre di più vogliono gestire direttamente la distribuzione e controllare il mercato.

CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ

Azienda e sindacati hanno trovato un punto di incontro nella necessità di azzerare le espulsioni di personale, ricorrendo al contratto di solidarietà (per effetto del quale tutti i dipendenti rinunciano a quote di stipendio per evitare i licenziamenti collettivi).

L’accordo proposto dall’azienda prevedeva una perdita oraria mensile pari al 24% a tutti i lavoratori (full-time e part-time) per almeno un anno. Ci sarebbe stato poco o nulla da contestare se non fosse per un dettaglio: il peso maggiore del sacrificio richiesto ai dipendenti dello stabilimento di Casarano, rispetto a quelli di Fassò.

Una solidarietà differenziata” che mal si concilia con lo spirito del contratto collettivo aziendale proposto.

«Inoltre abbiamo chiesto di conoscere prima il piano industriale, per capire dove porterà questa crisi, dichiarata come strutturale e non congiunturale, alla fine del percorso», spiegano  Franco Giancane (Filctem Cgil Lecce), Sergio Calò (Femca Cisl Lecce) e Fabiana Signore (Uiltec Uil Lecce), «abbiamo rilevato, inoltre, che appare quanto mai strano che si rinnovino ai primi di aprile i contratti a tempo determinato (mentre allo stesso tempo si chiudono i contratti con scadenza a dicembre) e poche settimane dopo si arriva addirittura a parlare di esuberi ed ammortizzatori sociali».

La riunione si è perciò conclusa con il mancato accordo e con la richiesta d’incontro al Ministero.

INCENTIVO ALL’ESODO

Him Co ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo.

La proposta di accesso all’incentivo all’esodo, inteso come non opposizione al licenziamento, è ritenuta dai sindacati «non soddisfacente e non performante»: appena 4 mensilità a chi accetterà il licenziamento entro il 31 luglio; solo 3 stipendi in caso di firma del licenziamento al 30 settembre; due mensilità a quei dipendenti che dovessero accettare il licenziamento entro novembre; una sola mensilità ai lavoratori che dovessero restare in azienda fino al 31 gennaio.

A chi dovesse maturare i requisiti di accesso alla pensione entro marzo 2026, è stato proposto un incentivo di tre mesi se manifesteranno la volontà di essere licenziati entro marzo 2025.

Tutti accordi tombali, ossia che faranno cessare qualsivoglia diritto o pretesa nel rapporto tra azienda e lavoratori all’atto della firma. L’ipotesi di accordo è stata dunque rigettata dai sindacati.

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Cronaca

44enne arrestata mentre rubava in appartamento

La donna veniva quindi sottoposta a  perquisizione personale e trovata in possesso di oggetti di varia natura, presumibilmente appartenenti al proprietario dell’abitazione che successivamente ne rivendicava la proprietà…

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ARRESTATA DAI CARABINIERI DURANTE IL FURTO IN APPARTAMENTO

Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Lecce, la 44enne di origine albanese ritenuta presunta responsabile del furto perpetrato nel pomeriggio di ieri, presso un’abitazione di Lecce.

I Carabinieri erano stati allertati a seguito di una segnalazione al 112, con la quale veniva comunicata la presenza di una donna, di cui era stata fornita dettagliata descrizione, intenta a rovistare all’interno nel proprio garage.

Prontamente raggiungevano il luogo indicato e riuscivano subito ad individuare e bloccare la donna che, alla vista degli stessi, tentava invano la fuga presso il vicino scalo ferroviario. La donna veniva quindi sottoposta a  perquisizione personale e trovata in possesso di oggetti di varia natura, presumibilmente appartenenti al proprietario dell’abitazione che successivamente ne rivendicava la proprietà. La refurtiva è stata riconsegnata direttamente all’avente diritto.

Al termine della tempestiva attività di polizia la donna è stata arrestata per furto in abitazione e su disposizione del P.M. di turno è stata condotta presso la Casa Circondariale di Lecce.

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Cavallino

Incendio nella notte: brucia un’auto, ignote le cause

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Alle ore 03:20 circa, una squadra del Comando Vigili del Fuoco di Lecce, sede centrale, è intervenuta in via Cavalieri di Vittorio Veneto per un incendio di una Ford Fiesta di proprietà di una persona del posto.

L’operazione di spegnimento e bonifica, condotta dalla squadra dei Vigili del Fuoco, ha evitato ulteriori danni a persone e beni, garantendo la sicurezza pubblica e privata.

Al momento, le cause che hanno provocato l’incendio sono oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.

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