News & Salento
Riordino ospedaliero: Gianfreda scrive a Vendola
Lettera aperta del consigliere regionale dell’IdV, Aurelio Gianfreda, al presidente della Regione, Nichi Vendola, all’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore
Lettera aperta del consigliere regionale dell’IdV, Aurelio Gianfreda, al presidente della Regione, Nichi Vendola, all’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore, ed al direttore generale dell’Asl Lecce, Guido Scoditti, in merito al Piano di Riordino Ospedaliero Area Adriatica (Poggiardo, Maglie e Martano).
“Caro Presidente e caro Assessore, come più volte esposto in Consiglio Regionale torno ad evidenziare il macroscopico errore del Piano di Riordino perpetrato ai danni delle popolazioni dei distretti di Poggiardo, Maglie e Martano (Area Adriatica della Provincia di Lecce). I tre distretti contano una popolazione complessiva di 155.000 abitanti. Ebbene anche a considerare una dotazione di posti letto ospedalieri al più basso parametro previsto (di 3 P.L. acuti per 1000 abitanti) questo territorio avrebbe diritto a circa 460 P.L. Tale previsione è infatti alla base dell’ipotesi di costruzione del Nuovo Ospedale il cui progetto preliminare a firma dello studio di Renzo Piano è in fase di valutazione per la costruzione effettiva. Quale è l’errore che ho denunciato in Consiglio e che torno ad evidenziare? L’errore è che il Piano di Riordino per questo territorio prevede una dotazione di P.L. di 206 previsti tutti nell’Ospedale di Scorrano. Ciò significa un appannaggio di soli 1,33 P.L. acuti per 1000 abitanti. Se non dovesse essere corretto credo che la responsabilità di tale errore ricadrà non solo su chi ha sbagliato volutamente (o inconsapevolmente) i conti ma anche sui rappresentanti politici del territorio che non hanno saputo rilevarlo. Ti chiedo, perciò, un incontro ufficiale con chi ha predisposto il Piano perché possiate ascoltare, prima della approvazione definitiva dello stesso, i rilievi logici e le proposte che ho da fare (sempre mantenendo invariati i saldi dei posti previsti ed assegnati alla nostra Provincia). Mi preoccupa, in particolare, il pesante ridimensionamento di questo territorio che perde circa 140 P.L. (quelli dovuti alla chiusura di Maglie e di Poggiardo) e ne guadagna solo 59 (Scorrano infatti passerebbe da 147 a 206) con un deficit di circa 80 P.L. nel complesso. Non ritieni anche tu rifare i conti per dotare questo territorio di almeno 360 P.L. per acuti (i due distretti di Maglie e Poggiardo hanno, infatti, una popolazione di circa 120.000 abitanti) rispettando in tal modo la dotazione di 3 P.L. per 1000 abitanti? Osservo inoltre che la proposta della delibera pubblicata sul BURP il 17.12.2010 prevede si per l’Ospedale di Scorrano 206 P.L. ma tale Ospedale è completamente sprovvisto di P.L. specialistici in Oncologia, in Pneumologia, in Reumatologia in Otorinolaringoiatria in Urologia in Geriatria in Nefrologia etc. con la conseguenza che il bacino di utenza di cittadini che hanno bisogno di tali tipo di assistenza debbano migrare per l’intera Provincia. Non sarebbe più logico, visto che per questa area territoriale è previsto un Ospedale Nuovo di zecca e ricco di 450 P.L. prevedere una dotazione più aderente alle necessità presenti e future? Se mi sarà concessa la possibilità di un incontro in contradditorio con la Dirigenza ASL alla tua presenza potrò illustrarti la proposta elaborata che a saldi invariati restituisce dignità ad un territorio che ad ogni Previsione di Piano, da Fitto in poi, perde 100 posti letto per volta. L’osservazione secondo cui a Scorrano non ci sarebbero gli spazi per ospitare tutti i P.L. previsti dalla mia proposta potrebbe essere superata aggregando così come fatto per altri l’Ospedale di Poggiardo (oggetto di importanti lavori di messa a norma e di ristrutturazione complessiva) a quello di Scorrano con la dotazione dei P.L. che non possono essere ospitati a Scorrano. Ciò fino alla costruzione del Nuovo Ospedale. Nel frattempo potrebbe essere attivata a Poggiardo quella Casa della Salute prevista dal Piano approvato in Giunta a dicembre 2010 senza che vi siano soluzioni di continuità assistenziale nei confronti della popolazione della zona. Con riferimento specifico all’Ospedale di Poggiardo, così come per ben due volte evidenziato in Consiglio, rammento l’errore di prevedere la chiusura di un Ospedale che rispetta tutti i parametri previsti dalla Giunta Regionale ossia ha un numero di P.L. superiore a 70, ha una elevata percentuale di ricoveri effettuati dai residenti ed un bilancio consuntivo attivo (unico Ospedale della Provincia di Lecce). Inoltre ha risultati migliori degli Ospedali che si salvano e cioè di Gioia del Colle, di Conversano, di Mesagne e di Terlizzi (così come evidenziato dalle schede predisposte dall’Ares relative a: “ATTIVITA’ DI RICOVERO OSPEDALIERO, RICOVERI EFFETTUATI DAI RESIDENTI DEGLI STESSI COMUNI; RICOVERI DEI RESIDENTI IN %). Nonostante i due interventi in Consiglio non sono riuscito ad avere risposta al perché si chiude POGGIARDO e si mantengono in vita Ospedali con dati inferiori di utilizzazione, di valore economico etc. come evidenziato dalle schede dell’ARES. In attesa di sollecito riscontro ti ringrazio e ti saluto”.
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Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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